Hai mai pensato da cosa dipende la soddisfazione di un cliente? Immagino proprio di sì! Beh, in larga misura dalle nostre… buone orecchie: sì, perché la nostra creatività spesso si scontra con le esigenze pratiche di chi ci commissiona un lavoro.
Di cosa sto parlando? Di quel momento delicatissimo che è l‘incontro con il cliente e l’organizzazione dei progetti che ci vengono commissionati. Come fare per colpire nel segno? Orecchie ben aperte, certo, un bel sorriso e qualche punto da seguire per l’ottimizzazione delle risorse, delle idee, ma anche… delle energie!
Naturalmente non esiste la bacchetta magica per eseguire un lavoro perfetto, tuttavia una piccola scaletta può servire come guida: i punti che stai per leggere sono frutto di esperienza freelance a contatto con clienti singoli e con agenzie, di osservazioni e di studio, spero che ti possano servire!
Conosci il tuo cliente?
Ti hanno contattato: sei nelle grazie. Ti hanno scelto per una tua caratteristica particolare: ma tu conosci fino in fondo l’attività del tuo cliente? Il mattone su cui poggia un buon briefing è l’osservazione e lo studio dell’attività che dovrai andare a trattare. Niente superficialità, non lasciare nulla al caso: la preparazione ti aiuta nel comprendere immediatamente cosa può volere il tuo cliente. E ti salva, anche in corner. Non c’è niente di peggio che dare al cliente l’impressione e la sensazione di non sapere chi è e cosa fa.
La “to-know list” che ti salva l’incontro
C’è la lista della spesa, la lista nera dei nemici, la “to do list”, e poi c’è la “to know list” che ti aiuta a far avverare i desideri dei tuoi clienti (e anche i tuoi). Armati di foglio, penna, evidenziatore e preparati ad annotare questi punti! Via che si va:
- Diamo un nome al progetto e un’intestazione al brief: chi è il committente, qual’è la sua attività, i recapiti. E non dimenticarti data e luogo dell’incontro!
- Analizza le attività che il cliente ha già messo in atto, e quelle ancora in essere: spesso i clienti non richiedono solo progetti da realizzare ex-novo, ma possono anche avere la necessità di svecchiare il loro progetto. Per questo è importante analizzare che tipo di comunicazione hanno già fatto e che risultati hanno avuto. Questo passaggio servirà soprattutto a te, per evitare di ripetere strategie vecchie (che non fanno mai buon brodo) e per capire fino in fondo qual’è il vero obiettivo del tuo cliente.
- Ogni suo desiderio non è un ordine, ma vedremo di metterlo in pratica. Piccola premessa: siate lucidi quando stabilite gli obiettivi con un cliente, e siate onesti. Mai promettere ciò che non si può mantenere, e fare sempre ciò che si è promesso. Detto questo, possiamo procedere: io, personalmente, condisco il brief con il delizioso “CCQ” (che fa rima con BBQ!); ovvero “Cosa”, “Come”, “Quando”: stabilire gli obiettivi determinando con parole semplici e concrete cosa vuole il cliente (l’obiettivo in sé), come lo vuole (i mezzi utili per raggiungere l’obiettivo, come ad esempio quali profili social scegliere se si tratta di una campagna di comunicazione, o quali stili adottare se si tratta di un lavoro di copy) e, infine, un termine di consegna. Se poi volete sigillare il tutto con un tocco di sicurezza, allora, date al vostro cliente anche quale “Perché”, motivando le scelte che state facendo insieme e consigliandolo.
E dopo questi passaggi, un plus per il cliente può essere un’analisi dei suoi concorrenti: proponetela, dunque, e visionate assieme al vostro cliente le attività che i competitor mettono in pratica, dando il giusto peso alle loro soluzioni e analizzando quali possono portare a buoni risultati e quali invece sono da evitare.
Inoltre, non dimenticare di analizzare il mercato di riferimento del cliente: a chi si rivolge? Uomini, donne; giovani o no; insomma, stabilisci la fetta esatta da conquistare.
Riepiloghiamo in cinque punti:
- conosci il tuo cliente: informati su di lui e su eventuali concorrenti, non arrivare impreparato.
- Il brief è come un anniversario: mai dimenticarti le date, ma soprattutto i dati del cliente. Annotali subito!
- Il passato non è una terra straniera, anzi, può aiutarti molto nell’attività: chiedi sempre al cliente quali attività di comunicazione ha già messo in pratica, e con quali risutati.
- La salsa CCQ: “come”, “cosa”, “quando”. Stabilisci cosa vuole il cliente, come lo vuole ed entro quando. Questo non è un limite alla tua creatività, anzi, può essere un binario per instradarla, ordinarla e renderla pratica.
- Una buona fetta di mercato da conquistare: se non la conosci, come può avere successo il progetto? Determina sempre il target e i destinatari del progetto di comunicazione.
E ora… al lavoro! Dopo l’incontro con il cliente compila un documento dove descrivi con parole chiare e senza troppi fronzoli il progetto nelle sue caratteristiche, condividilo con il cliente per un controllo definitivo.
L’organizzazione è importante per incominciare il lavoro con il piede giusto… e chi ben comincia, è a metà dell’opera!
Ora la parola a te: che metodologia utilizzi per dare forma alle idee dei tuoi clienti? Faccelo sapere nei commenti!
2 coomenti
Complimenti Elena, ottima guida!
Sinceramente ho fatto moltissimi briefing, ma non mi è mai capitato di fare il CCQ. Inizierò da domani! 😉
Ciao Meido!
Grazie mille, sono contenta che questo metodo ti sia utile… metterà sicuramente un po’ di pepe ai tuoi brief 😉 fammi sapere come va, e continua a seguirci!