Per un certo periodo il mio dilemma è stato “Qualità dei contenuti” in chiave SEO o “Contenuti di qualità” web oriented? Bella domanda, vero? Qualcuno di voi sorriderà gentilmente ironico pensando che sono la nuova “pivellina” della rete. Altri sbufferanno immaginando la futura “paladina della comunicazione” che si impegna nell’ardua impresa.
Alcuni mi appoggeranno quando affermo che si possono conciliare entrambi. Posso essere una novellina del Web ma non mi sento per niente una crocerossina delle cause perse, ho analizzato, elaborato, ragionato e soprattutto ho scritto e sono arrivata alla conclusione che si possono scrivere “contenuti di qualità” cercando di mantenere la “qualità dei contenuti” richieste dalle regole del Web Writing.
Come? Ve lo racconto in chiave Storytelling con la mia storia di divulgatrice scientifica dalla carta alla rete. Perché? Perché alla fine si tratta sempre di scegliere il metodo più adatto allo scopo, ma soprattutto al nostro essere.
LO STUDIO DEL WEB WRITING SUI LIBRI: LE PAROLE SONO KEYWORDS
Web Writing è il termine internazionale utilizzato per indicare, ad oggi, il principale metodo di comunicazione nel Web. Dal Blogger al Social Media Specialist, dal Copywriter al Community Manager, per citarne alcuni, tutti i professionisti del Web sono fortemente impegnati, ognuno con il suo specifico intento, nello sfruttare e sviluppare al meglio i diversi aspetti del Web Writing per arrivare a fidelizzare le persone.
Il Web Writing è una tecnica di comunicazione che nel tempo ha acquisito una sua identità, premiando le buone doti di scrittura, la padronanza della lingua italiana e la capacità di divulgare anche i messaggi più complessi in un linguaggio adattato al target di riferimento.
In pratica ha rielaborato i principi base della comunicazione classica adattandoli ai comportamenti delle persone nel Web e alle esigenze dei motori di ricerca, al fine di essere capiti e apprezzati dai primi e visibili ai secondi. Il risultato è un modello di scrittura che, non dimenticando le regole della grammatica e della sintassi, deve essere chiara, sintetica e accattivante non solo in funzione dell’argomento che si discute e del target a cui ci si rivolge, ma anche dell’algoritmo di Google, per citare il motore di ricerca più utilizzato.
La SEO in questo sembra farla da padrona per chi si limita a sforzare il contenuto in funzione delle keywords, senza realizzare che alla fine l’ottimizzazione per i motori di ricerca è un mezzo utile per individuare delle parole da inserire nel testo. Le parole che le persone tendono ad utilizzare sul motore di ricerca per trovare la risposta ad una domanda o la soluzione ad un loro bisogno.
Il VALORE DELLE PAROLE
Il giorno in cui iniziai l’università il mio professore di Chimica ci accolse urlando: “MERLI?! Se non sapete “l’ITALIANO” ritornatevene a casa: non andrete da nessuna parte se non sapete farvi capire bene!”. Per tutta l’ora non parlò di Chimica ma di Comunicazione: un insegnamento che porto ancora nel cuore e nella mente.
Fin da piccola alle parole preferivo i numeri e per me è stato ovvio e naturale scegliere un percorso scientifico, dal liceo alla Facoltà di Farmacia. In realtà ho sempre avuto un rapporto ambivalente con “l’ITALIANO”: amore e odio lottavano dentro di me portandomi ad alti e bassi nella resa. Quella lezione mi fece scegliere l’amore: l’amore per la comunicazione di qualità. Avevo capito che le parole hanno un valore, nella vita come nel lavoro qualsiasi sia la strada che scegli.
IL POTERE DELLE PAROLE
Negli anni poi mi sono specializzata in comunicazione scientifica, termine che indica le pubblicazioni scritte in ambito accademico o nelle riviste scientifiche. La comunicazione scientifica si basa sia sull’utilizzo di un linguaggio chiaro, sintetico e altamente specializzato che di specifici formati e stili standardizzati, a livello internazionale, a seconda del tipo di pubblicazione.
