Calendario editoriale e blogging quale é il rapporto che li lega e cosa comporta per il blogger pianificarne uno; forse, solo rispettare delle scadenze e dare un ritmo di pubblicazione?
Calendario editoriale, cos’è
Creare un piano editoriale per un blog aiuta gli utenti a seguire proprio il blog per il quale è stato fatto.
I lettori presto vi faranno affidamento, come risultato proveranno uno stato d’attesa che perdura fino al prossimo contenuto da pubblicare. Questo è un calendario editoriale che funziona. Ha una duplice utilità: fa da guida sia per gli utenti che per il blogger che vi si dovrà attenere. Inoltre categorizza l’audience organizzandola in base ai format ed alla tipologia di contenuti che è possibile scrivere in un blog. Interviste, podcast, video, articoli informativi, formativi, tutorial, ciascuno può creare una propria nicchia di riferimento.
Calendario editoriale, come
Curare un calendario editoriale è sinonimo di professionalità. Rispetta gli appuntamenti con i lettori, offri puntualità e in cambio ricevi autorevolezza, questo è il baratto. Semplice, no? Una promessa mantenuta equivale ad un impegno di lavoro. Come gestire un calendario editoriale efficace ed efficiente? Soddisfa A) il gusto dei lettori B) rispetta gli aspetti tecnici per una corretta indicizzazione sui motori di ricerca. Poi a prescindere dalla prestazioni ottenute se li cogli entrambi hai fatto centro.
Perché un contenuto non diffuso corrisponde tristemente ad uno non conosciuto o peggio deputato all’oblio.
Vuoi ottenere al contempo sia il 1) rispetto dei motori di ricerca che 2) l’aspettativa degli utenti?
Ecco sappi che non esiste una formula magica solo tanto lavoro tradotto ed un calendario editoriale ricco ed eterogeneo.
Calendario editoriale, perché
Ancora, scandisce i tempi ed i ritmi della frequenza di pubblicazione. Non sottovalutarla essa determina l’operatività sia agli occhi degli utenti che dei motori di ricerca.
Se offri una garanzia di pubblicazione crei una reazione a catena. Soddisfi l’aspettativa dei lettori e crei con loro un legame, se perdurerà nel tempo poi si trasforma in un processo di fidelizzazione.
Perciò periodizzare non ti fa apparire tecnico e perciò freddo, noioso e quindi metodico ma affidabile e professionale. Fai così e metti il turbo al tuo blog!
Cosa piace ai motori di Ricerca
Guest post, articoli lunghi-corti, una corretta web usability per la formattazione dal testo atta a facilitare a lettura, il rispetto dei 2oo fattori di ranking dell’algoritmo di Google, i contenuti dalla rapida obsolescenza come quelli informativi ma anche gli evergreen che resistono a lungo all’usura del tempo, vedi i tutorial, la SEO ma soprattutto quelli originali non copiati che portano valore-qualità. Preoccupato? Dai..
Dopotutto, si tratta solo di soddisfare una macchina, non mi dire che temi di non riuscirci?
Cosa piace agli utenti-lettori
Taglio corto con un: “Agli utenti web piace solo ciò che cercano con i motori di ricerca?” La farei troppo facile perché altrimenti esisterebbe una formula miracolosa ed affidabile. Ma non è così. Ovvio i post utili e l’eterogeneità sono fattori indispensabili per il successo dei vostri articoli tuttavia sarà la capacità di ascolto che saprete dedicare ai lettori a sancire o meno una strategia efficace/efficiente.
Il vostro target parla eccome, impara ad ascoltarlo e fai la differenza per convertirlo presto in audience.
Dopodiché sei eterogeneo su entrambi i fronti, quello tecnico e tematico, il resto lo può fare solo la divina provvidenza.
Cosa piace ai blogger-copywriter
Hanno l’occhio clinico, possono smontare il tuo blog in un nanosecondo, rovesciarlo come un calzino e darti una valutazione di massima fulminante ed esaustiva. Tutto farebbe pensare ad un collega inavvicinabile e difficile da raggiungere quando invece un modo c’è. Ciascun specialista web è dotato di una propria individualità – un blog aiuta a farla emergere – perché non catturarla con un’intervista dedicata alla loro specificità? Quale formato migliore hai a disposizione per ridurre le distanze?
Un guest post per la SEO, un’intervista è per sempre
Un’intervista innesca un circolo virtuoso in cui due contenuti si intrecciano e si fondono, quello dell’autore con le risposte dell’intervistato. Fa bene alla SEO in quanto genera backlink autorevoli di qualità, al social networking e perché no anche all’amicizia. Può far nascere una collaborazione o più semplicemente risolversi in un rapporto di stima tra colleghi.
Pertanto è indicato inserire nel calendario editoriale le interviste; il legame che creano è più profondo e meno freddo e distante rispetto ai guest post.
Come ti pianifico il mio calendario editoriale
Pianificare un calendario editoriale non è niente di mistico ne di particolarmente esotico, trattasi piuttosto di un attenta e ragionata attività di programmazione delle pubblicazioni volta a favorire l’organizzazione dei contenuti. Non temere è alla portata di tutti. E’ necessario solo aver maturato l’esperienza necessaria per saper fare tutte le attività che concernono saper curare e gestire un blog; dopodiché si tratterà di riuscire a mantenere la frequenza di pubblicazione e divertirsi a farlo.
Pianificare la tecnica aiuta la creatività
Elemento fondante del calendario editoriale è la varietà, nota per essere la prima cura valida per combattere la monotonia. Quest’ultima colpisce indistintamente blogger e lettori. Perciò aggiungere nuova linfa creativa ai contenuti del blog aiuta a sconfiggerla. Magari poi anche ad aumentare progressivamente il numero dei propri lettori.
La periodizzazione temporale che sono solito applicare ai blog che gestisco la suddivido in micro e macro-cicli. I primi mi servono a scandire le pubblicazioni settimanali mentre i secondi per stabilire progetti-obiettivi calibrati sul lungo termine. Tra essi, esemplificando si annoverano quelli professionali e l’attenzione strategica che dedico all’audience.
CONCLUSIONI
Il calendario editoriale è uno strumento che richiede competenze creative ma anche tecniche. La sua utilità è nel semplificare il più possibile la gestione e la cura di un blog che invece è una attività intrinsecamente complessa. I risultati attesi poi si misurano con il tempo, non farti prendere dalle sindrome da valutazione precoce e diffidate di chi lo fa. E’ un metro di giudizio tutt’altro che giusto anzi proprio sbagliato! Per quanto si possa pensare di poter procedere a braccio nell’organizzazione delle pubblicazioni – e nessuno impone di non farlo liberamente – disporne, tuttavia, può far fare il salto al blog portandolo ad un livello assai più professionale. Infine se sei un autore completo ed hai unito all’originalità del contenuto il rispetto della tecnica hai fatto tutto il necessario, il resto spetta solo alla sorte.
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