Quando meno te lo aspetti arriva il giorno in cui devi scrivere un video. Pensi che sia un gioco da ragazzi e invece, con il foglio bianco davanti agli occhi, non sai davvero da dove iniziare. Quindi provi a chiedere aiuto alla tua rete di contatti (qualcuno avrà fatto qualcosa del genere no?) e scopri che la prima cosa da fare è uno storyboard.
Si certo, uno storyboard, come ho fatto a non pensarci prima? E che cos’è uno storyboard? O meglio come si fa?
Se anche voi vi siete fatti queste domande e avete esplorato ogni angolo di google, wikipedia e blog del settore per capire come scrivere un video, siete nel posto giusto.
Con questo articolo vorrei condividere la mia esperienza e magari tirare fuori qualche consiglio utile per chi, come me, si troverà a sperimentare un ambito di scrittura diverso da quello abituale. Una cosa però devo dirla: non esistono ricette per scrivere in modo perfetto. Non esistono regole di successo da applicare meccanicamente. Esistono le prove, gli errori e le bozze che fanno orrore alle volte.
Dicevamo, lo storyboard. Detto semplicemente, potremmo definirlo lo schema dello sviluppo (visuale e testuale) del video. Semplicemente, appunto. Perché poi di semplice non c’è nient’altro.
Quando ho capito che il punto di partenza era proprio questo aspettavo che alla porta mi suonassero (anche in ordine sparso andavano benissimo): un illustratore, un regista, un grafico, un video maker e perché no un assistente per il mio caffè. Ma non è arrivato nessuno e per giunta il testo lo devo scrivere in completa solitudine perché il grafico che realizzerà il visual neanche lo conosco. So solo che attende il mio testo.
Quindi, scriviamo. Ognuno realizza il suo storyboard secondo il proprio metodo e a seconda degli strumenti che ha a disposizione. Potrebbe essere un foglio con degli schizzi disegnati, delle colonne, una mappa mentale, un elenco di concetti chiave o semplicemente un foglio scritto. L’importante è dare uno sviluppo sequenziale al vostro testo che sarà poi la logica di comparsa del video.
Un secondo fattore da non sottovalutare è lo storytelling. Altro sconosciuto se vogliamo. Come avrete già sentito dire molte volte, alle persone piacciono le storie. E se sono raccontate in modo originale in un video ancora meglio. Ma non fatevi prendere dallo sconforto: non tutti dobbiamo girare spot geniali della Vigorsol. Quindi possiamo individuare una metafora che spieghi il concetto oppure semplicemente utilizzare la logica problema – soluzione per far progredire il nostro testo.
Consapevoli di tutte queste informazioni siamo pronti a scrivere. E per la fase operativa avrei individuato tre passaggi: immaginazione, scrittura, lettura e correzione.
Immaginazione
Non dimenticatevi che stiamo parlando di un video e quindi il visual è fondamentale. Se avete un grafico o un video maker che possa lavorare con voi a partire dalla stesura preliminare, fatelo senza timore perchè in questi casi la condivisione e lo stimolo reciproco sono fondamentali. Se invece, come nel mio caso, dovete fare tutto da soli non vi resta che l’immaginazione. Collegate immagini o sequenze video alle vostre parole e annotatele insieme al testo in modo che possiate tracciare delle linee di sviluppo indispensabili per chi si occuperà del visual.
Scrittura
Scrivete, scrivete e scrivete. Prima di getto e poi selezionate le parole. Non solo: scegliete le migliori parole per esprimere i concetti e date il giusto tono alla comunicazione. Tracciate da subito una cifra o un taglio stilistico, in modo che sia una guida per la vostra scrittura.
Lettura e correzione
Una volta arrivati alla bozza finale leggetela ad alta voce, simulando il testo che vorreste sentire e immaginandone la successione visiva. A questo punto correggete. Esiste sempre una formula più semplice o una parola migliore e quindi confezionate il vestito dopo un lavoro di taglia a cuci.
Un ultimo suggerimento: non dimenticate i grassetti. Dopo aver confezionato il testo della voce narrante fornite al video maker i termini chiave, le parole visuali che comporranno il video e rafforzeranno i concetti.
Ora tocca a voi!
Forza a lavoro: adesso tocca a voi. Avete mai scritto un video?
12 coomenti
Ammetto che, per un attimo, mi sono aspettato anche le istruzioni per il montaggio del video 🙂
Martina, perdona la mia domanda stupida: i video, hai imparato a montarteli in maniera autonoma o li fai montare da un maker?
Perché mi piacerebbe imparare ma non conosco programmi di riferimento (semplici)…
Ciao Alessandro,
ho forse generato troppe aspettative? 🙂 Intanto ti ringrazio per il tuo commento e ti dico che per video professionali collaboro sempre con dei professionisti: video maker o grafici video per animazioni o cose particolari. Se invece si tratta di presentazioni animate allora provo a fare da sola. Come programmi di riferimento puoi provare Prezi o Pow Toon (di cui tra l’altro parlerò nel mio prossimo post). Ho provato a cimentarmi con il montaggio ma non fa davvero per me! 🙂
Buonasera Martina,
dove posso trovare alcuni tuoi video?
