Portfolio per blogger, in questo post i blogger-copywriter si guardano allo specchio e rispondono delle proprie opinioni già espresse in un contenuto di questa estate che ha indagato la presunta utilità-indispensabilità del portfolio per chi svolge la professione online.
Una domanda che mi faccio spesso sulla utilità dei contenuti online è la seguente: “Nel web i contenuti devono essere tutti necessariamente chiusi o possono essere anche aperti e portare alla libera interpretazione?”
La tradizione nonché regola aurea li vorrebbe tutti con delle conclusioni che orientino l’utente nelle sue decisioni, quelle finali. Di norma vi è quasi sempre un blogger che punto punto nello svolgimento del post vi da tutte le indicazioni del caso, quelle utili al saper fare. Ovvero necessarie per raggiungere l’obiettivo. Ma esistono anche blogger che aprono punti di domanda, sollevano questioni, invitano alla riflessione ed in più offrono una loro prospettiva di analisi magari anche strettamente personale.
Appunto opinabile e soggettiva su tematiche spesso non tecniche che non consentono, altrimenti una visione unilaterale/ oggettiva, come stringere a delle conclusioni univoche.
Ma cosa accade quando l’argomento è tecnico ed i pareri sono tanti, eterogenei se non addirittura contrastanti?
E’ sempre necessario per il blogger tentare di dare una chiusa ai contenuti o trattasi di una forzatura?
Deve rinunciare a scrivere questo tipo di post in nome della utilità dei contenuti imperante nel web?
Ma così facendo non è, forse, come se si obbedisse ad una sorta di regime censorio?
Perché lo sapete che senza di essa, l’utilità, pare che se fai il web writer-blogger non si ottengano né inganni né proposte di collaborazione. (ameno così dicono) Insomma è un affare serio per tutta la categoria, e ci riguarda tutti da vicino, molto da vicino.
IMPORTANTE: prima di procedere con questa riflessione-disamina voglio farvi presente che la questione muove da una recente esperienza di blogging in particolare che mi ha visto interpellare più blogger esperti sull’utilità del portfolio.
Blogger uno per tutti, tutti per uno
Come dicevo è stata l’esperienza più aggradante da quando ho iniziato a fare blogging. Forse è stato anche il contenuto che mi ha visto più impegnato. Concertare ed orchestrare il tutto ammetto mi ha fuso letteralmente i neuroni. Ma la soddisfazione di aver ricevuto così tanta partecipazione è stata incredibile. E mi ha abbondantemente ripagato. Un network di blogger specialisti eccezionale, davvero. Non vi nascondo di essermi persino a tratti commosso. Blogging sommato al social networking quello più puro barra pulito, sono convinto, elevi il blogger ad uno stato di grazia. Nonostante l’immagine che si porta dietro di figura schiva e solitaria, invece, è sempre più uno specialista che vive di relazioni costruite ed edificate sulla profonda/reciproca stima, e di preziosi rapporti collaborativi. Tutto ciò ci ricorda che nessun blogger è un’isola ed è un aspetto meraviglioso di questo lavoro online.
STRINGO: roboanti anglicismi a parte, fin troppo abusati, i rapporti umani hanno ancora la meglio sulle strategie algide e meccaniche anche nelle dinamiche a distanza del web. E questo non può essere che un bene! In barba a chi ci dipinge come specialisti “freddi” solo perché lavoriamo online.
La questione sui contenuti aperti/chiusi
La mia riflessione ha iniziato a propagarsi a macchia di leopardo nella mia zona celebrale deputata ai dubbi subito dopo aver letto tutte le risposte dei blogger. Per la precisione quando mi sono trovato a stringere delle conclusioni e mi sono reso conto che non ne avevo. Giuro mi sono sforzato. A quel punto ho capito che non sarei riuscito ad orientare il lettore in alcun modo. Avrei così violato la prima regola aurea del web: “Non sforare mai con i contenuti tecnici se non hai un’indicazione precisa da dare”. Altrimenti rischi che il risultato sia quello opposto e anziché chiarire crei confusione. Insomma alla fine chi legge non sa che scelta fare. Aiuto, che paura, un incubo :O
E’ così che ho maturato la decisione di porre un’ulteriore domanda a loro per avere una visione arricchita ulteriormente.
Già detesto per principio la visione coercitiva dell’educazione, figuriamoci in cosa mi trasformo al solo pensiero di diventare un blogger despota-onnisciente.
Prima di procedere però voglio ringraziare nuovamente per l’ennesima partecipazione che mi avete concesso e dedicato, senza di cui non avrei potuto tirare le fila su questa “spinosa” questione.
Da leggere: ‘Come fare un portfolio per blogger: 2 suggerimenti pratici per aumentare le chances lavorative‘
La domanda sull’utilità del post dedicato al portfolio per i blogger
Ora, la domanda-interrogativo che ho posto a ciascuno di loro:”Dal post con le micro-interviste, a lettura ultimata, si evince se è utile al blogger il portfolio, perché e quale scelta è più opportuno fare?
Altrimenti detto: il contenuto così aperto orienta il lettore a fare una scelta finale, lo aiuta?”
