Negli anni Google ha cambiato più e più volte il suo algoritmo per offrire all’utente risultati di ricerca sempre più precisi e sicuri. Il tema è di importanza essenziale per chi porta avanti progetti editoriali, ha un ecommerce o si occupa di SEO e SEM. Capire l’algoritmo di Google è infatti essenziale per migliorare i posizionamento del sito nella SERP, la pagina dei risultati di Google, e dare visibilità al sito stesso nel motore di ricerca.
Cos’è l’algoritmo di Google
L’algoritmo di Google è un insieme di processi informatici che permettono di ordinare i risultati di una ricerca online secondo una corrispondenza decrescente, dato che a ogni keyword corrispondono milioni di riscontri online e solo una parte rispondono al nostro reale interesse. Ecco perché l’impegno di Google è quello di migliorare la conformità delle risposte fornite e migliaia di tecnici lavorano ogni giorno per creare nuovi parametri sempre più precisi.
A agosto 2018 è stato introdotto, ad esempio, un nuovo algoritmo capace di scegliere le foto artisticamente più belle mostrando all’utente solo le immagini migliori.
Google inoltre legge i testi proprio come noi e capisce subito se, ad esempio, si parla di una macchina come automobile o di un macchinario industriale, proprio grazie agli algoritmi.
Il motore di ricerca analizza le parole chiave che digitiamo nella toolbar e vede in base a area geografica, tempo, precisione e altro i suggerimenti migliori per noi sulla base della Machine Learning, ovvero l’intelligenza artificiale. Il computer può anche imparare da se stesso aumentando le conoscenze e traendo nuove conclusioni dalle informazioni apprese.
Una breve timeline degli algoritmi Google
Le innovazioni dell’algoritmo sono quindi necessarie per migliorare il servizio ed evitare manomissioni in grado di alterare i posizionamenti delle pagine. Vediamo un po’ di storia.
Dicembre 2000: lancio della Toolbar di Google per effettuare ricerche senza tornare alla homepage e basata sul sistema PageRank, ancora oggi una delle componenti più importanti dell’algoritmo di Google. Ricordiamo che solo gli aggiornamenti più importanti vengono comunicati da Google:
– 2003: Boston, Cassandra e Florida per escludere siti con link nascosti e spam aumentando la sicurezza
– 2005: ricerca personalizzata sulla base delle keyword precedentemente inserite
– 2007: ricerca per notizie, immagini e video nella SERP
– 2008: Suggest per suggerire le parole chiave mentre l’utente le digita nella barra
– 2010: Social Signal, che dà valore ai social network per definire la popolarità di una pagina
– 2011: Panda penalizza i siti privi di contenuti e che utilizzano numerose parole chiave solo per scalare la SERP
– 2013: arriva Hummingbird che interpreta le ricerche analizzando anche i sinonimi delle keyword digitate dall’utente
– 2014: è emesso Google Pigeon, che indicizza i risultati in base alla località da cui l’utente effettua la ricerca
– 2015: ottimizzazione per i dispositivi mobile grazie a Google Mobile Update.
Il 2017: l’anno del lancio di Fred
Restando nel tema degli aggiornamenti di Google il 2017 è l’anno del lancio di Fred con cui Google combatte le fake news e i risultati indesiderati, violenti e offensivi. I siti web che vengono penalizzati sono quelli con:
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Eccessiva pubblicità
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Contenuti di bassa qualità o duplicati
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Contenuti che causano l’abbandono rapido del sito, tempi di permanenza bassi e frequenza di rimbalzo elevata
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Abuso di affiliazioni e link non Dofollow
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Sovraottimizzazione on site
Il 2018: gli aggiornamenti di marzo e l’ultimo update di agosto
Anche quest’anno a marzo Google ha confermato un importante aggiornamento dell’algoritmo base con vantaggi e svantaggi per le pagine e la necessità per le aziende di continuare a investire nella creazione di contenuti di qualità.
Eccoci ora all’ultimo update di agosto 2018 annunciato da Google il 1 agosto con un tweet e che consiste in una modifica importante che favorirà i risultati pertinenti alle query di ricerca.
Proprio mentre i SEO cominciavano a rilassarsi ecco che è ufficialmente stato rilasciato il Google Summer Update con primi dati che fanno tremare gli addetti ai lavori anche se solo tra qualche settimana si sapranno i reali effetti. Vi anticipiamo intanto che Google ha fatto sapere che si tratta di un algoritmo importante che porterà alla migliore pertinenza tra la query digitata e i risultati della SERP.
Ecco quindi come è sempre più importante pensare alla user experience e all’offerta di contenuti attinenti: niente panico, buon relax in spiaggia e ogni tanto controllate la SERP!