Nel precedente post ho parlato degli errori che i Brand fanno sui social sottolineando come, anche una piccola disattenzione, può essere difficile da gestire e portare un grande danno d’immagine alla pagina aziendale.
Nell’era del web 2.0, però, è altrettanto importante monitorare e gestire al meglio una pagina personale. Perchè? La risposta è semplice: tutto quello che scriviamo e facciamo sul web è tracciabile e facilmente ricercabile. Ormai è risaputo: le aziende si informano sui candidati usando Google, leggendo il profilo Linkedin e osservando tutti i canali social. Perchè allora non usare Facebook e Twitter, i social più noti, come strumento di Personal Branding?
Per rinsaldare l’amicizia tra il personal branding e i social network, però, si deve fare attenzione ad evitare una serie di errori che possono allontanare il nostro obiettivo.
La top five degli errori su Facebook
1 Il Post compulsivo
Postare ogni due minuti un aggiornamento sul profilo personale non farà aumentare il numero di amici che vi seguono. Se volete commentare un evento, una partita o qualsiasi altro avvenimento non usate Facebook perchè non è il canale adatto. Il continuo postare vi farà perdere credibilità agli occhi dei vostri amici che non riusciranno nemmeno a dire la propria a causa dell’incessante avvicendarsi dei post. Un altro aspetto della condivisione selvaggia è legata a quelle foto con modi di dire, battute ecc. Questo tipo di condivisione non aiuta il vostro personal branding perchè non mostrate una grande personalità nel rigirare solo ciò che è stato detto da altri.
2 La richiesta di amicizia interessata
Collegarsi ad altri contatti può essere stimolante per creare nuove interazioni, ma non c’è cosa più impopolare che chiedere l’amicizia solo per poter richiedere delle azioni all’altra persona come i mi piace alle vostre pagine, o a quelle che vi interessano, o la richiesta di contribuire ai diversi giochi social come farm ville o simili. Nel corso del tempo e con lo scambio di interazioni sarà naturale interessarsi alle diverse attività dei vostri amici che ricambieranno in modo spontaneo.
3 La Bacheca monotematica
Parlare sempre dello stesso argomento non aiuterà la vostra popolarità. Ognuno ha le sue passioni, i suoi hobby e le sue preferenze e Facebook nasce come diario, ma forse quando si parla solo di un argomento non si dialoga più e non si cercano interazione, ma solo uno spazio in cui parlare di sè stessi. E’ un pò come quell’amico che vi racconta tutto di sè, ma senza mai darvi modo di parlare di voi. Alla lunga, quindi, non c’è da stupirsi se nessuno farà più commenti ai vostri post.
4 L’uso della volgarità
Uno degli aspetti più fastidiosi è l’uso della volgarità o di espressioni violente e fuoriluogo. Spesso queste manifestazioni si collegano a fatti sportivi o a temi molto sentiti come la politica, ma la scrittura dovrebbe stemperare certe espressioni e si può essere molto più incisivi scegliendo le giuste parole.
5 Taggare tutto e tutti
Le foto sono belle da mostrare, ma prima di pubblicarle tutte e taggare gli amici è bene riflettere un momento e capire se è opportuno, chiedendosi se quella foto può essere imbarazzante per voi o per chi taggate perchè rimarrà nel web per sempre. Le foto di scherzi e momenti di relax sul luogo di lavoro possono essere divertenti, in quel momento, ma cosa ne penseranno le persone che le guardano e che cercano di valutare la vostra personalità o la nostra professionalità ? Facebook da la possibilità di mettere diversi livelli di Privacy potete, quindi, condividere in base agli eventi e alle persone. Ultima nota dolente sui tag: l’uso a caso per diffondere auguri, pensieri o foto sporcando le bacheche altrui…i vostri amici lo considereranno solo uno sgradevole spam.
