Se hai deciso di aprire un blog e di lavorare sul web c’è un aspetto importante che devi considerare: la concorrenza. Molto spesso si pensa che il web sia il io regno delle 3C: comunicazione, condivisione e collaborazione.
Per moltissimi aspetti è così perché in rete si trovano una grande quantità di informazioni, il supporto di persone competenti e la condivisione di esperienze che ti permettono di evitare gli errori più comuni.
Quando ti affacci al web da professionista, invece, la cosa è un po’ diversa. Ho percorso personalmente questa strada e ancora oggi dopo qualche tempo mi stupisco di alcune dinamiche che non avevo davvero considerato.
Dicevamo: sei un professionista e decidi di lavorare sul web. La prima cosa che farai sarà quella di creare contatti, cercare i tuoi “simili” per capire come funziona. Ti iscrivi a gruppi FB, Community Google+ e segui il lavoro di chi ha raggiunto buoni risultati con ammirazione e devozione.
All’interno di questi gruppi farai formazione: capirai i meccanismi, ti confronterai con i colleghi , conoscerai nuovi ed utilissimi tool e ti sentirai a casa, perché ci saranno persone che come te affrontano quotidianamente i tuoi stessi problemi.
Poi arriva il giorno del lancio del tuo progetto: chiedi di promuoverlo attraverso la rete di contatti, che ti sei creato passando le giornate davanti al pc, e arrivano le prime porte in faccia, post cancellati e messaggi di netiquette. In realtà avevi bisogno solo di qualche suggerimento e non avresti mai pensato di utilizzare quei post per aumentare il traffico del tuo sito.
Così inizi a guardarti intorno e ti accorgi che i gruppi e le community sono gestiti dagli autori più famosi che hanno blog personali, collaborazioni attive e un’innumerevole quantità di possibilità espressive che riversano, come è ovvio, negli stessi gruppi e community che gestiscono in modo piuttosto autoreferenziale. Attenzione, i loro contenuti sono utili alla discussione quasi sempre, mentre tu o sei spammer o il tuo progetto entra in diretta concorrenza.
Adesso lo sai, l’online reputation passa anche da qui.
Ma quali sono le regole allora? Le regole sono le stesse del business, in cui la moneta sono i contatti e le conversioni. Ed i contatti si ottengono con la diffusione di contenuti perché Content is the King, lo sappiamo. Basta imparare a non pestare i piedi, continuare ad impegnarsi e seguire la propria direzione. Saranno il tempo e i fallimenti a decretare il tuo successo.
Il consiglio che mi sento di darti è: sii originale e fornisci sempre la tua visione delle cose con carattere e competenza. Esplora ed esamina il lavoro degli altri ma non emularlo mai.
Ricorda che il web è fatto di persone ed il web marketing di professionisti con l’obiettivo di fare business sia nel bene che nel male. Sarà più facile trovare collaborazioni ma sarà più difficile instaurare relazioni perché anche il benservito potrebbe arrivarti da una tastiera del pc.
Non disperare però, il rovescio della medaglia esiste. Lo trovi nelle persone che crederanno in te, che ti inviteranno a partecipare al loro progetto anche se il tuo blog è online da pochi giorni, ti diranno dove hai sbagliato, ti permetteranno di essere il loro guest blog e trascorreranno del tempo su Skype con te per darti dei consigli che ti accorgerai essere preziosi. Io li ho incontrati e capiterà anche a te.
Di sicuro.
2 coomenti
Sono alle primissime armi e, capirai certamente, quanto sono utili questi articoli. Non so tu, ma il mio umore fa come l’altalena: a volte credo di essere sulla strada giusta, altre volte temo di essermi impegnata in qualcosa che è più grande di me. Con un briciolo di buon senso, mi dico che, in fondo, sapevo bene di entrare in un mondo competitivo, che certamente avrei impiegato tempo ad iniziare da professionista (già, perché a scrivere scrivo, ma per la gloria!, che credere di venir pagata dopo due mesi dalla nascita di un blog è un’utopia. Alla fine, non mi perdo d’animo: in un momento storico in cui tutto sembra suggerirti che non puoi avere ambizioni, soprattutto se sei un’inutile laureata in filosofia (“la filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale si rimane tale e quale”),è giusto trovare quello che più ci interessa e fare di tutto perché il lavoro sia appassionante e, perché no, divertente. Sono in agitazione, perché sono passati mesi, ma non sono stati buttati al vento: ho appreso tanto e non vedo l’ora di mettere tutto in pratica!
Grazie!
Ciao e grazie per il tuo commento. L’umore altalenante fa parte del gioco ma secondo me può essere davvero una leva importante per non arrendersi e continuare per la propria strada. L’importante è porsi degli obiettivi e crescere professionalmente per raggiungerli. Con l’impegno e la serietà i risultati si vedono. Ovviamente ci vuole tempo e con questo articolo ho voluto proprio dire che anche se a volte sembra energia sprecata, ci sono un sacco di aspetti positivi che vanno sempre presi in considerazione.
In bocca al lupo!
Martina