Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di Dr Web o Dr Google e questo dato preoccupa i professionisti della Salute che iniziano a guardare al Web con attenzione e occhio molto critico. Allo stesso tempo anche Google dimostra un certo interesse nel tutelare la salute delle persone. In particolare nelle Linee Guida per i Quality Rater pubblicate di recente, Google evidenzia l’esigenza di una maggior cura per i siti che trattano temi legati alla Salute. Google nello specifico non vuole assolutamente essere considerato un dottore ma desidera garantire un flusso di informazioni e nozioni di qualità dato il tema delicatissimo di cui stiamo parlando. Questo articolo parla proprio di persone, salute, web e Google.
Dr Web nasce dalle persone
La preoccupazione da parte dei professionisti della Salute a proposito di Dr Web e Dr Google sembra essersi alzata a gran voce nella rete in seguito alla pubblicazione a inizio anno delle statistiche GSK – Eurisko (2066 soggetti). Secondo tali statistiche il Web risulta al secondo posto, dopo il medico ma prima del farmacista, come punto di riferimento delle persone nella ricerca di informazioni sulla salute. Avevo analizzato il trend in questo articolo, dove evidenziavo che chi, come me, segue la comunicazione nel mondo della salute è consapevole da tempo della medaglia d’argento di Google in questo ambito. Questo modus operandi delle persone preoccupa gli esperti della salute, ma non ancora molto, perché le stesse statistiche hanno evidenziato che alla fine il medico rimane sempre il referente fondamentale a cui chiedere conferme e con cui condividere i dubbi. Infatti il problema per la salvaguardia della salute non è proprio Dr Web ma le persone, coloro che alla fine hanno “creato” proprio Dr Web per rispondere ad un loro bisogno.
Dr Web non esiste, la realtà è fatta di auto-diagnosi
Una falsa credenza, radicata da tempo, porta sempre più persone a credere di poter essere “medici di sé stessi” fino a quando non hanno realmente bisogno di un medico. Il problema diventa quindi l’auto-informazione che viene trasformata in auto-formazione e alla fine in auto-diagnosi. L’auto-diagnosi da parte delle persone è un problema che per i professionisti della salute si trascina da decenni e che nel suo evolversi ha visto subentrare nel podio il Web ad amici e parenti, piuttosto che Media, riviste e libri, nella ricerca delle informazioni di cui hanno bisogno. Il Web è un nuovo mezzo che alimenta un vecchio problema. Inoltre la propaganda all’auto-medicazione, all’autoanalisi e a tutta una serie di auto-X che volevano coinvolgere il paziente nella gestione della propria salute in un’ottica di cooperazione con il medico o altri professionisti della salute, non ha però tenuto conto che “se a qualcuno dai un dito, alla fine si sente quasi un medico”. Qui sta il problema, perché il tempo che passa tra i sintomi di un disagio, l’auto-diagnosi e la diagnosi di un medico è spesso il fattore che condiziona maggiormente l’esito finale.
Google come mezzo di informazione ed educazione alla salute
Nonostante le numerose perplessità da parte dei professionisti della salute sul ruolo informativo ed educativo del Web, la realtà nuda e cruda è che Google rappresenta la nuova frontiera di informazione sulla salute ed educazione delle persone alla stessa perché veloce, easy, smart e mobile-friendly. Le persone infatti ricercano con facilità su Google ormai tutte le informazioni e per quanto riguarda la salute vogliono addirittura risolvere un loro bisogno primario: vivere e stare bene. Google dovrebbe quindi offrire alle persone la possibilità di trovare risposte chiare, utili, concrete e sicure per rimanere sani, sostenere la propria salute e intervenire in modo repentino e “sicuro” qualora ci siano situazioni sospette. Google, senza fare il dottore ma “cooperando” con il vero professionista della salute, può quindi non solo informare ma anche educare le persone ad avere maggiore consapevolezza sulle proprie esigenze di salute. Ma come può Google fare tutto questo? Controllando e filtrando con gran attenzione tutte le informazioni sulla salute che vengono messe in rete e, in un certo senso, ha già iniziato a farlo.
