Se uno studio dell’Oxford Dictionary ha eletto come parola dell’anno 2015 una emoji (la faccina che ride con le lacrime agli occhi), forse è arrivato il momento di usare questi simboli anche nel web marketing.
In questo post scopriremo quattro motivi sul perché impiegarle nella comunicazione web e come farlo nel business, grazie anche a tre possibili utilizzatori: l’azienda seriosa, il brand illuminato, la blogger accattivante.
I perché delle Emoji nel web marketing
Innanzitutto le emoji rendono il messaggio più coinvolgente, appetibile e amichevole. Esattamente come per l’uso delle immagini, un post o un tweet contenente almeno una emoji mostra tassi d’interazione quasi il 20% più alti. Altra percentuale da tenere d’occhio è quel 92% di utenti che su chat, social o web in generale amano usare le faccine quando scrivono con gli amici. Non sarebbe quindi il caso di sfruttarle anche nel business?
In più, pensando alle sole emoticon, cioè le normali faccine, questi simboli possono aiutarci ad esprimere la comunicazione non verbale legata al nostro contenuto testuale. Le decine di sfumature di volti ed espressioni infatti ci permetteranno non solo di evitare le ostiche ambiguità tipiche dello scritto, ma anche di dare il giusto tono desiderato al nostro post, tweet, commento, ecc… Il messaggio SCONTI!, per esempio, cambia aggiungendo una emoji felice, ammiccante, stupita, con gli occhiali da sole oppure con il simbolo del dollaro su occhi e lingua.
Ed è ora di parlare di Call To Action. Grazie alle emoji l’invito all’azione risulta molto più semplice, immediato e leggero. Se pollici su e cuori possono essere utili a spronare alla conversione sui social, frecce e indici portano l’attenzione verso link, anteprime e hashtag. E così facendo quel catalogo di CTA da cui attingiamo noi Web Writer, Social Media Manager, blogger e copywriter diverrà sempre più corposo, funzionale e variegato.
Ma le emoji servono soprattutto ad evidenziare un concetto. Altro che corsivo o grassetto, quei disegnini possono rimarcare o rendere più palese il messaggio del nostro brand. Sia che coinvolgano, esprimano il para-verbale o mirinino ad una CTA e sia che raffigurino parole chiave, aspetti del discorso, l’intero pensiero o la reazione desiderata alla lettura del testo, l’interpretazione delle emoji rappresenta spesso una rilettura in forma figurata di quanto è già stato scritto. Altrimenti, ritornando al nostro SCONTI!, quale sarebbe il senso di mettergli di fianco una vistosa percentuale o un bel pacchetto regalo?
Esempi su come usare le Emoji nella comunicazione professionale
Dopo aver visto il perché possono essere utili, passiamo ora al come usare le emoji nel business. Per farlo esaminiamo brevemente tre tipologie di possibili utilizzatori: l’azienda seriosa, il brand illuminato, la blogger accattivante.
L’azienda seriosa
Di questa categoria fanno parte tutte quelle imprese che guardano alle emoji con diffidenza e non vogliono esporsi per paura di banalizzarsi troppo. Nelle spoglie dell’azienda seriosa spesso troviamo profili social di neofiti del web marketing, professionisti a-emozionali e pubbliche amministrazioni.
Per loro le emoji devono essere introdotte poco alla volta ed essere subalterne al contenuto informativo.
Si consigliano quindi frecce atte ad evidenziare link, simboli stradali per richiamare alla straordinarietà di un evento, cornette per numeri telefonici e buste per indirizzi mail. Dopo qualche settimana di relativo “stravolgimento” del tono di voce, il target dell’azienda seriosa potrebbe essere pronto addirittura per un alberello di Natale in un post, tweet o messaggio di auguri.
Il Brand illuminato
Un po’ come per i sovrani settecenteschi dai quali hanno attinto autorità, sicurezza e lungimiranza, queste aziende si muovono in internet più o meno razionalmente. Riconoscono l’importanza di social, blog, newsletter e chat nel mondo del business, accettando le regole del gioco e cercando di piegarle ai loro scopi.
Per un brand illuminato il sistema di emoji deve essere funzionale alla strategia comunicativa già in essere.
Faccine, simboli e numeri vanno usate nel giusto contesto, chiedendosi sempre se il destinatario del messaggio recepirà correttamente quel contenuto di Facebook, Twitter, Instagram, WhatsApp, Telegram, ecc. Si possono utilizzare le emoji al posto del testo, in dialogo con le immagini, creando narrazioni, rebus o quiz. Basta che non vi siano mai dubbi o difficoltà di interpretazione nei confronti del messaggio da veicolare.
Una libreria illuminata, per esempio, a dicembre potrebbe pensare di creare la serie di emoji dell’immagine di questo post: libri – freccia – regalo – freccia in discesa – albero di Natale.
La blogger accattivante
Rappresenta chi, anche non essendo propriamente un’azienda dotata di organigramma, lavora sul web per crearsi reputazione e visibilità in modo molto personale.
Blogger, influencer, web star, canali YouTube, pagine Facebook di tendenza, professionisti del digital, maschi e femmine, gruppi o meno, adottano tutti metodi di personal branding legati ai nostri simbolini. Già da molto tempo infatti, la nostra ipotetica blogger accattivante sfrutta le emoji per una comunicazione professionale destinata ad attrarre, promuovere, pubblicizzare, convertire.
Per tutti loro i consigli sono abbastanza generali, ma non per questo banali. Pensare al proprio target di riferimento e all’obiettivo della comunicazione, evitare la proliferazione di simboli come cuori o facce che ridono, comprendere il vero significato dell’emoji stessa, ridurre i no-sense e i messaggi troppo intricati o criptici.
E adesso la palla passa a te. Sei d’accordo con i perché utilizzare le emoji nel web marketing? Come usi le emoji per lavoro? Hai qualche altro consiglio?
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