Quando crei contenuti per il web devi tener presente che stai scrivendo, da un lato, per i lettori e dall’altro per Google, il motore di ricerca che ospiterà i tuoi articoli. Per fare un buon lavoro li devi conquistare entrambi: attrarre e coinvolgere gli utenti con contenuti di qualità, ovvero testi utili e accattivanti, e soddisfare pienamente i parametri tecnici e qualitativi dettati da Google.
Oggi voglio parlarti proprio degli aspetti qualitativi richiesti per creare testi per il web: cosa significa “contenuto di qualità” per Google e che domande devi porti per creare articoli considerati di valore dal motore di ricerca più usato al mondo?
Contenuti di qualità e algoritmi
Google lo dice chiaramente nel suo blog: la sua missione è « presentare contenuti pertinenti e autorevoli agli utenti”, migliorando costantemente i risultati di ricerca dei lettori. Per fare questo rilascia, ogni giorno, modifiche ai suoi algoritmi, con aggiornamenti spesso non evidenti, definiti “aggiornamenti di base”, che però possono avere una certa influenza sul posizionamento dei siti web. Questi aggiornamenti riguardano il miglioramento delle modalità con cui i suoi sistemi valutano i contenuti: di conseguenza, alcuni siti possono essere rivisti in positivo e scalare posizioni sulle pagine dei risultati di ricerca; altri, al contrario, possono essere spostati verso il basso.
Autovalutazione con 3 domande
Google ti suggerisce di offrire i migliori contenuti possibili per non subire penalizzazioni e farti trovare nel web. Ma che vuol dire in concreto “contenuti di qualità”? Il motore di ricerca ti viene incontro fornendo una serie di domande che servono per un’autovalutazione dei tuoi testi. Vediamo insieme le tre domande fondamentali sulle quali concentrarsi quando prepari contenuti per siti o blog.
1. Il tuo contenuto fornisce informazioni nuove e al di là dell’ovvio?
La qualità dei contenuti per Google passa innanzitutto per l’originalità: quando crei testi per il web chiediti se stai fornendo informazioni nuove, mai pubblicate prima, oppure, con i tuoi dati e le tue ricerche, stai completando la descrizione di un argomento. Insomma, stai creando un valore aggiunto con il tuo intervento? Copiare o riscrivere fonti già esistenti, senza un contributo aggiuntivo, non è una pratica di valore e il tuo testo non avrà una buona valutazione dal motore di ricerca.
2. Le informazioni che offri sono affidabili?
Perché le persone che leggono il tuo articolo dovrebbero fidarsi di quello che scrivi? Da dove arrivano i dati e da che fonti li hai ricavati? Qualità per Big G è anche trasparenza unita ad attendibilità: le informazioni sono affidabili quando viene chiaramente indicata una fonte, un sito o un autore di riferimento, che è riconosciuto ampiamente come un esperto di quell’argomento. Quindi, più la fonte a cui fai riferimento è autorevole e riconosciuta come tale, tanto più sarà apprezzato e credibile il tuo testo anche per Google.
3. Hai controllato ortografia, sintassi e struttura del testo?
Lo stile globale del tuo contenuto è importante: quello che scrivi deve essere privo di errori ortografici e sintattici e ben scritto nella forma. Un buon testo è di qualità per Google quando non affatica la lettura, ad esempio, con periodi troppo lunghi, e appare nel complesso curato nelle scelte linguistiche e stilistiche.
Un supporto per scrivere contenuti di qualità con le Linee Guida di Google
Oltre a queste domande per l’autovalutazione, Google suggerisce anche un’altra importante risorsa a cui attingere per scrivere buoni contenuti per il web: si tratta delle Linee Guida per i Quality Rater che fornisce per la valutazione della qualità della ricerca. Google collabora infatti con diversi quality rater, persone che forniscono informazioni dettagliate agli informatici di Mountain View, per valutare il livello EAT dei contenuti, dove EAT è l’acronimo di Expertise, Authoritativeness, e Trustworthiness, ovvero competenza, autorevolezza e affidabilità.
A questo punto ti sarà chiaro che, se crei contenuti per il web, scrivere bene non basta: servono abilità che vanno curate e aggiornate di continuo. La lettura delle linee guida, unita all’autovalutazione dei testi, può aiutarti a definire l’andamento dei tuoi contenuti dal punto di vista EAT, e i miglioramenti che devi considerare per scrivere con le regole di Google. Ricordandoti, però, che il tuo pubblico non è composto solo da un algoritmo esigente e mutevole, ma anche da lettori in carne ed ossa, proprio come te: mettersi nei panni di chi dovrà leggere per capire cosa cerca davvero è già un buon modo per creare qualità e dare valore al tuo lavoro.