Sei un bravo blogger, un social media marketer organizzato, hai lavorato tantissimo perché i tuoi contenuti non parlassero solo del tuo brand ma offrissero qualità e valore ai tuoi lettori, li hai condivisi in rete e hai ottenuto buoni risultati.
Perfetto!
Ma adesso è arrivato il momento di fare di più.
Qualsiasi strategia di marketing, e nello specifico di social media marketing, non può essere concentrata solo su te stesso e sul tuo marchio, ma deve sapersi guardare attorno. Deve saper analizzare il mercato, certo, e quando possibile anticiparne le tendenze. Ma, fondamentale, deve saper tenere d’occhio cosa fanno gli altri e quali strategie hanno già messo in atto i tuoi competitor.
Esistono tanti strumenti per monitorare chi si muove sul tuo stesso campo, per capire qual è la diffusione e la percezione del loro brand rispetto al tuo e quanto è alto il coinvolgimento degli utenti. Molti di questi però sono tool professionali molto costosi, che una realtà medio-piccola o un freelance non possono permettersi.
Tuttavia esistono altre possibilità per realizzare comunque uno studio efficace dei tuoi concorrenti che sappia darti risposte utili e ti permetta di tracciare e perfezionare la tua strategia. Il tutto a costo zero.
Uno di questi, di cui andremo ad approfondirne l’uso, è Twitter.
Primo step: le parole chiave
L’analisi della concorrenza comincia da un’operazione tanto elementare, quanto delicata: individuare le parole chiave.
Parti dai termini ovvi: il nome dei competitors, i prodotti e, se si tratta di aziende, i nomi di alcuni dipendenti che potrebbero rivelare informazioni interessanti. A questi aggiungi altri termini, più generali ma che riguardano il settore in cui operate tu e i tuoi concorrenti. Via via crea una lista con termini sempre più specifici e tecnici.
Io, ad esempio, mi occupo di marketing su Twitter, quindi potrei includere nel mio elenco non solo “twitter” e “marketing“, ma anche parole chiave più generali, come “social media“, e più specifiche come “hashtag” e timeline“. A seconda dei competitor, poi, potrei avere elenchi
Non creare elenchi di parole chiave troppo lunghe (comincia con 10-20) e soprattutto non pensare che una volta fatta, sia ok: si tratta di uno strumento semplice e in continua costruzione, a seconda che tu scopra termini più o meno rilevanti.
Secondo step: il potere della ricerca
A questo punto hai una lista di parole chiave. Che cosa farne?
Puoi subito metterle a frutto e inziare a fare esperimenti con la ricerca avanzata di Twitter, inserendo una parola alla volta e analizzando i risultati che ottieni.
La ricerca avanzata permette di ottimizzare al massimo i risultati, grazie a tutta una serie di filtri di ricerca sulle parole, gli utenti, la posizione geografica e persino il sentiment, quindi ti consiglio di investire un po’ di tempo per giocare con le opzioni fino a quando i risultati non saranno proprio quelli giusti per te.
Quando individui una ricerca utile, salvala: basta andare sul bottone a forma di ingranaggio in alto a destra della tua pagina di ricerca e selezionare “salva ricerca”. In questo modo puoi avere a portata di mano fino a 25 ricerche.
Se utilizzi una social media dashboard come Hootsuite, inoltre, puoi creare dei flussi a partire dalle tue ricerche in modo da tenere monitorati gli argomenti principali. Altrimenti cerca di controllare le ricerche salvate almeno una volta a settimana.
Se vuoi effettuare ricerche ancora più specifiche puoi utilizzare un altro tool: Topsy, ottimo sia per monitorare le parole chiave in tempo reale, sia per trovare i tweet più vecchi intorno a certi argomenti. Questo strumento infatti ha archiviati tutti i tweet dalla nascita di Twitter nel 2006 ad oggi.
Terzo step: fai amicizia con le liste
Twitter mette a disposizione lo strumento delle liste per organizzare gli utenti su Twitter, sia che si tratti di follower/following, sia che tu non li stia seguendo. Puoi utilizzarle per raggruppare gli account in base alla tipologia, agli argomenti di cui twittano o ai criteri che più ti sono utili, ma una funzione che non tutti conoscono è quella delle liste nascoste.
Per cominciare vai nella sezione Liste del tuo account e creane una nuova: nell’opzione Privacy scegli “privato” ed otterrai una lista che puoi visualizzare solo tu.
Cosa puoi fare con una lista privata? Ad esempio puoi aggiungere tutti gli account dei tuoi concorrenti senza che questi ne ricevano notifica: in questo modo però tu puoi avere sempre sotto controllo cosa pubblicano su Twitter e studiare le loro strategie.
Un’altra applicazione potrebbe essere quella di avere una lista sempre a portata di mano di influencer e profili autorevoli, ma nascosta in modo che i tuoi competitor non possano vederla e sottrarti qualche informazione utile (ricorda, non sei l’unico a monitorare gli altri!
Quarto step: trova il tuo tool gratuito preferito
Per completare questa piccola guida di sopravvivenza nella jungla della concorrenza non resta che individuare gli strumenti che possono aiutarti a monitorare al meglio gli altri.
Come ti dicevo, molti tool sono tanto efficaci quanto costosi e non è semplice districarsi tra i tanti disponibili online.
Te ne suggerisco 3 gratuti che possono fare un ottimo lavoro:
- Social Mention: è un motore di ricerca social real time, che ti permette di monitorare le varie piattaforme social e ricercare gli argomenti che ti riguardano
- TweetReach: analizza la portata dei tweet e può essere utilizzato misurando il potenziale dei tweet dei tuoi concorrenti
- FollowerWonk: ti permette di analizzare i follower e following di un account, per capire i più influenti, quelli che interagiscono di più, le loro abitudini e i temi che gli interessano
E adesso, sei pronto per tenere d’occhio i tuoi concorrenti a colpi di cinguettii?
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