Il traffico web è un parametro molto considerato per stabilire il successo o meno di un blog, o per capire se stiamo lavorando nella direzione giusta. L’errore che molti blogger commettono è concentrarsi su un’unica fonte di traffico – quella che considerano la più sicura ed efficace: i motori di ricerca. I risultati non sempre sono quelli sperati.
Perché il traffico web è così importante? Innanzitutto perché soddisfa l’ego del blogger. Di quel blogger, soprattutto, che passa intere ore a controllare l’andamento dei grafici di Analytics. Per lui traffico web significa tante visite, tante nuove persone che leggono ciò che scrive. E questo lo fa stare bene – ci fa stare bene.
Il problema è che traffico web è più di questo. Io proporrei una divisione in due tipi di traffico:
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un traffico web attivo, di persone motivate e interessate ai contenuti del blog, che interagiscono con l’autore e con la community
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un traffico web passivo, non di persone ma di utenti (numeri nelle statistiche) che si trovano sulla nostra pagina, prendono l’informazione necessaria e – per la maggior parte – escono
Per il blogger che si autocompiace / blogger alle prime armi cui non gli hanno ancora spiegato come funziona, le due cose non hanno molta differenza. Si ragiona in termini di numeri e di pagine viste. Neanche per Analytics farebbe differenza, se non fosse per due parametri che dovrebbero essere la vera chiave per il successo del blog: frequenza di rimbalzo e pagine/visita.
La frequenza di rimbalzo indica la percentuale delle visite dopo le quali l’utente abbandona il sito. Le pagine/visita indica quante pagine in media l’utente visualizza durante una visita al tuo sito.
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traffico web attivo: frequenza di rimbalzo bassa e pagine/visita alte
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traffico web passivo: frequenza di rimbalzo alte e pagine/visita basse
A questo punto bisognerebbe controllare anche la percentuale dei lettori che ritornano, ossia quelli fidelizzati, rispetto ai nuovi visitatori.
Questo per dire cosa? Che:
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Il blog non va strutturato per ricevere traffico solo dai motori di ricerca.
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Il traffico va costruito in base al tipo di contenuto e al target cui ci si rivolge
I motori di ricerca all’ultimo posto nella mia classifica
Qui vi lascio una classifica personale delle fonti di traffico web su cui vale la pena porre più attenzione. Naturalmente, modificatela secondo le vostre esigenze. Ci sono blog che possono trarre molto vantaggio dalle ricerche, altri che puntano tutto sui social media.
Leggi anche: Più traffico al blog senza i motori di ricerca
In un post del genere avevo scritto che per ricevere più traffico bisogna diversificare i contenuti. Ora il concetto è lo stesso: diversificare le fonti di traffico web per un risultato ottimale.
1. Visite dagli iscritti ai feed
Gli iscritti ai feed sono i lettori e i ‘compagni di viaggio’ più preziosi per il blogger. Sono gli utenti davvero interessati ai contenuti del blog: sono loro che tornano periodicamente in cerca di novità, che ti danno consigli e che ti aiutano a promuovere il tuo prodotto o il tuo contenuto. Naturalmente vanno accolti e trattati con maggiore cura, perché sono più esigenti. Chiedono contenuti di valore.
2. Traffico web dai social media
I social media sono una fonte importante di traffico web, ma hanno delle dinamiche particolari e sono difficili da controllare. Non basta scrivere contenuti di valore che convincano l’utente a iscriversi. C’è bisogno di titoli efficaci, capacità di comunicare e di creare engagement, e l’aiuto degli influencer.
3. Link da altri siti
Nel mondo dei blog non esiste (o non dovrebbe esistere) competitività. Ciò che rende unico il blog e i suoi contenuti è la storia dell’autore, il suo modo di approcciarsi ai lettori. Essere se stessi e dare valore ai contenuti è il modo per essere citati e apprezzati da altri siti. Partecipa alla vita di altri blog, lascia commenti interessanti, aggiungi il tuo punto di vista.
4. Traffico diretto
Se hai lasciato qualcosa di te, una buona impressione, nel lettore, questo tornerà a visitare il tuo blog. Non ha bisogno di essere iscritto alla tua pagina o ai feed. Gli basterà digitare il nome del blog e un link nella cronologia farà il resto. Crea aspettative, prometti (e rendi poi) contenuti di valore. Il lettore tornerà a controllare se c’è qualcosa di nuovo.
5. Motori di ricerca
E arriviamo infine al traffico web dai motori di ricerca. Non è all’ultimo posto perché è il meno importante, ma perché è quello su cui dovrai spendere meno energie. Mentre negli altri casi il tuo ruolo è molto attivo (scrivere contenuti ottimi, commentare, condividere post e interagire sui social) in questo caso gran parte del lavoro è già fatto: è già fatto quando scrivi dei contenuti ottimizzati, quando inserisci le parole chiave, con un anche minimo accorgimento alle tecniche SEO (tra le quali rientrano popolarità sui social media, link da siti terzi, commenti e numero di visitatori). Il fatto è che il posizionamento nei motori di rcerca non è una garanzia nel lungo termine, vista la rapida evoluzione dei parametri e la grande concorrenza in determinati settori.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma mi riservo di continuare in un prossimo articolo (qui o sul mio blog). Credo di aver messo molta carne al fuoco e mi rendo conto di quanto sia difficile (anche per me) rispettare tutto quello che ho scritto.
Sicuramente molti blogger avranno esperienze molto diverse dalla mia e non condivideranno tutti i punti. Tu che ne dici? Quali fonti di traffico web hanno la priorità per te?
3 coomenti
Volevo giusto osservare quanto siano imprevedibili i social network: da Facebook si otteneva un buon ammontare di visite fino a qualche mese fa. Poi Facebook ha inventato i post sponsorizzati e… magia, da Facebook si ottiene sempre meno: i post rilanciati sulle pagine Facebook sono stati resi quasi introvabili. A parte quelli sponsorizzati. O almeno così è paraso a tanti 🙂
Ciao Alessandro. Giusta osservazione. Fare content marketing con facebook è diventato molto difficile, se non impossibile. Però, social che perdi, social che trovi. Google Plus, prima un po’ sottovalutato, sta diventando un grande strumento per la promozione dei contenuti. Quindi, tutto sommato, forse adesso i social media sono ancora più utili.
Vero! Solo peccato dover rifare da capo tanto lavoro…