Un bel giorno, ascoltando un intervento di un noto blogger in un importante contest, mi sono reso conto di quanta differenza c’è tra utilità e qualità di un contenuto e di quanta confusione esiste in merito.
Io stesso non avevo mai pensato che un contenuto di qualità non fosse automaticamente utile!
Dovremmo farci 3 domande:
1) Qual è un contenuto di qualità?
2) Qual è un contenuto utile e a chi?
E infine…
3) Che differenza c’è tra un contenuto di qualità ed uno utile?
Il contenuto di qualità
Questa è una vecchia storia e ne hanno parlato prima quelli Google e poi vari autorevoli blog (l’argomento è stato trattato egregiamente anche in questo blog). Quindi, non starò a scriverti la solita lista delle linee guida e a farti il solito elenco commentato di come deve essere un contenuto di qualità… unicità, utilità, attendibilità ecc… come ti dicevo, lo hanno già fatto in tanti e non potrei aggiungere altro.
In questo articolo mi piacerebbe evidenziare la questione dell’utilità contrapposta alla qualità visto che da quello che leggo e sento negli ambienti dei SEO e dei copywriter, la differenza non è ancora nelle coscienze di tutti e facilmente si parla di qualità e utilità come se fossero la stessa cosa.
Vorrei sottolineare che in molte di queste liste, tra i vari punti, c’è anche l’utilità. Ma, l’utilità non è, non può e non deve essere un fattore scontato in un contesto di qualità e viceversa.
Non preoccuparti, se la cosa ti sembra un giro vuoto di parole, la differenza è sottile e ti sarà più chiara a breve.
Qual è un contenuto utile e a chi?
Anche di questo si parla ovunque e tutti conoscono la risposta:
Un contenuto utile è un contenuto che risolve una questione, un dubbio, un problema… insomma, ha un obiettivo preciso e lo assolve!
E quindi a chi è utile? All’utente o al blogger?
Beh, se un contenuto riesce ad essere utile ad entrambi allora hai fatto bingo! Diciamo che se ti preoccupi di scrivere contenuti utili per gli utenti, il fatto che tu possa trarne dei vantaggi è semplicemente una conseguenza.
Che differenza c’è tra un contenuto di qualità ed uno utile?
Mettiamo che un avvocato pubblica sul proprio blog un articolo che spiega una legge in modo approfondito, con tanti paragrafi, titoli, sottotitoli e con un linguaggio molto tecnico e professionale.
Sicuramente questo articolo avrà una qualità ineccepibile e, probabilmente, se uno studente in giurisprudenza leggesse il suo articolo, lo troverebbe anche utile ai fini di una ricerca o per un esame in preparazione.
Ma, se una persona comune stesse cercando delle informazioni su quella legge e, imbattendosi nell’articolo dell’avvocato, si perdesse in un mare di termini tecnici, codici ecc. lo riterrebbe utile? Avrebbe risolto il suo problema?
Ecco perché il binomio qualità-utilità non è così scontato.
In sintesi potremmo riassumerla così:
- Il contenuto di qualità è un contenuto ricco di informazioni
- Il contenuto utile è un contenuto che ha esattamente l’informazione che cercavo
- Il contenuto di qualità tratta un argomento in modo tecnico e con un linguaggio tecnico
- Il contenuto utile tratta un argomento con un linguaggio e un modo adatto all’ utente per cui è stato scritto
- Il contenuto di qualità è sicuramente denso e corposo
- Il contenuto utile “potrebbe” anche avere una sola riga
Altro piccolo appunto:
Spesso diciamo che per scrivere un buon articolo bisogna trattare un argomento in modo approfondito e cercare di toccare tutti gli aspetti correlati.
Questo serve a fornire un contenuto di alto livello informativo, ma anche a cercare di posizionarsi (in chiave SEO) su un pattern di key correlate e/o con lo stesso search intent rispetto all’argomento.
Ma attenzione, non bisogna esagerare in questo senso.
Se una persona ha una macchina in ebollizione e cerca una soluzione online, non puoi partire dalla storia del motore e dell’industria automobilistica prima di arrivare a dirgli che deve lasciar raffreddare l’auto e poi mettere l’acqua nella vaschetta e nel radiatore.
Sicuramente avrai scritto un’enciclopedia sull’auto e nessuno potrà mettere in dubbio che il tuo contenuto abbia un grande spessore qualitativo, ma non sarai stato molto utile.
Al massimo quando scriviamo dei pillar particolarmente ricchi e lunghi inseriamo degli indici ad inizio articolo in modo che l’utente possa cliccare sulla voce di interesse e andare direttamente alla soluzione.
Se usi WordPress puoi utilizzare Table of content plus, un plugin che ti aiuta a creare un indice con i link ai vari paragrafi.
Se invece preferisci e ne hai le competenze puoi inserire direttamente nel codice dell’articolo, prima di ogni paragrafo, un div con un id esplicativo es:
<divi id=”richiamo-al-titolo”></div>
<h2>Qui il titolo del paragrafo </h2>
E nella parte iniziale dell’articolo crea un elenco dei vari titoli in questo modo:
<a href=”#richiamo-al-titolo”>Qui il titolo del paragrafo</a>
Sicuramente l’esperienza utente sarà più immediata e costruttiva.
Quindi dovrei scrivere un contenuto di qualità o utile?
Ovviamente l’ideale sarebbe scrivere un contenuto di qualità che sia utile. Come?
Prima di scrivere l’articolo chiediti per chi lo stai scrivendo e qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere. In questo modo potrai:
- Scegliere il tone of voice
- Stabilire se trattare gli argomenti in modo tecnico o in modo elementare
- Stabilire se creare contenuti densi di argomenti o piccoli contenuti in pillole
Tutto questo ti consentirà di scrivere qualcosa che abbia valore e qualità, in quanto avrai trattato correttamente gli argomenti di interesse rispetto ad un determinato tema, ma nello stesso tempo avrai reso un contenuto utile ai tuoi obiettivi e al tuo pubblico perché avrai creato un prodotto tagliato su misura.
Cosa ne pensi? Lasciami un parere nei commenti, sarà un piacere leggere la tua opinione.
3 coomenti
Grazie mille per questo approfondimento e per l’indicazione dei modi tecnici per implementare la lista di paragrafi, è importante saper realizzare contenuti che siano non soltanto belli da leggere ma in grado di apportare effettivo valore ai nostri follower.
A presto!
Grazie a te Ilario 😉
Concordo con Ilario, oggi il valore di un contenuto riferito al proprio target di riferimento è l’elemento chiave per emergere dal “rumore” di fondo del web. Siamo sommersi di informazioni, ma vale la pena soffermarsi soltanto su poche. Parla nel modo giusto, alla persona giusta, dando sempre valore: è la chiave del vero content marketing.