Da quando sono copywriter navigare su internet non è più la stessa cosa. Ora, se sto su un sito qualsiasi di un qualsiasi prodotto, l’occhio vigile del copy è pronto a farmi notare ogni dettaglio. Anche il più spaventoso. E’ così che ho scoperto loro: le pagine about us da brividi. Sono pagine che definire scritte in vecchio stile è un eufemismo. Dai, sarà capitato anche a te: parlo di quelle pagine Chi siamo dai contenuti così old-fashioned che pure il Genio delle tartarughe a confronto è un adolescente brufoloso!
Ma osserviamo più da vicino questo esemplare di pagina anni ’90 che è sopravvissuto fino a oggi. Attenzione: la visione di questa immagine è vietata a copywriter e web writer deboli di cuore.
Nella top ten delle frasi più amate dalle pagine about us vecchie come il mondo figurano:
✓ Pizza&Fichi, dal IV sec. a.C leader nel settore […]
✓ […], che vanta esperienza plurisecolare nel campo
✓ XY, un’agenzia ggggiovane e dinamica […]
Spesso questi contenuti – specie i primi due – sono accompagnati da foto stock (!!) se non addirittura mini-foto in bianco nero del fondatore dell’azienda. Tristissimo.
Ecco. Cosa posso aggiungere? Una cosa è chiara: queste pagine sono un esempio illuminante di ciò che NON è storytelling aziendale.
Storytelling aziendale da favola: 2 case studies
Fare storytelling aziendale vuol dire far conoscere il tuo brand senza annoiare, scadere nelle solite frasi dette e ridette, dilungarsi troppo. Una bella storia intrattiene, cattura, appassiona; ha sempre un obiettivo: dare informazioni sul brand ed evidenziare i benefit del prodotto. Sempre tenendo a mente la parte visiva, perché in una pagina web oltre al contenuto serve anche la grafica. Allora ti faccio vedere un esempio di storytelling aziendale che merita da tutti e due i punti di vista: la pagina Chi siamo e la storia di Bottega Verde.
Bottega Verde
1. Citazione in alto: mi fa sapere in cosa crede l’azienda, la sua filosofia. Ispira fiducia.
2. Prima dello storytelling aziendale: la primissima accortezza sta nella scelta dell’headline, che qui è pure la USP di Bottega Verde. La subheadline è chiara e diretta.
3. Comincia lo storytelling: la nascita dell’azienda è raccontata in modo semplice, breve, empatico; nella storia viene sottolineata la passione del brand, le qualità – uso di principi attivi naturali, sincerità e genuinità del prodotto – e specificato il target. Il tutto senza far sbadigliare. L’elenco di date aiuta a rendere più fluida la lettura dei momenti storici importanti del brand, selezionati per non fare un minestrone.
Succede poi che per comunicare una storia al brand servano poche parole e immagini potenti a dimostrare quanto affermato. È il caso di Pinterest con una pagina Chi siamo stavolta sì dinamica e stuzzicante per l’occhio.
Per finire…
Insomma, di modi per raccontare con tutti i crismi la storia di un prodotto ce ne sono. Ma io sono curiosa come uno scoiattolo: tu che pagine about us dell’orrore e delle meraviglie vuoi segnalarmi?
Photo credit: Valentina Medori, Bottega Verde, Pinterest