Google si “prende cura” della nostra Salute senza fare il Dottore
Google basa il suo business offrendo alle persone le risposte di cui hanno bisogno e, nell’ottica di servire al meglio il suo cliente, è il primo ad essere consapevole che le informazioni che propone alle persone devono risolvere al meglio una loro necessità. Dal momento che tali informazioni viaggiano su siti che vengono messi in rete da chiunque, uno degli obiettivi che si è posto è quello di controllarle, filtrarle e valutarle attraverso logaritmi o controlli diretti che negli anni hanno dato sempre più importanza non tanto alla singola keyword ma alla sua presenza all’interno di contenuti di qualità e utilità. La SEO non è morta ma sta evolvendo verso l’informazione ottimizzata non solo per i motori di ricerca ma anche per le persone, soprattutto quando si parla di argomenti vitali come la salute. Un processo che può sembrare lento ma che rappresenta un obiettivo che Google stesso ribadisce spesso nei suoi comunicati. Lo ha confermato, nero su bianco, con la recente pubblicazione delle Linee Guida per i Quality Rater dove, focalizzandosi anche sul tema salute, ha chiaramente espresso di esigere una qualità maggiore, aggiungo io “senza fare il dottore”.
Google pretende una maggiore E.A.T. dai siti sulla salute
Nelle Linee Guida per i Quality Rater viene data particolare rilevanza ad alcune categorie di siti, i cosiddetti “Your Money, Your Life” tra cui ci sono i siti che trattano di salute e informazioni mediche, per i quali Google pretende una maggior qualità, chiarezza e attenzione perché parlano di argomenti che possono influire sulla felicità, la sicurezza economica, la qualità di vita e, appunto, la salute delle persone. In particolare per questi siti è fondamentale garantire un elevato grado di E.A.T., ovvero Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness. Tutto questo si traduce nell’obiettivo di garantire la salvaguardia della salute delle persone attraverso contenuti, Autori e siti che devono “risplendere” per:
- Autorevolezza
- Competenza
- Affidabilità e Chiarezza
E.A.T. in pratica
L’E.A.T. di un sito sulla salute si può raggiungere pianificando fin dalle prime fasi della sua progettazione decisioni che nei contenuti e nella scelta degli Autori si focalizzino su Autorevolezza, Competenza, Affidabilità e Chiarezza. Secondo Google un sito per essere considerato di qualità deve seguire anche queste regole:
- Gli Autori devono vantare competenze sull’argomento salute per essere autorevoli e affidabili: in particolare non si parla di “Nobel della Medicina” che rappresenterebbero il top, ma di Autori con un Curriculum Vitae che evidenzi esperienze e formazione nell’ambito della salute
- I contenuti devono riferirsi a fonti autorevoli e competenti per essere affidabili e chiari: la bibliografia è fondamentale per permettere alle persone di risalire alle fonti dell’informazione sulla salute. Qualcuno può pensare che sia esagerato parlare di bibliografia ma voglio sottolineare che questa è una “nostra credenza” in quanto in tutto il mondo il richiamo alle fonti è essenziale.
- I contenuti devono essere chiari e utili, ovvero devono usare un linguaggio comprensibile al target: quindi per quanto riguarda la salute devono essere divulgativi e informativi, non enciclopedie di termini medici incomprensibili.
Vi chiedete perché questo argomento interesserebbe i professionisti del Web?
Avete la risposta davanti ai vostri occhi! Si chiama e-Health e si chiamano aziende farmaceutiche, aziende di integratori alimentari e anche farmacie, erboristerie e parafarmacie che popolano da anni il web o che stanno decidendo di entrare finalmente nella rete. Sono nuovi clienti che hanno bisogno di trovare professionisti che siano in grado di rispondere alle loro esigenze di business con Autorevolezza, Competenza, Affidabilità e Chiarezza non tanto perché lo vuole Google ma soprattutto perché lo vogliono i loro clienti, le persone e i professionisti della salute, e anche il Ministero della Salute e il Garante dei Consumatori e della Pubblicità. In particolare, stiamo parlando di un mercato molto delicato e particolare non solo perché tratta l’argomento salute ma anche perché è regolamentato. Quindi, per non farsi trovare impreparati e rispondere alle esigenze degli attori coinvolti nel marcato salute, bisogna prepararsi ad offrire servizi di elevata qualità e competenza per rispondere alle esigenze di Google ma anche della legge.
Abbiamo quindi analizzato il fenomeno Dr Web e le sue implicazioni evidenziando in particolare come Google si “prenda cura della nostra salute” senza però voler fare il dottore e quali sono le esigenze di comunicazione del mercato della salute. Voi cosa ne pensate?
Foto di copertina: © Zerbor Deposit Photos
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