Non tutti forse hanno compreso che attorno a questo processo si sta sviluppando la rete internet del futuro. Ma alcuni di voi forse avranno notato come molti servizi IT abbiano una struttura che pone le sue basi proprio sulla Retroazione. Ma facciamo un passo indietro: che cosa è la retroazione? In un sistema dinamico, la retroazione è la capacità di registrare i suoi risultati per migliorarne le caratteristiche.
E’ un po’ come un’autoverifica del proprio operato, che viene rivista e rimodellata a seconda di ciò che ancora potrebbe essere migliorato. In quest’ottica, la retroazione (o feedback in inglese) è fondamentale per l’accrescimento del know-how non solo di un sistema fisico, matematico o qualsiasi altro automatismo, ma di qualsiasi sistema che comprenda un’impalcatura tale da trasportare un’informazione da un punto A ad un punto B.
Il “contromessaggio” trasportato dal feedback potrebbe essere dunque simile ad un “ok, ci sono” “ok, ricevuto” “non va bene”. Ecco. Questo è ciò di cui nel 2013 la rete internet si ciba: di feedback, di migliaia di feedback con migliaia di funzioni diverse. E più si avanza, più si sta avendo un’eterogeneità di retroazioni utili a registrare altrettanti migliaia di dati di cui nemmeno ce ne accorgiamo. “Ho espresso solo un parere” diremmo. No. E’ ben di più. E ora lo vedremo.
La retroazione nel 2013
Vi è mai capitato di assegnare da 1 a 5 stelline per un film su Facebook? E per una canzone? Per una serie TV? Per un videogioco? Avete mai votato una fan page su FB (uno degli ultimissimi feedback nati da poco)? O più semplicemente: avete mai commentato, condiviso, messo un like? Ecco. Tutto questo spiega cosa è la retroazione per la rete sociale nel 2013. Ed è importantissimo.
“L’utente X ha messo 4 stelline ad una categoria: videogiochi –> a quanti e quali videogiochi l’utente X ha messo un Like, condivisione, commento? —> quali videogiochi simili possiamo suggerirgli nella sua homepage per registrare altri dati utili?”
La vostra azione viene registrata, associata al vostro account e molto probabilmente inviata ad una server farm assieme ad altri miliardi di dati. I dati verranno rielaborati a seconda delle esigenze: campagne marketing targettizzate, vendita di dati ad aziende che fanno ricerche di mercato, e così via.
Ma si può fare ben di più.
Nuove prospettive di business con la retroazione.
La rete sta crescendo così come le comunità social che all’interno vi operano. Imparano ad usare Facebook, Twitter, allegano LinkedIN al proprio curriculum, pinnano su Pinterest e – nella speranza di poter stimolare la comunicazione – condividono contemporaneamente un’informazione su più social. Insomma, con il tempo più o meno tutti quanti hanno dato un significato univoco ad un like, ad una condivisione e ad altri feedback che, per la loro natura, dovrebbero avere la stessa funzione: quella di inviare una retroazione al mittente che ha inviato l’informazione. Oggi non è più così. Sappiamo che un like ha un significato diverso da una condivisione; un “pin” esprime un significato del tutto diverso da un semplice like su Pinterest così come hashtag e citazione per Twitter.
Dunque il più grande merito (o demerito per i maliziosi) dei social network è quello di aver stravolto il concetto di retroazione da omogeneo a completamente eterogeneo; basti pensare al neonato feedback di FB sulle fanpage: la possibilità di dare un voto alla pagina.
Cosa c’entra tutto questo? Nel 2013, dunque, realmente cosa è la retroazione?
Nel 2013 la retroazione è diventato un dato fondamentale per costruire sistemi globali che potrebbero suggerire i tuoi gusti in maniera del tutto personale. Abbiamo le server farm; abbiamo feedback sempre più diversificati. In quest’ottica, creare un sistema che possa rielaborare le tue azioni eseguite nei social per restituirti ciò che ti piace senza nemmeno che tu glielo abbia suggerito non è più un’utopia. E non c’è nessuna sfera magica dietro. E’ solo accrescimento ed evoluzione della nostra amata rete.
In comunicazione…
Dunque l’importanza della retroazione in comunicazione è fondamentale. Senza un’azione che ci ritorna indietro non potremmo mai sapere lo stato delle cose circa il nostro operato, che sia una campagna di comunicazione, che sia un semplice discorso, o che sia la semplice costruzione di un qualsiasi sistema dinamico. Senza feedback sarà sempre e solo un semplice sistema di informazione. E, come abbiamo appena visto, attualmente un tale sistema non potrà mai contribuire alla costruzione della rete globale in cui oggi siamo.