Che bello sarebbe se tutti, ma proprio tutti i nostri clienti non avessero da dire “A” su tutto, ma proprio tutto il lavoro di copywriting che gli presentassimo! Sarebbe il paradiso dei copywriter, l’Eden dei creativi felici. Ma allora saremmo Dio. E Dio, diciamolo, in fondo è noioso e si perde tutto il divertimento di scoprire in quanti e quali modi il cliente guarda la bozza e ti dice: “ascolta, va bene ma… Cambiamo questo, quest’altro ancora e questo mondo e quell’altro?!”
Ora, che un cliente dica che la tua bozza di copywriting gli piace quanto andare a fare shopping con la moglie il sabato pomeriggio al centro commerciale strapieno di gente, ci sta. Che il cliente sia insoddisfatto del copy e ti chieda qualche editing, pure. Ma tu come ti comporti in una situazione simile (e come puoi prevenirla)?
Pace interiore. Pace interiore. Pace int… Shit!
Ascolta, domanda e fatti valere
La prima cosa da fare è sempre una: ascoltare e rispettare il cliente. Sia quando esprime un giudizio positivo sul tuo copy che quando ne tira fuori uno negativo. Se il cliente ti dà un feedback negativo, rifletti: hai seguito il brief? Hai veramente colto la sua richiesta? Domandagli il motivo del suo non mi piace, chiedigli dove sei stato meno adeguato alle sue aspettative.
Insomma, scendete insieme nei dettagli della tua bozza di copywriting. A proposito: verifica che il cliente abbia letto con cura ogni parte del tuo lavoro e si sia formato un’idea chiara delle modifiche da apportare.
Fatti anche sentire: a volte il cliente è solo un po’ indeciso e confuso; in questo caso fai valere la bontà del tuo copywriting.
E poi sai che c’è? Il copywriter sei tu: credi tu per primo alle tue parole e motiva sempre più che bene le tue scelte al cliente. Perché anche lui è umano e può avere dubbi o misinterpretare il tuo lavoro: sta a te indirizzarlo e aiutarlo a capire ciò che fai e hai fatto.
Deal with it
Copywriter, ti piacciono le critiche? A me no (come i “consigli” non richiesti). Eppure se c’è una cosa con cui sono scesa a patti è che le critiche al tuo lavoro ci saranno sempre, e che sono utili strumenti per migliorarti e migliorarlo. È questo il loro bello, quindi senza buttarti giù perché il cliente ti ha fatto capire che il tuo #copywriting stimola l’evacuazione, raccogli forza di volontà, voglia di fare e pensa positivo. Quindi rimettiti al lavoro più ganzo di prima sulla nuova bozza. No hard feelings!
Regole, ordine e disciplina
Spesso ti trovi in questa situazione perché sei stato poco perspicace. La prossima volta stabilisci fin da subito qualche regoletta per una perfetta relazione. Ad esempio chiarisci con educazione, cortesia e fermezza fino a quante revisioni di testo puoi arrivare, spiegandogliene il motivo. Se poi ne vorrà altre, perfetto. Ma sono un costo a parte. Perché va bene che nessuno “ci azzecca” alla prima bozza, ma quando il cliente ti chiede 5,6,7,8 volte un editing del tuo lavoro, c’è qualcosa che non va.
Sii chiaro anche su un altro punto: nessuno tocca il tuo testo, tantomeno lui. Ok che la tua bozza di copywriting è puzzona e può essere migliorata con una seconda revisione, ma di questo devi occupartene tu e solo tu. Immagina che il cliente metta mano al tuo copy: a parte la mancanza di rispetto, tu poi dovrai fare doppio lavoro per sistemarlo!
E tu che fai quando il tuo copy puzza?
photo credit: Guilherme Yagui via photopin cc