Se è vero che moltissimi utilizzano i social media per semplice divertimento o per mantenere i contatti con amici e conoscenti vicini e lontani, è anche vero che molti altri hanno fatto dei social un vero e proprio lavoro.
Sono i famosi “social-cosi”, quelli che aggiornano account e pagine sui più vari social, quelli che li seguono e li mantengono vivi, quelli che grazie a questa attività riescono a costruire un’identità a un brand e un dialogo aperto e costruttivo con i suoi utenti.
Certo anche i social-cosi hanno i loro account personali sui vari social, ma spesso per loro è più difficile che per gli altri distinguere lavoro e svago… come dar loro torto, se con il loro account sono spesso amministratori di un numero imprecisato di pagine e ricevono mille notifiche?
Data quest’evidenza, tanto vale utilizzare i propri account social per creare una rete professionale, no?
I social hanno un grande pregio: consentono contatti veloci, permettono che persone che altrimenti non si sarebbero mai conosciute possano ritrovarsi a fare amabilmente due chiacchiere virtuali. È questo che l’elemento che bisogna sfruttare per crearsi una rete e per inserirsi al suo interno.
Linkedin è il principe dei social per professionisti, ma i professionisti non sono solo su Linkedin. Anzi, spessissimo sono attivi sulle piattaforme più diverse. Vediamo come utilizzare, ad esempio, Facebook per entrare in contatto con le persone del proprio ambito di lavoro, creando rapporti proficui e potenziali opportunità.
Le attività su Facebook si basano essenzialmente su pagine fan, gruppi e account personali.
La prima e fondamentale mossa da fare è entrare nei gruppi di settore, quelli in cui ci si scambiano consigli e proposte. Ci sono gruppi aperti, a cui chiunque si può iscrivere, e gruppi chiusi, in cui comunque basta una semplice richiesta per essere inclusi. Una volta fatto questo, è necessaria e imprescindibile la partecipazione, portata avanti nel giusto modo.
Bisogna ricordare che i gruppi non sono dei luoghi virtuali a cui fare pubblicità al proprio lavoro, non è questa l’impostazione da utilizzare. I gruppi sono un importante momento di scambio: qui si possono esprimere i propri dubbi, si possono fare domande e cercare così di imparare dall’esperienza di altri. Si può anche, in questi salotti virtuali, fornire delle risposte. Facendolo si partecipa alla condivisione e si rendono evidenti le proprie capacità, la propria esperienza e le proprie conoscenze.
Nei gruppi si possono identificare le persone più attive e si può anche capire se qualcuna di quelle persone è geograficamente vicina. Se si instaura un buon livello di conoscenza, si può aggiungere qualcuno tra gli amici.
A questo punto, si spalancherà un mondo: ci saranno suggerimenti basati sugli amici in comune che permetteranno di allargare la propria cerchia dei professionisti di settore, si inizierà a parlare di argomenti di lavoro e di quelli che vanno oltre il lavoro e si creeranno basi per proficue collaborazioni.
Per cercare qualcuno con cui condividere un lavoro o un’esperienza formativa, infatti, verrà spontaneo rivolgersi a quelle persone che “si leggono” ogni giorno e di cui si ha una virtuale fiducia. Forse non sono persone con cui si beve il caffè ogni giorno, ma non si può neppure dire che siano persone sconosciute.
Qualcuno penserà che tutto questo sia pura utopia… ma 4writing è nato anche e soprattutto così e ogni giorno chi partecipa impara e insegna.