“Basta! Ora, basta. Non ce la faccio più ad essere un numero all’interno di un’azienda che non mi rappresenta; non ce la faccio più a sopravvivere con uno stipendio simile! È ora di farsi su le maniche, creare la mia realtà e gestire la mia vita: voglio diventare un freelance!”
Oppure…
“I soldi della disoccupazione sono un salvagente, ok, però io non ce la faccio più a girarmi i pollici tutto il giorno. Voglio riprendere in mano la mia vita e provare a vivere con ciò che amo fare: scrivere! …Amoreee, dov’è il numero del commercialista?”
Quante volte, prima di fare il definitivo salto nel mondo dei freelance, tra me e me, mi sono fatto questi discorsi. Tante! Mille volte, almeno. Come è giusto che sia peraltro, perché non è una decisione da prendere sottogamba e, soprattutto, non deve essere un ripiego. Essere freelance è uno stile di vita, ti si tatua addosso e ti obbliga a cambiare le regole del “gioco” e di vedere le cose, ma soprattutto di viverle.
Ci vuole coraggio, per fare questo passo.
Tanto per capirci: se il cliente non ti paga, tu non mangi! Capisci, ora, il perché non è un’inquadratura adatta a tutti?
Buongiorno mondo!
Oggi è il tuo giorno. Sì! Alle 10.00, finalmente, hai appuntamento dal commercialista per aprire la tua partita iva e divenire a tutti gli effetti un freelance, un uomo dal regime dei vantaggi!
Ok, yeah! ti senti fiko e per questa giornata vuoi il meglio: pantalone, t-shirt e scarpa da venerdì sera, poi, colazione al bar! Oggi ti vuoi proprio rovinare 🙂
Arrivi all’appuntamento gasato come una Fanta e al contempo ansioso come una canzone dei Tiromancino. La segretaria del tuo (futuro) commercialista ti fa accomodare; ormai ci sei, cominci a scaldarti come un giocatore che sta per scendere in campo e non ti fai mancare neppure il segno della croce, da bomber vero!
“Prego, si accomodi! L’ultima porta in fondo a destra; il dottore la sta già aspettando…”
A passi da gigante ti avvicini alla porta che ti aprirà un nuovo mondo, quello che non ti sei mai potuto permettere per colpa delle tue paure o perché lo stipendio fisso, seppur misero, era comunque “fisso”.
Eccoti, ci sei: la porta si è chiusa dietro le tue spalle. La vecchia dimensione, ora, si disintegrerà in 5…4…3…2…1…
BOOM!
Maschera da freelance
Ora sei ufficialmente un freelance, o almeno lo sarai nel momento in cui riceverai l’ok tramite eMail dalla segretaria del tuo commercialista, nel pomeriggio, in cui ti confermerà l’apertura della tua posizione IVA relativa alla tua nuova attività.
Ti senti un supereroe! Ora devi crearti una nuova identità, perché sei un brand; d’ora in poi, infatti, tu non sarai più una persona ma un brand. Questo ricordalo sempre, perché dovrai comportarti e trasmettere la tua professionalità come tale.
Comincia a pensare a cosa ti piace, a cosa richiama la tua attività e ai tuoi colori preferiti: da lì nasceranno le prime idee per il tuo logo. Ricordati che il marchio è una parte fondamentale del tuo personal branding, perché è quello che ti permetterà di farti riconoscere, ovunque e comunque.
“Computer e smartphone li ho…” pensi “…cosa mi manca ancora?”
Ora ti mancano “solo” i clienti!
Dici niente…
In realtà trovare clienti sul web è più facile che fare il porta a porta per le aziende lasciando quel curriculum che mai nessuno, o pochi, leggeranno. Ci vorrà tempo, è chiaro, ma con la definizione del tuo stile, un po’ di tenacia e qualche fetta di salame in tasca, vedrai che ce la farai.
D’altronde, nessuno nasce con la camicia. Dico bene? (almeno che tu non sia il figlio di LeBron James!)
Tornando ai clienti, non crescono sull’albero come le pere, ma sono da trovare, analizzare e successivamente contattare.
Per iniziare ad avere i primi approcci basta Google! Comincia con una ricerca semplice relativa al tuo target (ad esempio: se tu scrivi per il web e sei di Modena, cerca “agenzie di comunicazione modena”) e manda una bella eMail personalizzata a tutti i risultati attendibili presenti nella serp. Cerca di essere il più esaustivo possibile, usando un tono serio ma al contempo informale. La professionalità è tutto ma far capire che dietro ad un testo digitale c’è un uomo, è molto di più!
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Ti assicuro che io ho iniziato proprio così e sono riuscito ad ottenere i primi colloqui!
Altra cosa fondamentale: canali social e blog.
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Per un freelance, il blog, non solo può essere una vetrina dove mettersi in mostra e trasmettere al pubblico tutto ciò che ha, ma anche una vera e propria fonte di contatti di lavoro. Attenzione, però: per far sì che questo si avveri, dovrai saper condividere sui social network giusti la tua professione, i tuoi link e partecipare alle conversazioni nei vari gruppi e community di riferimento. Inoltre, commenta gli articoli dei massimi influencer del tuo settore, portando ulteriore valore ai loro contenuti: in questo modo aumenterai la tua credibilità e ti metterai in luce!
Lunga vita al freelance
Ora, amico, non ti resta che comunicare al mondo la tua esistenza e che sei un vero esperto in quello che fai…
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