Questa è la prima domanda che ognuno di noi deve porsi.
Quanto vale il nostro lavoro.
Se sei, come me, un libero professionista (so che freelance è più figo ma preferisco i termini italiani) e lavori nel settore digitale, il tuo valore è il tempo che impieghi per svolgere un determinato lavoro; mi spiego meglio.
Per libero professionista intendiamo un lavoratore autonomo, ma in questo mondo c’è chi vende dei prodotti e chi dei servizi; oggi voglio soffermarmi su chi vende servizi.
Vendendo qualcosa di non tangibile, come i testi per un blog o una gestione social per un marchio, il nostro compenso diventa il tempo impiegato per poter svolgere quel tipo di lavoro. Ognuno di noi, in base alle proprie competenze, ha un costo orario e penso che molti freelance (ecco l’ho detto) svendano il proprio operato causando un danno enorme a questo settore.
Cosa però che è ancora più fastidiosa, è quando agenzie che forniscono questo tipo di servizi, appoggiandosi al mondo dei lavoratori autonomi per sopperire alle grosse moli di lavoro, sfruttino il lavoro di queste figure.
Vi faccio un piccolo esempio con un episodio capitatomi poco tempo fa.
Mentre navigavo su Facebook mi sono accorto che la titolare di una nota Web Agency pubblica uno status interessante:
Cerchiamo un Copywriter freelance. Per maggiori informazioni invia email a xxx@yyyy.it
Visto che non disdegno mai qualche lavoretto extra, invio la mia candidatura a questa agenzia. Ecco la loro risposta:
“Buongiorno
Grazie per averci contattato
Stiamo cercando un copy con lavoro a distanza (con p.iva o prestazione occasionale) per diversi articoli e progetti.
Gli articoli possono variare dallo sport al benessere a recensione di prodotti per alcuni dei nostri clienti.Il budget non è elevatissimo lo sappiamo bene, ma al momento richiediamo:
Articoli da 1500/2000 parole, originali e non copiati (scomponibili in 3 da 500 parole)
N. articoli a progetto circa 80
Compenso Totale progetto 650€
In caso di interesse chiediamo un gentile feedback positivo o negativo.
Grazie”
Ho dovuto rileggere la mail 4 volte per essere sicuro di aver letto bene ed essere sicuro di non essere vittima di qualche reality show.
Naturalmente ho rifiutato la risposta e spero che non abbia accettato nessuno un lavoro del genere per vari motivi.
a) Perché così stai svalutando il prezzo di mercato dei tuoi colleghi.
b) Se oggi vendi post a 8€ lorde, domani potrai solo venderli a 7€ lorde.
c) Non so voi ma io, un post del genere, parlando di un argomento che conosco bene, impiego un paio d’ore a scriverlo bene. La signora delle pulizie del mio palazzo viene pagata molto più di 4€ l’ora lorde.
Un piccolo libero professionista ha le stesse spese di gestione di una grande agenzia, anzi, molte volte queste incidono maggiormente sulla categoria dei freelance, perché sono soli, mentre nelle grosse agency spesso si è in società. Inoltre, un piccolo lavoratore autonomo, come me, è solo a dover dividersi tra clienti, autopromozione e formazione, quindi non ha la possibilità di avere un fatturato corposo come una grossa agenzia di comunicazione che si avvale di nuovi collaboratori, spesso arruolati con modalità di stage sottopagati o a partita iva per pagargli ferie e contributi.
Il lavoro nel mondo Digital, sopratutto quando parliamo di stesura contenuti e social media marketing, non è misurabile come la fornitura di un prodotto, dove il cliente riceve qualcosa di tangibile in mano. Creare un testo richiede competenze di scrittura, informazione, ricerca sull’argomento da trattare e studio personale per aumentare le proprie competenze in merito. Tutti questi sono costi che ognuno di noi ammortizza col proprio tempo e che nessuno verrà mai a ripagare.
Il tempo è denaro, non svalutatelo.
Quindi ragazzi miei, non svalutate il vostro lavoro, perché svalutate anche quello degli altri. E tu cara Agency che approfitti il lavoro dei freelance che, pur di lavorare, accettano queste condizioni penose, hai comunicato che quei post li rivenderai quasi 10 volte tanto?