Ti capita mai di scoprire un errore di battitura nel testo quando ‘è ormai troppo tardi’? Fortunatamente un articolo online può essere aggiornato senza troppi pericoli – anzi è spesso una pratica giusta, – ma il problema si pone comunque: come evitare i refusi di un testo e pubblicare un articolo corretto?
Breve storia dei refusi
I refusi hanno una nobile e antichissima origine! All’alba dei tempi della stampa, il refuso era infatti un errore tipografico. Ovvero non si trattava di un errore commesso dallo scrittore – o meglio dal compositore del testo, che fosse un narratore, un poeta o un saggista… – bensì dal tipografo, che spesso poteva avere problemi ad assemblare le linee tipografiche. All’epoca infatti la stampa era a caratteri mobili. I caratteri infatti venivano messi uno accanto all’altro per formare una pagina e poi imbevuti d’inchiostro e ‘stampati’ sulla carta con una pressa a vite per l’uva.
Vuoi perché lavorava spesso in condizioni di luci alterate, vuoi perché non era attento nella rilettura del manoscritto ‘ribaltato’ da cui aveva il compito di trarre la stampa, il tipografo poteva confondere qualche carattere. D’altronde mica era facile leggere caratteri incisi e messi al contrario!
Il refuso nel 2022 è un errore di battitura
Oggi il refuso è invece il miglior amico dello scrittore e più in generale del blogger. Come dici? Perché il refuso dovrebbe essere il nostro migliore amico? Semplice, la sola consapevolezza che sia inevitabile ci permetterà di prestare più attenzione nella fase di stesura, ma soprattutto quella di revisione. Il refuso, che oggi dovremmo chiamare errore di battitura, è infatti un po’ appiccicoso al testo che scriviamo per via di una semplice fallacia cognitiva: siamo noi ad avere scritto il testo, e rileggendolo, spesso, non lo stiamo leggendo davvero. Lo stiamo ‘ricordando’.
Per evitare dunque di correre il rischio di farci sfuggire qualche errore, dovremo mettere una pezza alla nostra stessa fallacia. Un esempio di refuso motlo frequente in rete riguarda l’inversione di caratteri. Come dici? Motlo bene? Molto bene! Certo, ho fatto un refuso anch’io. Spesso però quando rileggiamo queste inversioni non ci accorgiamo dell’errore perché non stiamo leggendo con gli occhi, ma con il cervello che ha scritto la frase.
I 4 segreti che devi conoscere per non fare errori di battitura
Ecco alcuni semplici trucchi per un perfetto ‘proof-reading’.
– RILEGGI AD ALTA VOCE. Potrà sembrare contro-intuitivo, ma la rilettura a mente non è mai una buona idea per il proof-reading, aggiungendo una ‘difficoltà’ in più – il fatto di passare dalla lettura silenziosa all’uso della lingua e del suono, costringiamo il nostro cervello ad attivare il vero lettore che è in noi. Leggere ad alta voce libera così la musicalità delle parole che abbiamo scelto e nello stesso tempo ci aiuta a identificare i refusi. Se sei particolarmente pigro, puoi provare a farti leggere l’articolo da Siri, ma il nostro consiglio è di farlo da soli.
– SILLABA LE PAROLE COMPLESSE. Altra cosa molto utile, leggendo (e in alcuni casi già in stesura) è quella di sillabare le parole par-ti-co-lar-men-te lunghe con cui abbiamo a che fare per evitare di dimenticarci per strada un pezzetto.
– TROVA LE PARTI IN ROSSO. Per quanto l’automazione dei processi non sempre faccia bene alla creatività e tantomeno alla scrittura, l’uso saggio e misurato del correttore del tuo sistema operativo o del tuo programma di scrittura preferito può essere molto utile. Attenzione, però: non optiamo, dove possibile, per la correzione automatica del testo, perché spesso e volentieri verranno operate sostituzioni involontarie di termini che magari non sono presenti nel dizionario utilizzato dal computer, ma che sono perfettamente corrette per noi. Usiamo piuttosto la sottolineatura dell’errore e approfittiamone per riconoscere in lettura se la parola sottolineata è effettivamente un refuso oppure no. La scelta finale spetta sempre a noi, non alla macchina.
– NON AVERE PAURA DEL DIZIONARIO. Se avessi qualche dubbio sulla posizione di una ‘i’, sulla forma di un plurale, sulla presenza o meno della ‘gl’… nessuna vergogna! Anche gli scrittori più navigati possono inciampare in un dubbio amletico: sufficiente o sufficente? Non avere paura del dizionario, è uno dei nostri migliori alleati. Oggi, poi, è ancora più semplice da utilizzare. Si può consultare online e spesso i sistemi operativi ne hanno uno già scaricato nel nostro hard disk. In ambiente Mac, per esempio, all’interno di molte applicazioni basta selezionare una parola e cliccare il pulsante destro del mouse: sul menu comparirà la dicitura ‘Cerca’ seguita dalla parola selezionata… ed è fatta.
Dimenticavamo l’ultimo segreto e il più importante di tutti: dai per scontato che il tuo testo abbia qualche errore, così sarà più facile trovarlo e rendere ogni cosa che scriverai… a prova di editor!