Quando si parla di tesi di laurea si fa riferimento ad uno dei passi più importanti nella vita di ogni studente universitario. Il momento della stesura della tesi si presenta come un punto culminante in grado di testimoniare l’impegno, la dedizione e la competenza acquisiti nel corso di anni di studio. La tesi permette di trasformare il sapere in conoscenza, presentandosi come rappresentazione vivida e cristallizzata delle proprie idee. Si tratta di un lavoro scritto, la cui stesura, richiede un’ardua prova di ricerca, analisi critica e capacità espositive in ultimo. La tesi è una vera e propria pietra miliare accademica e, per questo motivo, viene valutata in maniera accurata dalle commissioni e dai singoli docenti, non limitandosi a rappresentare soltanto il compimento di un percorso di studio, ma anche un contributo al mondo accademico.
Insomma, le modalità e la caratura della tesi di laurea passano sotto le attente lenti dei professori, in modo da potersi assicurare che lo studente abbia compreso a pieno e messo in pratica al meglio le materie oggetto di studio negli anni di formazione. Sono diverse, dunque, le problematiche che possono emergere ad occhi così attenti e, tra questi, ci può essere l’abuso di citazioni non accreditate. Molto spesso, gli studenti possono cadere nell’errore di ricolmare le proprie opere di contenuti estrapolati da fonti differenti, mettendo in secondo piano il loro contributo all’intera ricerca. Nei casi estremi, tutto questo può trasformarsi in plagio: un vero problema in grado di intaccare l’integrità accademica del lavoro.
In merito al plagio, possiamo definirlo come l’atto di presentare il lavoro di terze persone come proprio, senza attribuirne, dunque, i meriti. Si tratta di una pratica molto scorretta in ambito accademico e non solo, in grado di arrecare gravi conseguenze a chi lo compie. In ogni caso, il plagio può rivelarsi un’azione accidentale e, per questo motivo, è necessario sincerarsi a pieno prima di consegnare un qualsiasi elaborato ad una commissione di valutazione. In questo approfondimento, scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sul plagio della tesi di laurea e su come individuarlo prima di sottoporre il lavoro al docente.
Plagio in una tesi di laurea: ecco come avviene
Come già precedentemente accennato, a prescindere dal tipo di elaborato in cui viene individuato, il plagio rappresenta una grave violazione dell’integrità accademica. Per quanto riguarda una tesi di laurea, il plagio si verifica nel caso in cui lo studente si serva del lavoro, delle idee o dei dati di qualcun altro senza attribuirvi i crediti meritati. Il plagio in ambito accademico può condurre a conseguenze molto gravi e, nella fattispecie, può avvenire per parafrasi o risultati di ricerca privi di attribuzione, traduzioni non accreditate, citazioni incomplete o imprecise, plagio dalla rete o collaborazione non dichiarata. Si parla di plagio anche in caso di dati falsificati.
Come individuare il plagio in una tesi di laurea
L’individuazione del plagio in una tesi di laurea, oggi, è più semplice di quanto si possa pensare. Con l’avvento della tecnologia, studenti e dotti hanno modo di attingere a software antiplagio tesi nati ad hoc per poter individuare le fonti di cui si è abusato, le pubblicazioni e i lavori precedenti a cui non si è dato credito all’interno del lavoro. Per quanto malvisto, come detto, il plagio può essere molto spesso intenzionale. In lavori dettagliati e importanti come la tesi di laurea, quindi, potersi servire di un software apposito dopo la stesura del contenuto può accorrere in aiuto dei laureandi per non commettere il grave errore di sottoporre alla valutazione dei docenti un contenuto poco veritiero o plagiato.