Molte volte ho sentito discussioni relative al costo della comunicazione aziendale online. In particolare mi riferisco al content marketing e alla gestione del blog aziendale, ciò di cui mi occupo.
E proprio sul “troppo caro” e sul “pensavo costasse meno” ho frenato la mia lingua in diverse occasioni. Calm down.
Col tempo ho capito che quel “troppo caro” non era per nulla fuori luogo, ma non per il motivo che aveva in testa il mio interlocutore “fammi un po’ di meno, tanto hai solo scritto due cose”. La mancanza era tutta mia. Ero troppo caro, ed era colpa mia. Ti spiego il perché.
Quando i contenuti sono davvero troppo cari
Un contenuto dovrebbe aiutare l’azienda ad accorciare le distanze con nuovi potenziali clienti e con quelli esistenti, ma i contenuti da soli non fanno molto e nemmeno una buona strategia di comunicazione online può fare miracoli se non è supportata da strumenti, risorse e una condivisione totale da parte dell’azienda.
Quando queste condizioni non si allineano, qualsiasi contenuto sarà troppo caro, nel senso che il valore dei contenuti non troverà nei risultati un riscontro che ne giustifichi il costo.
Pensa al tuo tornaconto ma attenzione…
È chiaro che ogni professionista dovrebbe innanzitutto concentrarsi sulle proprie competenze, ma non credo si possa ignorare volutamente la presenza di fattori che ostacoleranno il successo del progetto. Questo perché in mancanza di risultati avrai un cliente insoddisfatto, non avrai casi studio di successo da mostrare e molto probabilmente faticherai per farti pagare. In ogni caso difficilmente il lavoro avrà un seguito.
Ecco 3 campanelli d’allarme che ti aiuteranno a capire se quello che offri sarà oggettivamente troppo caro per il cliente. Infatti, in queste 3 situazioni mancano materialmente le condizioni per trasformare il tuo contributo in risultati con ROI positivo.
3 ostacoli per il content marketing
Investimenti sproporzionati
Quando manca buon senso e coerenza nell’investimento è facile ritrovarsi con dei budget completamente sbilanciati. È il classico esempio della 500 con il motore della Ferrari. Ti faccio un esempio reale, il cliente mi chiama perché vuole investire su una strategia di content marketing, quando gli chiedo della struttura di blog mi risponde che faranno da loro con un template gratuito di WordPress visto che costano poco e bene o male se la sbrigheranno con l’installazione.
Non fargli notare il problema sarebbe stato un mio errore. Senza specialsti in grado di personalizzare quel tema, renderlo più usabile e favorire le conversioni con strumenti dedicati il mio stesso lavoro verrebbe compromesso. Da quegli elementi dipendono anche i risultati dei miei contenuti. Che faccio, sto zitto e aspetto che la bomba esploda tra qualche mese quando anche lui vedrà chiaramente l’unica cosa che è in grado di misurare? L’assenza di risultati. Meglio chiarire subito. Questo è un esempio di investimento sproporzionato.
Nessuna strategia
Altre volte emerge chiaramente sin dall’inizio che non esiste uno straccio di strategia e che tutte le sue speranze sono affidate ai contenuti. Se bastassero i contenuti a risollevare un business fonderei aziende di successo ogni giorno.
Purtroppo non è così e la mancanza di una visione strategica chiara che metta in relazione il content marketing con le altre attività di marketing online e offline si tradurrà in una bella attività che non riesce a produrre risultati. Nessun copywriter da solo può fare miracoli. No strategia, no conversioni.
Mancanza di messaggio differenziante
Anche se i problemi sopra citati non esistessero c’è una condizione in cui nemmeno il migliore copywriter potrà produrre risultati. Infatti, comunicare sul web per conto di un’azienda – sia che si tratti di amministrare una pagina Facebook, un gruppo Linkedin o scrivere sul loro blog aziendale – richiede da parte del cliente la definizione chiara di alcuni concetti. Sono le munizioni per chi dovrà scrivere.
Dal valore differenziante di quei concetti dipende molto. Quanti risultati credi arriveranno da un blog aziendale che dall’azienda riceve come messaggio chiave “Qualità, convenienza e cortesia”? Quando manca un messaggio differenziante, della buona scrittura non risolverà il problema perché mancheranno proprio gli elementi per argomentare e guadagnare l’attenzione e la fiducia del lettore.
In conclusione…
In questi 3 casi qualsiasi cifra sarà troppo cara. E anche se a volte è ai nostri interessi che dobbiamo pensare (prendere il lavoro) non possiamo fingere di non sapere come andranno a finire le cose. Ho fatto queste riflessioni dopo qualche anno di esperienza sul campo e dopo qualche scottatura di troppo. Se anche tu hai avuto esperienze simili parliamone qui sotto nei commenti, sarà un confronto utile per tutti!
Fonte immagine: Danilo Pontone