Vediamo cosa hanno risposto alcuni blogger che ho contro interrogato a proposito. Se vuoi aggiungere la tua opinione può farlo direttamente su Quora, dove ho ripetuto il medesimo interrogativo:
“Il portfolio è indispensabile, o quantomeno utile, per un blogger?”
ed aprire, così, ulteriormente la questione che come vedrai si presenta e rimane tutt’ora aperta e quindi tutt’altro che chiusa oltre a risultare assai dibattuta.
Utilità portfolio, la parola ai blogger, tutti contro tutti
Sicuramente, aiuta il potenziale cliente a capire se sei la persona giusta per il suo progetto o meno. Contemporaneamente, permette al web writer di ottenere clienti potenzialmente interessati e di non perdere tempo. La scelta se usare o meno lo strumento, però, dipende dalle singole persone.
Annarita Faggioni di ilpiacerediscrivere.it
Il portfolio è utile o no ai blogger professionisti? Una domanda a cui è difficile rispondere, o meglio a cui è impresa ardua dare una risposta univoca. Antonio Luciano è riuscito a ovviare alle difficoltà ponendo il quesito a vari specialisti del settore, con ognuno di essi che ha dato la sua interpretazione. L’utente potrà valutare in maniera autonoma, dopo aver letto tutte le considerazioni fatte dai professionisti ospitati dal buon Antonio, se è il caso oppure no di creare un portfolio per l’attività di Blogging. Sicuramente un lavoro ben fatto, creativo e molto utile per schiarire le idee ai lettori.
Vincenzo Abate di Keliweb Blog
Credo che ogni contenuto abbia la sua utilità. In ogni articolo c’è sempre qualcosa da imparare ma ovviamente l’interpretazione è pur sempre soggettiva.
In questa mega intervista, ognuno ha espresso la propria opinione e ciò dimostra come ogni progetto sia condizionato dalla visione digitale del relativo fondatore.
Per alcuni blogger, compreso me, il portfolio continua ad essere uno strumento indispensabile per valorizzare la propria figura professionale.
Invece per altri, il portfolio è uno strumento superato visto che ci sono diversi media digitali dove promuovere i contenuti elaborati per blog o siti aziendali non di proprietà.
Quindi il web è ancora (anzi per fortuna) caratterizzato dal principio della libera creazione e per questo motivo ognuno è libero di muoversi secondo le proprie idee professionali.
Angelo Cerrone di angelocerrone.it
Penso che avere tanti pareri aiuti ad orientarsi nella scelta. La difficoltà di questi post sta nella loro “generalità” cioè non è facile scrivere qualcosa che sia valido per tutti i blogger indistintamente. Molto dipende dal settore in cui si opera, dalla finalità del blog, e dal target… Per questo, secondo me, avere opinioni differenti (ed alcune, non la mia ovviamente) molto molto molto autorevoli aiuta. Potrebbe essere interessante per aiutare ancor più il lettore, dare una sorta di “risultati” ovvero dei 31 intervistati chi ha risposto che il portfolio è SEMPRE utile, chi ha risposto che non lo è ecc. insomma un dato “quantitativo” a chiusura del post.
Marco Pini di marcopini.info
Grazie Antonio, un articolo molto interessante dal quale sono emerse risposte diverse secondo me dovute alla differenza di tematica del blogging di ognuno di noi.
Anna Pernice di travelfashiontips.com
Secondo me il post fa capire che è importante avere il portfolio. La scelta più opportuna è quella di avere una pagina dedicata nel sito/blog.
Il post aiuta il lettore a fare una scelta.
Marina Pitzoi di marinapitzoi.com
Secondo me si evince in maniera netta che creare un portfolio alias about o curriculum e’ una scelta da adottare, poiché’ i vantaggi sono stati chiaramente esposti e dettagliati rispetto ai contro.
Marisa Forzani di Blogghidee
Non credo nelle soluzioni universali, quindi la “scelta più opportuna” deve essere ragionata caso per caso. Nella tua maxi-intervista c’è una bella varietà di opinioni e di argomenti e quindi sì, per come la vedo io è utile, un buon pezzo sicuramente.
Andrea Cossovel di coversion-rate.it cossovel.com
Ma io credo che nel mio commento – rilasciato sul tuo blog – ribadisca proprio l’importanza di avere questi contributi sul web. Dal mio punto di vista non puoi rispondere al volo, perché dipende dalle domande che ti fai. Ma sono convinto che tra qualche tempo chi cercherà una domanda mirata troverà nel tuo post la risposta.
Tutti quelli che hanno partecipato, credo che ti hanno dato il loro stesso feedback nelle loro risposte, questo tuo articolo, serve però a tutti i blogger e a tutti coloro che cercheranno lumi su come fare un portfolio.
Ferruccio Gianola di ferrucciogianola.com
Mi sono letto il post inerente il portfolio e, sinceramente parlando, trovo che crei più confusione che altro.
Questo, a mio parere, è dovuto a due fattori: la quantità degli interventi presenti, ben 37, anche se il titolo dell’articolo ne indica solamente 31, e l’inconsistenza di alcune risposte date, a volte decisamente spicce e ben poco funzionali.