Nell’argomentazione di qualsiasi soggetto esige poi una scelta “certosina” delle parole e uno studio minuzioso delle fonti bibliografiche perché ogni concetto che si vuole sostenere o esprimere deve essere supportato sia da una comunicazione scritta chiara che da fonti bibliografiche di valore per non correre il rischio di essere confutati. Ricordo ancora il racconto di un mio amico sulla sua discussione di dottorato di ricerca in Inghilterra: 4 ore di analisi minuziosa, parola per parola, della sua opera in cui lui doveva essere in grado di giustificare ogni scelta lessicale a sostegno del suo progetto!
La comunicazione scientifica in sostanza mi ha insegnato un modus operandi, ma allo stesso tempo mi ha permesso di sperimentare che le parole hanno un grande potere, il potere di dare un preciso e concreto significato a tutto ciò che vogliamo comunicare che sia una pubblicazione scientifica o l’email ad un amico.
LE PAROLE DANNO RESPONSABILITÀ
Avrai capito ormai che sono cresciuta professionalmente in ambito sanitario, dove l’utilizzo inadeguato delle parole può portare a problemi anche seri quando sei un professionista della salute e le persone si affidano a te. “Le parole hanno un grande potere da cui derivano grandi responsabilità”: frase che ho rubato allo zio di Spiderman riadattandola alla comunicazione per evidenziare la complessità etica e morale del mio lavoro di divulgatrice scientifica, soprattutto adesso che lo faccio nel Web.
La divulgazione scientifica è la comunicazione delle scienze rivolta alla gente. In particolare è un metodo di comunicazione che attraverso un linguaggio semplice e chiaro vuole rendere comprensibili a tutti anche i concetti più ostici e che è inscindibile dalla conoscenza approfondita della materia e dalla ricerca di fonti affidabili. La divulgazione comunque non è solo scientifica, ma riguarda tutto lo scibile del sapere.
Quark o Ulisse, noti programmi televisivi, sono esempi di divulgazione, così come qualsiasi sito rivolto alle mamme che dispensa consigli su diversi aspetti che coinvolgono i genitori, dall’educazione alla crescita dei figli, dalla psicologia alla salute, dalla sociologia all’utilizzo delle nuove tecnologie.
In tutti questi esempi è lampante il grande potere delle parole e la responsabilità nei confronti dei lettori. Pensate che i dati Istat del 2014 hanno evidenziato che un sempre maggior numero di persone consulta il web per informarsi su un proprio bisogno!
LA SCOPERTA: WEB WRITING E DIVULGAZIONE SONO SIMILI
Studiando il Web Writing ho subito rilevato una certa analogia con la divulgazione: entrambi aspirano alla creazione di messaggi comprensibili al target di riferimento utilizzando un linguaggio chiaro e semplice. In pratica il Web Writing mi ricordava la divulgazione nella tecnica di scrittura e nella scelta del linguaggio, con l’aggiunta di importanti regole sulla formattazione del testo e sull’utilizzo appropriato di immagini d’effetto prese dalla pubblicità.
Fu una fantastica rivelazione: divulgazione scientifica e Web Writing di qualità in ambito scientifico erano praticamente sinonimi! Divulgare nel web mi avrebbe permesso di raggiungere molte più persone che cercavano una risposta di qualità al loro bisogno di salute! Fu l’apoteosi!
LO SCHIAFFO: LA SEO VIENE PRIMA DI TUTTO
Nella mia prima esercitazioni di Web Writing ho dovuto cambiare un titolo che consideravo ben costruito con uno in chiave SEO. Non mi hanno puntato la pistola, era un consiglio e io ho acconsentito senza esitare perché mi hanno spiegato che al “Come …” il Web va in visibilio, Google si illumina e volevo eccellere nella prova.
Lo so, il titolo è importante per attirare il lettore e la SEO è fondamentale per farsi amico Google, ma sinceramente ho provato un senso di amarezza nel realizzare che ero scesa ad un compromesso per essere appetibile e visibile nell’immenso mondo della rete.
Poi è subentrato il disorientamento al pensiero di cosa significava Web Writing quando dal titolo si doveva passare al testo: a quanti compromessi ero risposta a scendere per un click? Probabilmente condizionata dalla triste esperienza appena vissuta, mi arrivava solo il pensiero di coloro che vedono la SEO dominare sulla qualità dei contenuti .Stavo quasi per abbandonare la “nave” perché, penso di avertelo spiegato bene prima, credo fermamente nel valore, nel potere e nella responsabilità di quello che scrivo.
