Spesso, quando si parla di content marketing, c’è molta confusione.
Il content marketing è una parte delle strategie di marketing implementate da un’azienda. Il suo obiettivo è aumentare l’awareness e la lead generation, migliorare le conversioni e – naturalmente – le vendite, rafforzare la fedeltà dei clienti/consumatori.
In giro si trovano molti articoli sul content marketing e sulle tecniche migliori, mentre è raro trovare una fonte che indichi quali attività NON fanno parte del buon content marketing.
Cerchiamo di sopperire a questa mancanza con alcuni semplici punti, tratti dal post di SteamFeed.
10 cose che NON definiscono un buon content marketing
Un buon contenuto non è:
1. Troppo promozionale. Gli esperti di marketing sanno bene che un buon contenuto cerca di aiutare, non vendere
2. Autoreferenziale. Il content marketing si focalizza sul consumatore, non sulla tua azienda!
3. Eccessivamente costoso. O almeno non dovrebbe essere così. Una buona strategia di content marketing può (e dovrebbe) comprendere:
– Il tuo brand
– Il tuo staff
– La tua posizione fisica
– I tuoi clienti
– E tutto ciò che circonda l’azienda.
4. Un’attività a breve termine. E’ un processo che richiede tempo e attenzione e, se fatto in modo corretto, resta nel tempo.
5. Una soluzione adatta a tutti allo stesso momento. Il buon content marketing cerca di aumentare i clienti e le interazioni in tutta la durata della sua attività e, allo stesso tempo, continua ad aiutare i clienti già fidelizzati. Le diverse parti che lo compongono possono essere apprezzate da differenti clienti in diversi momenti.
6. Prodotto unicamente dall’azienda. Il buon content marketing parte dall’azienda, che veicola i valori e le attività con cui essere riconosciuta dal suo target, ma coinvolge gli stessi consumatori nella creazione di un prodotto condiviso, che abbia valore per entrambe le parti.
7. Si riduce solo a un blog. Se da un lato il blog è uno strumento fondamentale del content marketing, dall’altro non deve essere l’unico modo attraverso cui la tua azienda diffonde i suoi contenuti. Ci sono anche:
– Social media
– Ebook
– Video
– Podcast
– Case studies
– Contenuti su SlideShare
– Attività di elearning
8. Una comunicazione unidirezionale. Non si tratta di diffondere semplicemente un contenuto. Per implementare una strategia di content marketing efficace, devi rispondere, commentare, fare domande e interagire con le persone che “consumano” i tuoi contenuti
9. Povero. Il tuo contenuto diventa virale solo se è prezioso, se è in grado di rispondere alle esigenze specifiche del tuo target. Ad esempio, se è in grado di dare informazioni utili sul tuo settore di riferimento. Le descrizioni sulla bravura della tua azienda e sulla grande qualità dei tuoi prodotti servono a poco, se non ad annoiare chi le legge.
10. Difficile da condividere. Fai in modo che i tuoi contenuti siano facilmente “sharabili”, in modo che chi li legge possa condividerli alle masse con un semplice click. Sembra una cosa normale, ma spesso mi capita di leggere post senza i tasti social, che rendono le condivisioni meno immediate.
E tu? Vorresti aggiungere qualcosa? Ogni suggerimento è ben accetto 😉