Diritti Fondamentali dell’Uomo e diritti degli animali. Pensandoci bene, però, anche un testo su internet, ha i suoi diritti, i suoi #PostRights. Diritti da tutelare che, anche in questo caso, per noi blogger, copywriter e web writer si trasformano in doveri da rispettare.
Ecco quindi 7 semplici regole da osservare quando scriviamo un contenuto per un sito o un blog, nate dando voce, almeno per una volta, ai diritti dei nostri post.
Ovviamente, essendo la disciplina dei #PostRights ancora tutta da scrivere, fatemi sapere qui sotto cosa ne pensate.
Art. 1 – Ogni post ha il diritto di avere uno scopo o un obiettivo.
L’autore del testo ancor prima di iniziare a scrivere deve avere già in mente quale sarà la finalità della propria opera. Perché non ci può essere comunicazione efficace senza che il nostro contenuto abbia l’intenzione, implicita o esplicita, di informare, coinvolgere o persuadere.
E se come si dice Content is the king, penso che l’autorevolezza di Sua Maestà si basi in gran parte nella sua utilità per il lettore.
Art. 2 – Ogni post ha diritto ad essere progettato con cura.
Diciamo che questo articolo è strettamente collegato al punto precedente, ma anche al successivo.
Come tutti sappiamo, noi scrittori del web abbiamo il dovere di curare nei minimi particolari un post attraverso una minuziosa strategia e piano d’azione. Dalla sua nascita fino alla diffusione su internet, per esempio, il nostro testo deve essere tutelato inserendolo in una programmazione di più ampio respiro, meditando sulle parole chiave più giuste da inserire, predisponendo per lui una strategia SEO e una giusta visibilità sui Social Media.
Lasciamo l’improvvisazione al Jazz e trasformiamoci in Von Clausewitz da tastiera.
Art. 3 – Ogni post ha diritto ad essere interessante per il lettore.
Come disse qualcuno di famoso che ora non ricordo, non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo creare un post destinato ad annoiare il lettore. Tutto fa brodo: immagini, video, link, tecniche narrative, lunghezza e titolo del post, suddivisione in paragrafi e capitoletti, grassetto, corsivo, Call To Action.
Il nostro post ha il diritto ad essere interessante, appetibile e stimolante.
Art. 4 – Ogni post ha diritto ad essere apprezzato, commentato e condiviso.
Si sa, ogni post, articolo, news o scritto su internet è in cerca di attenzioni. Sia esso insicuro oppure egocentrico, dobbiamo metterlo in condizione di esercitare questo diritto, favorendo il lettore ad esprimere la propria opinione, un apprezzamento o anche un dissenso.
E la condivisione deve sempre essere possibile a tutti, non solamente all’autore, al Webmaster e al Social Media Manager nel momento della pubblicazione. Direttamente dal sito il lettore deve poter rilanciare e dar visibilità al contenuto.
Tra chi si occupa di #PostRights qualcuno afferma che, per un post, la condivisione sia il sogno di una vita e la realizzazione di un’intera esistenza.
Art. 5 – Ogni post ha diritto ad essere rilanciato dal suo creatore.
Questo articolo dei #PostRights mi è molto caro rappresentando il primo nucleo di partenza per l’intera (e ancora controversa) disciplina giuridica. Perché nessun post deve vedersi lasciato cadere nell’oblio di internet, negli abissi fondali del profilo social e nelle cupe segrete delle pagine di un portale. Un articolo può sempre tornare attuale in qualsiasi momento per una tendenza, un evento, un revival.
E se non c’è alcuna giornata mondiale, anniversario, festa, località o argomento che ci possa dare il La? In questo caso credo che dovremmo essere noi a creare l’occasione per un tuffo nel passato, rispolverando vecchi post che potrebbero addirittura essere utili in quei momenti di vuoto tra un nuovo contenuto e l’altro.
Art. 6 – Ogni post ha diritto ad essere aggiornato, modificato o implementato.
Molti post, dopo che si sono spenti i riflettori della novità, hanno spesso bisogno di qualche revisione. Diamogliela, dal più comune e infido erore di battitura fino all’aggiunta di un paragrafo per una segnalazione di un lettore.
Cosa fare nel caso in cui l’argomento trattato fosse ormai diventato desueto o non più valido? Personalmente mi sentirei in dovere di comunicarlo nel vecchio post, aggiungendo una frase che spieghi l’arcano e rimandi magari ad un nuovo approfondimento più attuale, aggiornato.
Art.7 – Ogni post ha diritto ad essere motivo di vanto per il proprio creatore.
Già. Forse qualche articolo ci è venuto meglio di altri e alcuni post ci riportano alla mente brutti ricordi di pagine bianche, di cursori intermittenti, di sintassi maledetta e programmi orribili, di parole mancanti e codici inenarrabili.
Eppure molto spesso li amiamo, li coccoliamo, li rispettiamo. Ai nostri post associamo un nome oltre che un titolo, una sensazione oltre che un link e ripensiamo a loro con un senso di orgoglio.
Ecco, queste non sono solo stranezze da blogger, copywriter e web writer, ma sono un dovere verso le nostre creazioni.
Perché se non siamo i primi ad essere almeno un minimo orgogliosi e soddisfatti del nostro lavoro, forse è meglio non pubblicare e ripartire dall’inizio.
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