Nel mondo della comunicazione per come la si intende oggi – ma in realtà è sempre stato così –, la qualità del testo è la conditio sine qua non per la creazione di contenuti, digitali o cartacei. Nonostante l’avanzata dei contenuti visivi e multimediali, la parola scritta continua a essere il punto di riferimento per informare, raccontare e trasmettere autorevolezza.
Ed infatti, per conseguire questo obiettivo, è nata la figura dell’editor, ossia di quel professionista capace di trasformare un contenuto in un prodotto coerente, corretto e adatto al pubblico. Questi tre aggettivi devono sempre coesistere all’interno di un testo, perché l’assenza dell’uno preclude la qualità degli altri.
Se nell’editoria tradizionale l’editor aveva il compito di seguire un manoscritto dall’arrivo in redazione fino alla pubblicazione, valutando i testi, proponendo modifiche strutturali o stilistiche, correggendo refusi e incoerenze, e coordinandosi con autori, traduttori, grafici e tipografi – tutte operazioni che contribuivano a garantire la qualità e la coerenza del libro o della rivista –, oggi il digitale ha aperto nuove strade e nuove esigenze. Le redazioni online e i media multicanale hanno bisogno di professionisti dotati di sensibilità linguistica, di competenze tecnologiche ed anche di grande capacità di adattarsi a un ambiente in costante cambiamento come quello dell’informazione e della comunicazione.
Nuovi ruoli per l’editor: dal web al social
Per instradarsi in una redazione o in un’agenzia di comunicazione digitale, bisogna saper ricoprire ruoli diversi ma spesso complementari. Il web editor, ad esempio, scrive e rivede articoli, aggiornamenti e contenuti per siti e piattaforme online, assicurandosi che i contenuti siano sempre aggiornati e di qualità. Il content editor o content manager, invece, ha un ruolo più ampio e specificatamente rivolto alla cura della qualità dei contenuti, dal momento che si occupa della coerenza stilistica e della pianificazione editoriale, stabilendo linee guida e coordinando il flusso dei contenuti.
Accanto a queste figure più tradizionali emergono alcuni profili più settoriali, come il social media editor, capace di adattare articoli e testi ai linguaggi e alle dinamiche dei social network, e il SEO editor, che lavora sull’ottimizzazione per i motori di ricerca, combinando competenze linguistiche e strategie di posizionamento per favorire la crescita della visibilità online.
Competenze digitali che fanno la differenza
Ma per definirsi a pieno titolo un editor digitale, è fondamentale che questa figura possieda un bagaglio di competenze variegato e, va da sé, sempre aggiornato. Chiaramente restano centrali la revisione e la correzione, affinché ogni contenuto sia chiaro, coerente e privo di errori. Tuttavia, nel digitale l’abilità di adattare i testi a più canali diventa fondamentale. Un articolo lungo può diventare un post per i social, un estratto per una newsletter o un contenuto breve per il web. Basta saper riadattare i testi e rivolgerli al target da raggiungere.
Il professionista dotato di conoscenze tecniche specifiche, come l’uso dei CMS – tra cui WordPress e Joomla –, degli strumenti di analytics e dei tool per la ricerca di keywords ha sempre una marcia in più. Se a queste si aggiungono la capacità di coordinare autori, grafici e fotografi, garantendo il rispetto di scadenze serrate (la cosiddetta gestione del workflow editoriale), e la flessibilità necessaria per operare in un ambiente in cui i trend e le news cambiano rapidamente, il successo è assicurato.
Ma poiché nulla è regalato, non è mai superfluo specificare che, per avvicinarsi a questo settore come a moltissimi altri, è necessario possedere una formazione mirata ed aver acquisito delle valide esperienze. Gli stage e i tirocini in redazioni online o agenzie di comunicazione rappresentano spesso il primo passo per mettere in pratica quanto appreso, così come il master e corso di editing e correzione di bozze di Scrittura Creativa, che offre l’opportunità di acquisire competenze tecniche e relazionali indispensabili direttamente online.
Parallelamente, torna utile la costruzione di un portfolio digitale che raccolga articoli, progetti di editing o contenuti pubblicati, in modo da essere subito pronti a dimostrare le proprie capacità. Anche il networking ha un peso rilevante, infatti un aspirante editor deve partecipare a eventi di settore, a gruppi professionali o workshop di aggiornamento per entrare in contatto con tutte quelle realtà che cercano nuove figure editoriali.
Ottenuti questi titoli e seguiti questi percorsi, non si resterà con le mani in mano se si desidera rimanere competitivi. L’aggiornamento e la formazione devono essere continui, soprattutto su temi come la SEO, gli strumenti digitali, i social media e le strategie di content marketing.
Carriere e prospettive nell’editoria online
E adesso? Quali sono le prospettive di crescita nel campo dell’editing digitale? Acquisita esperienza e fatta formazione, un editor può aspirare a ruoli di responsabilità quali il caporedattore digitale, il responsabile dei contenuti o il content strategist, figure che guidano l’intera linea editoriale di una testata o di un’azienda. Esiste, inoltre, la possibilità di intraprendere una carriera autonoma come editor freelance specializzato in media digitali, collaborando con testate online, agenzie di comunicazione, piattaforme di informazione varie e blog verticali.
La richiesta di contenuti di qualità, anche nell’era dell’AI, è in costante aumento e i professionisti in grado di lavorare con precisione editoriale e competenze digitali godono sicuramente di un considerevole vantaggio competitivo.
