LinkedIn ha trasformato il mondo del lavoro rendendolo sempre più social, come abbiamo già sottolineato in un precedente post, con una nuova visione del nostro curriculum vitae che è diventato dinamico e aggiornabile in ogni momento.
Le connessioni possibili con gli altri utenti, gli endorsement e tutti gli aspetti professionali, come le competenze confermabili da altri professionisti, hanno reso questo social network il modo migliore per coltivare il nostro di Personal Branding. Tutti ne conosciamo le potenzialità, ma c’è una novità che, a breve, renderà LinkedIn ancora più interessante.
Nel corso degli anni LinkedIn ha cercato di diventare sempre più in un aggregatore di notizie e aggiornamenti per ampliare la condivisione a tutto il network professionale consolidando l’identità professionale degli utenti. Il primo passo è stato l’uso della condivisione e ripubblicazione dei post con la possibilità di consigliarli al proprio network.
La community degli influencer
Nel 2012 LinkedIn ha creato una community di Influencer di grande calibro per iniziare la pubblicazione continua di news e aggiornamento e testare la possibilità di utilizzare un sistema di pubblicazione di contenuti.
I big scelti da LinkedIn comprendono nomi molto importanti come Bill Gates, Barack Obama e grandi magnati dell’industria come Carlos Ghosn (CEO di Nissan), Jane McGonigal (noto game designer), Tory Burch (stilista e CEO del brand omonimo), Judith Rodin (Presidente della Rockefeller Foundation), solo per citarne qualcuno.
Agli influencer è stato chiesto di scrivere post sulle loro esperienze lavorative, il mondo del lavoro e le imprese e gli utenti di LinkedIn possono seguire i loro account anche senza un invito privato. Se siete curiosi di leggere qualche post troverete alcuni esempi sul blog di LinkedIn e se volete vedere i dati legati agli influencer potete osservare questa infografica.
Il nuovo blog di LinkedIn
Dopo questa fase di studio, attraverso i post degli Influencer, LinkedIn ha deciso di aprire l’accesso alla nuova piattaforma di publishing a tutti gli utenti iscritti, partendo dalla lingua inglese ed estendendo l’uso in modo progressivo. Gli utenti potranno pubblicare foto, immagini, video e presentazioni originali su Slide Share.
I contenuti devono essere originali, collegati alla propria identità professionale su LinkedIn e conseguentemente alla propria esperienza lavorativa. In una prima fase l’accesso sarà aperto a 25.000 utenti ed è possibile richiedere la partecipazione compilando un modulo in cui vengono richiesti i dati dell’utenti e i post scritti in ambito professionale.
Ma quali possono essere i vantaggi per gli utenti?
- I post pubblicati saranno parte integrante del profilo professionale già esistente sul social network;
- i post saranno condivisi con il proprio network di fiducia e con tutto il network di LinkedIn;
- non ci saranno limiti di caratteri e di immagini;
- grande visibilità dei contenuti ai propri contatti che sarà gestita da un algoritmo;
L’importanza del Blogging
Abbiamo parlato spesso di blogging su 4Writing, dell’importanza che riveste per il personal branding, di dove pubblicare i contenuti e di come gestire un blog aziendale sottolineando spesso l’importanza di avere un blog e di svilupparlo nel modo giusto per incrementare la visibilità e far conoscere il brand che rappresentiamo in modo indipendente.
Alla luce di tutte queste considerazioni possiamo chiederci: converrà usare la piattaforma di publishing introdotta da LinkedIn? La risposta a questa domanda non è semplice perchè dobbiamo analizzare la strategia che stiamo seguendo per il nostro personal branding. Non dobbiamo certo sottovalutare un grande vantaggio che ci offre la soluzione di LinkedIn: la grande visibilità automatica ! Pubblicare contenuti originali e professionali farà aumentare la nostra credibilità e metterà in mostra la nostra competenza nel nostro settore professionale.
In conclusione
La nuova proposta di LinkedIn sembra essere molto interessante e sicuramente da testare, ma va collocata all’interno della nostra strategia aziendale e dei canali social che abbiamo deciso di usare, dopo aver valutato i più opportuni ed efficaci per il nostro brand.
Non dobbiamo dimenticare che utilizzeremo una piattaforma di cui non siamo proprietari ed è sempre meglio partire da un nostro blog aziendale che deve essere il punto di partenza e di riferimento per tutte le nostre strategie social che può essere ricondiviso anche su LinkedIn.
Non vi voglio certo incoraggiare a non usare questo nuovo strumento, ma solo a considerarlo come un’altra freccia a disposizione per colpire l’obiettivo principale ovvero coltivare il nostro Personal Branding.
Per gli eventuali risultati e valutazioni dobbiamo aspettare l’introduzione della piattaforma di publishing. Nel frattempo lasciateci i vostri commenti. Che ne pensate dell’idea di avere un Blog su LinkedIn? La proverete?
5 coomenti
Riprendo dall’interessante articolo: “è sempre meglio partire da un nostro blog aziendale”.
E’ vero, insieme al concetto più volte esposto e più volte dimenticato o non adeguatamente valorizzato almeno nella mia personale esperienza, che occorrono:
– una STRATEGIA
– la perseveranza, nel perseguirla.
In ogni caso, risolti i 2 punti, penso senz’altro di poter utilizzare in futuro il blog di LinkedIn, ho visto i risultati ottenuti ieri l’altro da un post di Riccardo Scandellari, ormai un veterano, oggi è arrivato a quota 4 post.. Qui:https://www.linkedin.com/today/author/13486796
Ciao Alberto,
sono perfettamente d’accordo con te sui due punti indicati: strategia e perseveranza devono essere senza dubbio il punto di partenza.
Grazie della segnalazione sui post di Riccardo Scandellari, non li avevo ancora notati. Ho guardato i risultati ed, in effetti, sono molto incoraggianti. Un saluto
Ottimo articolo!
Mi sembra una possibilità molto interessante, tuttavia credo anch’io che il valore aggiunto portato dalla strategia di content marketing sviluppata attraverso Linkedin dipenda molto dalla politica comunicativa complessiva: sicuramente le aziende che hanno un target fortemente presente su questo social network trarranno molti benefici da questa funzionalità, ma credo che chi opera più su Facebook o Twitter, per esempio, troverà più convenienza a scrivere su Medium oppure su un blog proprio.