Il Crowdfunding è un tema di grande attualità che è stato affrontato anche, in modo marginale, in un mio precedente post sulla scrittura collettiva che utilizzava la piattaforma Produzioni dal basso. Da quel post è nata l’idea di approfondire il legame tra il crowdfunding e i social media.
Il termine crowdfunding riunisce letteralmente i due termini di crowd (folla) e funding (finanziamento) e in senso più generico può essere inteso come una nuova forma di raccolta fondi per sostenere progetti, idee e iniziative di vario genere che possono spaziare da un libro, ad un cortometraggio, un festival o un fumetto e molto altro. La raccolta dei fondi avviene attraverso appositi portali on line che fanno da intermediari tra chi richiede finanziamenti e chi li eroga.
Dopo aver scelto la piattaforma il passo successivo è raccontare l’idea che si vuole realizzare in modo molto chiaro, stabilire il budget da raggiungere e ripartirlo in quote. Il finanziatore prenoterà la partecipazione indicando le quote richieste, ma non pagherà nulla fino al raggiungimento della soglia prevista per la realizzazione. I pagamenti possono essere effettuati con bonifico, carta di credito o paypol.
Un altro elemento stimolante, che riguarda questo fenomeno, è la tempistica. I progetti, infatti, sono organizzati sia su una quota minima da raggiungere che su un lasso di tempo per ottenerla. L’obiettivo che non viene centrato fa perdere anche le quote promesse. E’ importante, quindi, studiarsi bene il progetto e indicare chiaramente gli obiettivi.
La prima normativa europea
La grande vitalità di questo fenomeno è confermata da una recente ricerca che ha indicato un aumento del 30 % delle piattaforme di crowdfunding nei primi sette mesi del 2014 con una presenza totale di 54 piattaforme, di cui 41 già attive, ed un valore totale di oltre 30 milioni di euro per i progetti finanziati.
In Italia l’interesse è molto alto tanto da farne il primo paese europeo a prevedere un Regolamento in materia di crowdfunding previsto dal Decreto Sviluppo bis con particolare interesse alla tipologia dell’Equity crowdfunding ovvero il sistema per la partecipazione nel capitale delle startup.
Le piattaforme di crowdfunding
Le piattaforme di crowdfunding sono siti web nati per facilitare l’incontro tra la domanda di finanziamenti, da parte di chi promuove dei progetti, e l’offerta di denaro da parte degli utenti e possono essere:
- generaliste: raccolgono progetti di ogni area di interesse;
- verticali: specializzate in progetti di settori specifici.
Un’altra distinzione tra le piattaforme è basata sulla tipologia di modello adottato che può essere:
- donation based: donazione effettuata per sostenere una causa o un’iniziativa no profit senza avere nulla in cambio, usata solitamente per finanziare enti e associazioni o iniziative di utilità sociale e culturale;
- reward based: donazione in cambio di un riconoscimento non in denaro, ma in premi che possono anche essere materiali (per esempio finanziando un libro si ottiene in cambio una copia). E’ la tipologia più diffusa.
- social lending o peer to peer lending che consiste in microprestiti tra privati in cambio di un pagamento di interessi;
- royalty based: il finanziatore viene ripagato con i profitti dell’iniziativa;
- equity based: investendo si acquista il titolo di partecipazione di una startup ottenendo i diritti patrimoniali e amministrativi che ne derivano. La piattaforma stabilisce un periodo di tempo e una somma target da raggiungere, che viene suddivisa in migliaia di parti uguali corrispondenti alle singole offerte.
Tra tutte la tipologia preferita è la reward based forse proprio perchè si avvicina di più ai motivi che possono invogliare le persone ad investire: l’interesse per il prodotto, che stanno finanziando, oppure il valore sociale del progetto. Lo sviluppo di queste piattaforme e la crescita del fenomeno di crowdfunding sta portando anche ad un aumento esponenziale di blog o siti che si occupano di diffondere l’argomento.
Il decalogo del successo di un progetto
Il supporto ideale per il crowdfunding è proprio l’uso dei social media che, grazie alle loro potenzialità, possono amplificare il progetto e sostenere idee meritevoli puntando a migliaia di individui coinvolti da un interesse comune. In questo modo i followers su Twitter o Facebook possono diventare un’arma vincente per chi ha idee innovative, ma ha difficoltà materiali a realizzarle.
Analizzando varie fonti e osservando una recente ricerca sui progetti americani supportati dal Crowdfunding ho provato a sviscerare i punti di forza dei progetti vincenti:
- reputazione di un portale di crowdfunding: riscontrabile dalla qualità dei progetti presentati e dalla sicurezza delle transazioni;
- coinvolgimento emozionale: rende la partecipazione attiva della collettività alla realizzazione di un progetto approvandolo e sostenendolo finanziariamente;
- presentazione comprensibile del progetto: è necessario usare la massima trasparenza nella comunicazione;
- uso di Twitter: risulta il social più vincente, ma è strettamente collegato alla capacità di gestire i social media da parte dell’organizzazione;
- aggiornamenti continui: sui progressi per coinvolgere i sostenitori e mostrargli l’effettiva efficacia del progetto;
- scelta di una piattaforma reward: è la tipologia preferita perchè il sostenitore vuole sentirsi parte del processo;
- uso dei video: per creare viralità;
- goal poco ambizioso: è dimostrato che i progetti più sostenuti sono quelli intorno ai 5000 euro;
- durata limitata del progetto: la scadenza breve sembra attirare di più i sostenitori;
- condivisione del progetto: deve essere sia interna che esterna. Spesso è stato evidenziato che le grandi associazioni non riescono a sfruttare le loro ampie reti proprio perchè il progetto viene portato avanti da singoli e non c’è una vera condivisione da parte degli altri associati.
In conclusione
Il crowdfunding sta diventando una realtà sempre più accessibile per chi ha un’idea brillante e non sa come realizzarla, ma come in tutti gli ambiti, bisogna soffermarsi ad analizzare nel dettaglio il progetto. E voi cosa ne pensate ? Avete mai sostenuto un progetto di Crowdfunding ? Oppure ne avete proposto uno? Aspettiamo i vostri commenti.