Prendi 500 persone che lavorano in ambito SEO provenienti da tutta Italia, portale in un hotel di un paesino vicino Bologna, e fai in modo che ogni loro singola query riceva la risposta più adeguata. Ecco come ottieni il corso di formazione Da Zero a SEO che si posiziona tra i primi risultati della SERP e soprattutto della customer satisfaction. È stato un week end intenso quello di Da Zero a SEO, il corso di formazione di Studio Samo tenutosi dal 9 all’11 febbraio. Tre giorni di speech di grandi esperti, question time e interazioni con il pubblico. Dalla mattina del venerdì al pomeriggio di domenica, l’esercito di partecipanti e relatori si è fermato a stento per dormire. Dalle 9 del mattino a mezzanotte, senza stancarsi, passando dagli interventi durante il giorno, all’analisi dei siti in plenaria e – a sorpresa – anche face to face dal dopocena a mezzanotte. A fare da padroni di casa Jacopo Matteuzzi e Flavio Mazzanti, che si sono alternati sul palco insieme ad Alessandra Maggio e gli altri relatori invitati, esterni alla squadra di Studio Samo, esperti degli ambiti più disparati del mondo dell’ottimizzazione dei siti i in rete.
Human Search Optimization, quello che Google premia
L’indiscusso protagonista del dibattitto non è stato Google, né gli altri motori di ricerca di minor rilievo in Italia. Neppure le piattaforme e il posizionamento dei siti web. Al centro i relatori hanno posto la persona. Lo stesso leitmotiv della tra giorni è stato Human search optimization.
“Il cervello è gratis, usalo” è lo slogan che ha fatto capolinea in diversi speech, perché a parità di armi e competenze, quello che fa la differenza è la strategia. Ciò che è emerso è che per vincere la sfida del posizionamento non bisogna cercare di fregare Google, ma ragionare con la sua stessa logica, mettendosi nei panni di chi effettua la ricerca. Scopo primario del motore di ricerca è, infatti, soddisfare gli utenti. Dunque per piacere a Google, il primo passo è intercettare il search intent, conducendo un’analisi delle keywords, per poi adattare contenuti e contenitori.
Gli strumenti del mestiere a Da Zero a SEO
“Lavora ad ogni progetto come se fosse il tuo” è un altro dei messaggi che il corso ha lanciato agli imprenditori e liberi professionisti del settore. Perché solo se si crede veramente nel lavoro che si fa e lo si conosce a fondo si vince. Incrementare il traffico sul proprio sito, base del funnel dell’inboud marketing, era lo scopo di partenza bene o male di tutti i presenti. Attirare per poi convertire, quindi vendere e fidelizzare. Step raggiungibili attraverso diversi strategie, che gli esperti hanno illustrato alla platea di partecipanti: dall’analisi dei dati al link building, dall’advertising all’utilizzo dei tool.
Condivisione, il vantaggio dell’essere dentro la rete
È stato lo scambio di spunti e competenze la vera ricchezza di questa tre giorni di formazione. Tutti sono saliti sul palco e hanno trasmesso non solo le nozioni, ma anche i trucchi del mestiere, non solo le strategie, ma anche gli errori e le insidie, come evitarle e trarne forza. È così che un corso diviene oltre che un’occasione per approfondire, anche un modo per fare networking. Esempio concreto è stata l’esposizione di numerosi case study, progetti veri, realizzati e spiegati dai relatori, che hanno mostrato i problemi e le strategie utilizzate per risolverli dal punto di partenza al quello di arrivo, mettendo a nudo tecniche e strumenti, dando spunti alla platea.
Finiti i tre giorni ci si sente confusi, soprattutto se si è alle prime armi. Nella testa rimbombano le parole portanti che hanno accompagnato questa full immersion di formazione e che ora bisogna trasformare in strategie per il proprio progetto. E così Da Zero a SEO si trasforma in un personalissimo Da SEO a Zero, perché è un percorso che smonta convinzioni e pregiudizi, ma poi consegna la cassetta degli attrezzi per rimontare le strategie nel modo più efficace.