Come si fa una landing page? Bella domanda! Insieme allo storytelling aziendale è una delle (tante) fatiche di Ercole del copywriter; per questo oggi parliamo di landing pages, ma non una qualsiasi. Facciamone insieme una MI-TI-CA, come direbbe Homer!
Una landing page, cioè la tua pagina “d’atterraggio” in un sito, può essere fatta soltanto in due modi: bene o male. Quando è fatta male mi vien voglia di gridare «Smithers, libera i cani!», come direbbe Mr.Burns, per farla a brandelli in 30 nanosecondi; quando è fatta bene invece… Che goduria!
Per realizzare una landing page efficace e ad alto tasso di conversione un copywriter ha le sue armi segrete. Te ne svelo qualcuna!
Headline da 10 e lode
La grafica è accattivante, le immagini sono quelle giuste, il video ci sta, il copy è strafico… Ma se il titolo è scritto così così, perdi punti, e pure tanti. Pensaci: l’headline è la prima cosa che leggi; ti deve attrarre come lo zucchero per le formiche, convincere e incuriosire. Ti deve far venire voglia di continuare a leggere e navigare il sito per vedere che altro c’è.
Una Call to action che vende
Le call to action. Parliamone. I bottoni con call to action vecchie come il mondo sono superati. Davvero OUT. Oggi va di moda il micro copywriting: usa la fantasia e fai un po’ di sano copy anche per le call to action, eliminando per sempre dalla tua landing page roba triste e stitica alla “clicca qui”.
Psss: occhio alla forma dei bottoni per le CTA. I più amati sono stondati, quelli rettangolari fanno storcere il naso.
Mix and match che spacca
Accessoria la tua landing page come il tuo outfit: borsetta e scarpe alla moda in una landing page sono le immagini, gli screenshots e i video must-have. Se, ad esempio, vendi prodotti di bellezza, metti in primo piano i prodotti di punta. Negli screenshots puoi mostrare le tue offerte e le promozioni del mese; il video riguarderà suggerimenti di make up… Insomma: accessoria la landing page con buon gusto e soprattutto in base a ciò che vuoi vendere.
Bonus: lascia uno spazio ai dicono di noi, cioè le testimonianze di chi ha comprato da te o ha sfruttato i tuoi servizi e si è trovato alla grande: ispirano fiducia e sicurezza.
Bottoni social posizionati alla grande
A volte atterro in landing pages che non hanno i bottoni social. O peggio ancora li hanno, ma devo mettermi a cercarli che neanche il miglior cane da trifola. Magari stanno lì, lì all’angoletto, laggiù, in fondo a destra, dove girano solo i covoni di fieno; lontano lontano. Beh così non servono a niente: io sono un visitatore curioso e voglio sapere se ti trovo su FB, Twitter, Google+. Ma con facilità, mica devi complicarmi la vita! Quindi i bottoni social in una landing page stanno bene in alto o comunque in un punto della pagina dove possono raggiungere la maggiore visibilità possibile.
Test A/B
Il test A/B è fondamentale se vuoi capire quanto la landing page converte e in che modo puoi aumentarne l’efficacia. In pratica testi due versioni un pochino diverse della tua landing page, che chiamerai A e B. In B magari cambi i colori delle call to action, le posizioni dei box e dei bottoni social, il micro copywriting per la newsletter, le CTA e così via. Sperimenta la tua soluzione migliore, cioè quella che ti porta più risultati, come ad esempio il miglioramento del tasso di iscrizione alla newsletter, se è questo il tuo obiettivo.
E ora tocca a te! Quante landing pages alla Homer hai visto? E quali ti fanno voglia di diventare Mr Burns e liberare i cani? Dai, raccontamelo nei commenti!
Photo credit: Apple.com/it, Nevecosmetics.it, Ferrero.it
2 coomenti
Buone indicazioni. A mio giudizio, applicando questi consigli si può quantomeno raddoppiare le conversioni di una landing page. Articolo molto utile, pertanto!
Ciao Alessandro, grazie per il commento, la lettura e il feedback!
Curiosità: secondo te qual è la carta d’identità della landing page brutta-brutta-brutta?