I 5 passi falsi su Twitter
1 Il profilo incompleto
Ogni profilo social è un pò il vostro biglietto da visita, lasciarlo senza foto e senza alcuna descrizione da un’immagine sbagliata…indica trascuratezza e scarso interesse per quell’attività e quindi non favorirà certo il Personal Branding. Per usare Twitter in modo efficace la prima cosa da fare è scegliere una bella immagine e delineare una breve biografia per farsi scegliere dagli eventuali follower che, dopo aver letto un vostro tweet, cercheranno di scoprire chi siete.
2 La scrittura in hashtag
L’aspetto più irritante dell’uso sbagliato di Twitter è proprio l’abuso di hashtag che deve servire solo a sottolineare il tema del tweet. Troppi hashtag renderanno illegibile e incomprensibile il vostro tweet che non verrà preso in considerazione dai vostri followers e certo non vi regalerà più popolarità.
3 Superare i limiti
Una delle caratteristiche di questo social è proprio il linguaggio stringato e diretto. I tweet lunghi suddivisi in vari invii non sono leggibili e non sono seguiti perchè gli utenti si aspettano di comprendere in un tweet quello che volete dire. Ci sono tanti modi di esprimersi: le foto o i link ad un argomento, ma ricorrere all’uso dei caratteri in più non vi porterà alcun vantaggio.
4 A caccia di follower
Il mondo di Twitter è molto diverso da Facebook ed una delle cose più rilevanti è che non c’è uno scambio diretto, non esistono richieste di amicizia, ma si possono seguire le persone che hanno punti in comune, interessi o lavori simili o ancora che ci stimolano con quello che dicono o condividono. L’unica strategia per conquistare follower è la costanza !
5 Il silenzio non paga
La condivisione è la regola da seguire per qualsiasi social, ma assume importanza particolare per Twitter. Solo l’interazione e lo scambio costante potranno premiarvi. Se usato nel modo giusto ben presto diventerà per voi una fonte di informazione utile e di scambio con persone che condividono il vostro lavoro o i vostri interessi.
In conclusione
L’intento di questo post non è scoraggiare all’uso dei social, ma affrontarli con una nuova consapevolezza. Invece di temere per la vostra privacy potete usare Facebook e Twitter per incrementare il vostro personal branding senza dovervi snaturare o limitare nelle nostre espressioni.
E’ possibile usare i social nel modo che ritenete più vero, utilizzando il buon senso, ma con un occhio attento a quello che postate o condividete. La lista degli errori commessi sui social potrebbe essere sicuramente più lunga. Volete aiutarmi ad aggiungere altre voci o a definire la vostra top five di errori sui social?
2 coomenti
Fare personal branding non è solo importante: è fondamentale.
Come tu giustamente hai sottolineato, anche in Italia ormai il social recruiting è una realtà che sta prendendo piede. È pertanto necessario che ogni professionista abbia una “reputazione digitale” all’altezza del proprio curriculum vitae.
In altri paesi questa è ormai una pratica consolidata, ma sottovalutare questo aspetto può diventare un grave errore.
Sono in molti ormai ad eludere questo meccanismo tramite doppi account: uno professionale, rispettabile dove scrivere e postare contenuti in linea con le aspettative dei clienti e delle aziende e l’altro dove poter dare libero sfogo al “mostro”.
Non condivido questa pratica: le persone sono interessanti in quanto ricche di interessi e sfaccettature che, se fossi un’azienda in fase di reclutamento, vorrei conoscere.
Evitando, se possibile, di assumere il maniaco-depressivo di calcio o il violento rivoluzionario apolitico 🙂
Ciao,
grazie per il commento. Sono perfettamente d’accordo con te. In Italia i Social Media sono ancora considerati un passatempo e molti non riescono a cogliere le opportunità di un buon profilo sviluppato con sincerità, ma anche attenzione ai post e alle foto pubblicate. Alcuni con il doppio profilo pensano di essere più liberi di esprimersi in modo non consono al loro status senza capire che, con una buona ricerca, si può notare un profilo costruito ad hoc e risalire ad un altro diciamo di facciata. Le persone, come giustamente hai sottolineato, sono interessanti proprio perchè racchiudono tanti aspetti e infinite sfumature. I social potrebbero essere un modo per farci conoscere per quello che siamo realmente e non per quello che tentiamo di mostrare.