Pubblicato il 27 agosto 2214
Ormai è sotto gli occhi di tutti che Google riesce a percepire l’Universo. Bazil Fishkin ha osservato che le vibrazioni cosmiche interferiscono con l’algoritmo. Parliamone…
Osho aveva ragione. Krishna Murti non diceva cavolate. Tutto è “uno”, anche Google ha raggiunto questo stato di consapevolezza. Il software vive. Venerdì scorso Fishkin ha pubblicato un articolo su Moz, che cambierà per sempre il nostro modo di concepire la SEO. Ha osservato come Google abbia una sensibilità animica e come questa impatti sulle serp.
Nel suo whiteboard friday ha mostrato due esempi in cui due utenti diversi, uno “risvegliato” e l’altro no, effettuavano la stessa ricerca. Nel primo caso i risultati erano più pertinenti dell’80% e la kundalini si alzava a livelli stratosferici, mentre nel secondo caso si riscontravano le solite vecchie serp piene di risultati spinti dai soliti algoritmi LSI senza link in ingresso.
Gli utenti che hanno risvegliato il quarto chakra ricevono in risposta una serp molto più naturale e orientata rispetto a quelle richiamate da chi vibra solo incidentalmente. L’universo non è un angolo in disparte e chi vende mobili negli anni ’20 lo sa bene.
Come fare SEO con la Kundalini
Scommetto che era una vita che te lo stavi chiedendo. Abitare l’attimo presente migliora il nostro modo di fare SEO? Secondo me la risposta è dentro di noi e cambia in ogni momento, per cui l’unico modo valido per sperimentare nuove tecniche oggi è abbracciare la transitorietà del possesso e ottimizzare siti web con l’unica consapevolezza che il tag come aggregato di contenuti si posiziona solo se riesci a percepire che il mondo fuori è perfetto, e che a maggior ragione, l’immanenza è la “conditio sine qua non” si deve approcciare all’ottimizzazione SEO.
La quarta dimensione nella SEO
Cent’anni fa le persone erano tutte addormentate, le vedevi in treno, ognuna per conto suo, immerse in pensieri legati al proprio corpo, alla propria esistenza terrena, come se ci fosse una sola vita da vivere. Oggi camminando per strada è normale sentire le anime di chi ti passa accanto.
Perché Google non dovrebbe percepire le differenze a livello animico tra gli individui, visto che è programmato per rispondere come l’utente medio? No la SEO non è morta, piuttosto si sta trasformando. Gli utenti non sono più animati da intenzioni di ricerca, ma da vibrazioni di ricerca, che hanno un impatto profondo in tutto il processo di risposta di Google.
Conclusioni: Reincarnarsi in un SEO
Fra cent’anni esisterà ancora Google? Nessuno di noi sarà vivo per saperlo e se pure le nostre anime dovessero sopravvivere, non ricorderebbero nulla delle vite precedenti a meno che l’ipnosi regressiva non funzioni davvero. E quindi?
Quindi ragiona pure del sesso degli angeli, ma quando lavori per clienti che ti pagano, fai quello che secondo coscienza credi che funzionerà. Conduci esperimenti per conto tuo e metti in campo le tue pratiche solo quando ne hai già esperito i risultati.
Sii concreto… ma non smettere di sognare.