La mia formazione è prettamente cinematografica e ci sono alcuni punti, in quello che scrivi, che non mi tornano. Probabilmente è perché chiamiamo con termini diversi le stesse cose.
Ho realizzato qualcosa (come autore) e mi piacerebbe vedere i tuoi video per potermi confrontare ulteriormente con te.
Ciao Stefano!
In effetti ho scritto solo un paio di video promozionali che sono ancora in fase di produzione. Si tratta della mia prima esperienza ed è probabile che abbia utilizzato una terminologia inesatta. Quali sono i termini che non ti tornano? Non appena sono pronti ti mando i link ai miei video così mi dici che cosa ne pensi. Contattami alla mail di 4writing così posso inviarti tutto quanto prima.
Grazie per il tuo commento! 🙂
Buongiorno Martina,
perdonami per il ritardo con cui ti rispondo.
Dunque, io sapevo questo: alla base di tutto c’è l’IDEA. A quel punto, si comincia a parlare (se si è più di uno) o a scrivere (se si è da soli). Ovviamente è impossibile stabilire e definire quale sia una buona idea.
A quel punto, si passa alla fase dello storytelling (Soggetto e sceneggiatura) che, volenti o nolenti, presuppone l’avere ben presente fin dall’inizio deve si vuole arrivare quando si inizia a scrivere.
Lo storyboard, almeno nel settore in cui ho un poco lavorato, quello cinematografico, è semplicemente la sceneggiatura del film raccontata inquadratura per inquadratura, attraverso una serie di disegni.
In tutto questo, dobbiamo considerare che il montaggio spesso si presta a diventare un secondo momento di scrittura. E’ il momento in cui ti accorgi se quello che hai girato è equivalente a quello che avevi pensato quando scrivevi oppure se c’è bisogno di dare più ritmo, di modificare qualcosa ecc. ecc.
Probabilmente sono influenzato dai miei trascorsi sui set 🙂
Saluti
Stefano
PS: Dimenticavo: se vuoi vedere qualcosa di mio, ti linko il mio profilo Linkedin (http://www.linkedin.com/in/stefanobucci1 )
Dovrebbero esserci 4 video linkati in altrettanti Progetti.
Ciao Stefano, ti chiedo perdono per la mia latitanza ma non ce l’ho fatta a risponderti prima. In effetti, quando parlo con la mia video maker di fiducia utilizziamo in modo diverso il termine storyboard. Per lei si tratta di un riepilogo di indicazioni, idee e dettagli di ripresa e credo che poi ne faccia uno anche per il montaggio. Per me, invece, si tratta proprio dello sviluppo del testo letto, detto e scritto nel video. Riflettendoci bene per ogni video ci sono tanto soggetti “scriventi” (passami il termine)perchè la scrittura del video si può riferire alla sceneggiatura, alle riprese, alla storia e al testo vero e proprio che viene letto o scritto proprio durante il video. Il mio articolo si riferisce soprattutto a video aziendali ed è probabile che, rispetto alla terminologia cinematografica, qualche parola sia stata usata in modo inesatto o in senso lato. Grazie e a presto
Martina
Molto bello il tuo post, complimenti!
Anche io ho fatto da poco il mio primo video story, chiamiamolo così 🙂
La cosa mi è piaciuta tanto che ho già scritto un ‘ sequel ‘ 🙂
Ti lascio il link magari potrai darmi ulteriori suggerimenti :
La struttura del blog: http://youtu.be/kzMYVn8ly9k
Molto bello il tuo post, complimenti!
Ancehio ho provato a fare un video story, chiamiamolo così, e mi sono divertita un sacco 😀
Fra l’altro mi è talmente piaciuto che ho già scritto un ‘sequel’.
Se posso vorrei lasciarti il link,magari ci scappano altri suggerimenti: http://youtu.be/kzMYVn8ly9k
p.s. avevo scritto un commento dal cellulare ma non lo vedo, quindi se vi capita di visualizzarne due non è spam 😉
Eccomi Simona, scusa il ritardo.
Ho visto il tuo video e devo dire che te la sei cavata molto bene in fatto di storytelling. L’impostazione “da favola” in effetti favorisce la comunicazione per i più piccoli quindi secondo me è molto adatto per quel pubblico.
Attendo il sequel allora! 🙂
Grazie per il tuo commento
A Presto
Martina
Ciao Martina,
ti chiedo perdono anche io per il forte ritardo con cui ti vengo a rispondere. Meno male che non era niente di urgente! 🙂
Non so perché, ma non ho la possibilità di rispondere alla tua ultima replica.
Ad ogni modo, sono d’accordo con te sul fatto che ci siano molti soggetti “scriventi”: lo sceneggiatore, il regista, il montatore e… in parte anche gli attori, nel caso del cinema, ma di soliti questi si limitano ad aggiungere un qualcosa all’interno di un qualcosa di già stabilito, il loro è un arricchimento, diciamo così.
Penso che si sia giunti alla conclusione del nostro scambio di opinioni 🙂
E’ stato un piacere Martina confrontarmi con te.
A presto
Ciao Stefano,
è stato un piacere anche per me.
Alla prossima allora!
Martina