Quando si parla di social o di social media marketing viene immediatamente in mente Facebook, il social network per eccellenza, che è riuscito nei suoi dieci anni di vita a cambiare il modo di vivere e di comunicare così come noi lo conoscevamo.
Tuttavia, parlare di Facebook non è abbastanza. Innanzitutto per il fatto che non esiste solo Facebook nel variegato panorama dei social network e in secondo luogo per il fatto che parlare di Facebook spesso non implica un’analisi accurata e precisa del tipo di pubblico e di utenza che lo caratterizza.
Eppure, per capire che linguaggio utilizzare sui social, che cosa condividere o come impostare i messaggi che si vogliono far passare è fondamentale sapere a chi ci si sta rivolgendo. Voi vi esprimereste nello stesso modo con un ragazzino che frequenta le scuole medie e con un professionista che dovete incontrare per motivi d’affari? Ovviamente no. Per questo chi vuole utilizzare il web marketing in generale e il social media marketing in particolare (e sono pochi ormai quelli che non lo fanno) deve capire bene a che tipologia di pubblico si sta rivolgendo.
Secondo i dati Audiweb, nel febbraio 2014 ci sono stati circa 13,5 milioni di italiani connessi alla rete in un giorno medio, mentre ben 27 milioni si sono collegati almeno una volta dal pc. Chi ha effettuato queste connessioni? Il 56% è costituito da uomini e il 44% da donne, con età media compresa tra i 35 e i 54 anni.
E sotto i 35 anni? Sempre secondo i dati Audiweb, i giovanissimi fanno sentire sempre di più il loro peso sul web: l’utilizzo della rete cresce con il crescere delle fasce d’età, ma è sempre più diffuso anche tra i più piccoli. Nello specifico, nel giorno medio ci sono 223 utenti attivi con età compresa tra i 2 e i 17 anni, 530 con età 17-24 anni, più di 1300 con età 18-24 anni e più di 6500 con età 25-34 anni.
Come si inserisce l’utilizzo dei social in questo panorama? Secondo le stime, tra tutti gli utenti internet sono quasi i tre quarti ad avere almeno un account social. Ovviamente i social network sono più utilizzati tra i giovanissimi, che, si può dire, sono cresciuti a pane e social: ben l’89% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni è attivo sui social. Questa percentuale scende al 72% per le persone tra i 30 e i 49 anni, cala ancora al 60% per gli utenti tra i 50 e i 60 anni e registra un interessante 43% tra gli over 65.
È doverosa a questo punto un’analisi dei vari social. A livello globale Facebook è sicuramente il più frequentato, con i suoi 1,2 miliardi di utenti: fa sicuramente effetto pensare che l’11% della popolazione lo utilizza e che i teenager si collegano una media di 10 volte al giorno. Linkedin si accaparra un buon 14% degli utenti totali dei social, seguito da Twitter all’11% e da Google+ al 9%.
In Italia il gradimento dei social dipende molto dalle fasce d’età. Gli utenti tra i 25 e i 34 anni apprezzano più Facebook di Twitter, mentre tra i 35 e i 44 anni è Twitter a farla da padrone. Dai 45 anni in poi i vari social fanno riscontrare uguale apprezzamento.
Per quanto riguarda il livello culturale medio degli utenti, i laureati preferiscono Twitter e Linkedin (apprezzati per la rete professionale che consentono di mettere in essere), mentre i diplomati scelgono Facebook.
Interessante notare che i ragazzi fino a 24 anni e in generale quelli di medie e superiori ai vari social preferiscono nettamente Youtube e i contenuti che offre.
Perché prestare attenzione a questi dati? Perché per una buona pianificazione media, soprattutto online, non si può prescindere dal tipo di utenza a cui ci si vuole rivolgere: è in base all’utenza che si devono stabilire messaggio, campagne e social su cui puntare.