Mi rendo perfettamente conto del fatto che, una volta richiesto il contributo di qualcuno, decidere di non pubblicare più il suo intervento possa risultare imbarazzante, ma la presenza di risposte date in modo palesemente sbrigativo e superficiale toglie piacevolezza alla lettura ed inficia l’utilità dell’articolo.
Se vogliamo, quindi, più che far capire al lettore se il portfolio sia utile o meno ad un blogger, l’articolo aiuta a capire chi, tra coloro che hai selezionato, ha tenuto a fare le cose per bene e chi, invece ha solo voluto presenziare e “darti un contentino”.
In un certo qual modo, quindi, relativamente al singolo personaggio, la risposta che ti è stata data “fa curriculum”. Il suo. E questo è comunque utile, anche se da un punto di vista diverso rispetto alle finalità principali dell’articolo.
Simone Bennati di bennaker.com
L’articolo con i diversi interventi ha valore dal momento in cui non offre una risposta univoca, ma presenta un panorama sfaccettato corrispondente alla varietà di profili professionali che si differenziano per sfumature più o meno ampie.
Per la mia esperienza questo articolo dimostra la complessità di una professione che trovo tanto più funzionale quanto più si modella sulla persona che la svolge e non su risposte standard.
Quindi dico sì ad un contenuto aperto che non banalizzi le professioni digitali, ma che inviti ciascuno ad essere consapevole delle proprie competenze, per costruire su di esse i rispettivi strumenti di comunicazione senza ricette troppo preconfezionate.
Mi riferisco in primis agli strumenti di personal branding, portfolio incluso – da considerare sotto l’aspetto progettuale e strategico – nelle infinite modalità in cui può essere realizzato e integrato nei canali di comunicazione che quotidianamente ognuno di noi utilizza.
Federica Segalini di nuovicontesti.com
Credo, che un articolo contenente più di trenta opinioni in relazione a uno specifico argomento, sia molto utile: permette di sviscerare ogni aspetto e offre spunti, idee, che è possibile replicare nella forma.
Sia esso una pagina del proprio blog, oppure no, è chiaro che un “luogo” online, in cui andiamo a mostrare cosa sappiamo fare, sia indispensabile.
La domanda forse è: chi cerca un blogger/web writer, cosa cerca, dove lo cerca?
Il nostro blog deve essere più di una vetrina, un vero e proprio laboratorio creativo, in cui è esposto il nostro modo di lavorare, il nostro stile, le nostre capacità.
Riferimenti ad altri lavori, su diversi blog, possono essere utili per far comprendere la duttilità e il grado di conoscenza di cui siamo in possesso.
Sì, il contenuto aperto orienta chi sa dove vuole arrivare, offre la cura di un argomento specifico, mostrando un ventaglio di possibilità attendibili e da valutare.
Un contenuto originale e corale, può arricchire chi ancora si trova a viaggiare, con un enorme punto interrogativo sopra il capo e il timone che gira all’impazzata fra le mani.
Sergio Albertini di sergioalbertini.it
Le micro-interviste ai blogger, esperti e professionisti sull’utilità del portfolio risulta essere un’ottima idea di Antonio Luciano che mi ha ospitato sul suo blog, ed un’utile guida, anche se è molto lunga, leggerla tutta significa voler davvero capire a fondo. È una fotografia panoramica a 360° con diversi punti di vista, che mostra “la via” e suggerisce di dimostrare anche coi fatti la propria bravura e abilità descritte, e soprattutto di aggiornare costantemente il portfolio e non abbandonarlo a se stesso, senza alcuna utilità.
Dalla pagina “chi sono”, o se si preferisce “about”, alle “collaborazioni” ai “progetti”, ai curriculum su LinkedIn e sui social, a far da padrone devono essere solo creatività e veridicità. Ed ancora sia se si preferisce il proprio sito oppure optare per servizi esterni, attraverso piattaforme e tool gestiti da terzi, come Behance o clippings.me, o entrambe le soluzioni, o ancora si sceglie di portare “testimonianze” che raccontino della propria professionalità, attitudini e lavori svolti, il media kit risulta particolarmente indicato per gli influencer e per i blogger che vogliono essere chiamati dalle aziende per testare i propri prodotti e pubblicizzarli. Non resta che scegliere gli strumenti e le modalità più consoni alla propria personalità ed obiettivi e lasciare la propria inconfondibile impronta.
Giovanna Di Troia di GioDit.com
CONCLUSIONI
Ci sono ottime idee da cui prendere spunti, osservazioni, riflessioni a freddo dopo le interviste come a caldo. Insomma tanto materiale da cui attingere ed ispirarsi. Una testimonianza importante, nel suo complesso, su una questione tutt’altro che chiusa e che merita d’essere, approfondita, perché no indagata, magari dibattuta ulteriormente.
Ciononostante ho aperto un thread su Quora con la domanda-interrogativo oggetto della mia indagine, da cui è partito tutto ciò, ovvero il portfolio è utile al blogger specialista per lavorare?
Se vuoi puoi partecipare direttamente lì, rispondendo al quesito o commentare qui sotto, a te la scelta.