LA RIVELAZIONE: LA SEO RENDE VISIBILI CONTENUTI DI QUALITÁ
Fortunatamente si è accesa la scintilla della ricercatrice sopita dentro di me! Dopo un approfondito studio di analisi, la partecipazione a qualche corso e le parole di alcuni esperti, ho scoperto che molti professionisti sono in linea con il mio pensiero: scrivono contenuti di qualità e indicizzati molto bene nella temuta SERP di Google.
Allora mi sono messa in gioco, ho iniziato a scrivere e ho realizzato in prima persona che si può scegliere un Web Writing di qualità dove la SEO è il mezzo per arrivare a Google ma non ha il monopolio esclusivo della comunicazione. Tutto ciò è possibile se si conoscevano bene le persone ma anche il topic: lo studio e la scelta di fonti affidabili permette di acquisire una padronanza dell’argomento e una proprietà di linguaggio tali da rendere “naturale” l’inserimento delle parole chiavi in un contenuto di qualità.
Questo vale anche quando il Brief del cliente propone keywords che sembrano off topic. In pratica conoscendo bene l’argomento si possono scrivere contenuti di qualità utilizzando la SEO in modo responsabile. In questo modo si rispettano le persone come i loro e i nostri bisogni. I professionisti che capiscono questo svilupperanno al meglio la loro Web Reputation in un’ottica di Blogging e di Web Marketing responsabile, costruttivo e produttivo.
Nell’era del Web 2.0 siamo infatti tutti consapevoli che le persone hanno il potere assoluto sulla Reputation di tutti e quindi il potere delle parole sulle persone può diventare un’arma a doppio taglio quando è usato male. Voglio andare oltre affermando che i contenuti di qualità sono il mezzo per arrivare a keywords di valore e sempre più compatibili con gli argomenti che si devono trattare.
LA SEO FORTUNATAMENTE È DINAMICA E LE PERSONE APPRENDONO
Un SEO Specialist in un recente corso ha condiviso un dato: ogni giorno bisogna individuare il 16% di nuove keywords utilizzate dalle persone. Quindi le persone non solo si chiedono ma si informano, vivono, comunicano e imparano parole nuove.
Vedete la bellezza di tutto questo, vedete la libertà e il “potere” che ci viene dato dalle persone: è lo stesso che “istruisce” Google e condiziona poi la SEO! La SEO cambia ed evolve con le persone perché ogni giorno nuove keywords si sommano alle già note.
Il Web Writing non può essere standardizzato, è una tecnica che si evolve. Meraviglioso! Vedete quello che vedo io? In tutto questo “gioco di poteri” il Web Writer può scegliere quando e se farsi condizionare esclusivamente da metodologie che vogliono standardizzare la comunicazione in chiave SEO, oppure creare contenuti di qualità in chiave SEO che a loro volta possono portare le persone a generare keywords di qualità.
FINALMENTE CONCLUDO: STIAMO VIVENDO UN PERIODO DI GRANDI CAMBIAMENTI NELLA COMUNICAZIONE NEL WEB
La mia argomentazioni avrà fatto girare gli occhi a molti e stufato qualcuno, altri dopo l’introduzione avranno cambiato pagina, ma mi rivolgo a quelli che sono arrivati fino a questo punto. Il Web Writing di qualità permette al professionista coraggioso di prendere il timone della nave di parole e responsabilità che ha deciso di guidare nel rispetto delle esigenze delle persone o del cliente.
È una scelta libera da farsi nella consapevolezza che ci vuole impegno in più fronti nel Web, un ambiente dove diversi fattori condizionano la nostra visibilità. Essere Influencer ad esempio è la conseguenza di impegno e raramente fortuna ma non dà la garanzia di esserlo per sempre se poi manca la qualità dei contenuti.
Il Web cambia le sue regole ogni giorno: non garantisce nulla e standardizza poco. Le persone hanno però un forte desiderio di essere informate e bene. Alla fine scrivere contenuti di qualità diventa quindi una garanzia per la nostra reputazione e per il nostro lavoro.