L’empatia è una chiave d’oro per connettersi alle persone, arrivare al loro cuore, sintonizzarsi sulle loro frequenze emotive, capirne i bisogni più profondi e soddisfarli, nonostante le differenze e al di là dei pregiudizi. Si crea un legame che diventa la base di relazioni efficaci e durature: in un crescendo di fiducia e rispetto si attivano sintonie, nonostante le differenze. Nel Web si consiglia di creare empatia con le persone per raggiungere molti degli obiettivi delle strategie di comunicazione, marketing e branding rivolte al proprio target. Scopriamo insieme l’empatia e le tecniche per “attivarla” e in particolare se si può parlare di Empatia 2.0 contemplando le emozioni degli internauti, tra post, immagini e faccine.
Ti è mai capitato di assorbire inerte il dolore di una persona come una spugna, tanto da sentirlo dentro di te, così forte che ti è venuto naturale aiutarlo?
Questa è l’empatia. Ognuno di voi risponderà in modo diverso perché tutti gli uomini nascono empatici ma pochi lo rimangono al 100%. Tale capacità è attiva in ognuno di voi in percentuali variabili e si manifesta con chi meno ve lo aspettate.
Sentire le emozioni per comprendere i bisogni, oltre se stessi e il giudizio
Una persona empatica intercetta in modo naturale le emozioni nascoste dietro le sottili sfumature del linguaggio del corpo e/o il tono della voce di chi ha di fronte, a prescindere dalla sua volontà: ne viene praticamente invaso fino a sentirle vive dentro di sé così come le prova l’altro e in questa crescente connessione il mondo diventa quello che vede l’altro. Andando oltre la superficie delle relazioni, si trovano verità che possono sorprendere. Si sviluppa così una comprensione superiore dell’altro che porta naturalmente a prendersene cura se è triste o a condividere la sua felicità, al di là di chi è, di cosa ha fatto o ci ha fatto. Questa connessione unilaterale si trasformerà naturalmente in una sintonia bilaterale.
I nemici più forti dell’empatia sono il giudizio, il coinvolgimento, la morale…
Crescendo la consapevolezza di sé, le esperienze personali, l’educazione e il giudizio tendono a bloccare la nostra naturale tendenza a connetterci e ad entrare in sintonia con gli altri. Secondo alcuni studiosi di fama mondiale, risvegliare queste capacità è necessario per favorire relazioni efficaci: nel risolvere i conflitti (genitori-figli), nella gestione di situazioni difficili (rapporto colleghi o datore di lavoro) così come nelle relazioni d’aiuto (medico-paziente). Tutti possono re-imparare l’empatia allenando gli occhi, le orecchie e la mente. Come?
La comunicazione non verbale: decifrare i linguaggi del corpo per scoprire gli stati d’animo delle persone
Il primo percorso insegna ad intercettare ed interpretare i segnali espressivi, gli atteggiamenti e i movimenti del corpo e a tradurli in stati d’animo. Naturalmente questa tecnica è stata in un certo senso standardizzata con la codifica del linguaggio del nostro corpo in emozioni.
L’ascolto attivo: lasciare fluire le parole liberamente per arrivare al cuore delle persone
Il secondo percorso è fondamentale per attivare la comunicazione empatica. Ascoltare in modo attivo significa innanzitutto eliminare ogni coinvolgimento emotivo e pregiudizio rivolgendo tutta la nostra attenzione solo alla persona che abbiamo di fronte. Allo stesso tempo bisogna offrirle la completa libertà di esprimere il proprio stato d’animo, evitando di bloccare il suo flusso comunicativo con domande dirette, compatendolo, o in altri modi che lo possano far fuggire. Se ci sono dubbi si può chiedere chiarimenti magari parafrasando le sue parole. Nell’ascolto attivo si partecipa con delicatezza focalizzati sulla persona anche con gli occhi, guidando se stessi alla comprensione e favorendo in lui l’apertura a condividere il proprio cuore e a rivelarsi. La persona esterna i suoi sentimenti perché acquista fiducia, non si sente giudicata ma rispettata, arrivando a farci conoscere e comprendere i suoi bisogni più profondi e permettendoci di aiutarla, nonostante tutto, a trovare insieme una soluzione.
“Empatia 2.0”: le emozioni fluiscono nei Social
Arrivati a questo punto, molti di voi avranno intuito dove volevo arrivare perché, focalizzando la nostra attenzione nei posti giusti, nel Web troviamo quello che ci serve per arrivare al cuore dei nostri lettori e del nostro target: le loro emozioni. Ok, manca il contatto visivo e uditivo ma c’è una condizione essenziale che emerge sempre di più negli studi sui comportamenti nei Social: molte persone si sentono libere di esprimere il proprio stato d’animo senza remore, vuoi perché si nascondono dietro l’anonimato, vuoi perché non si sentono immuni dal giudizio altrui, i motivi sono molteplici. Come agire?
Listening Emozionale: trovare e capire i messaggi dei propri lettori, aiutarli a risolvere un bisogno e creare con loro relazioni efficaci
Nel Web le emozioni pullulano e per connettersi al proprio target bisogna “ascoltarle” attraverso un LISTENING EMOZIONALE focalizzato negli spazi dove le persone si sentono più libere di esprimersi: nei forum, nei commenti ad un blog e nei social. Alleniamoci ad “ascoltare” attivamente gli stati d’animo che le persone riversano nel web per comprenderli e trovare soluzioni per loro e con loro. Impariamo ad intercettare le emozioni che stanno dietro un emoticon, un’immagine, una frase: connettiamoci per primi ai nostri lettori e al nostro target.
ask.fm: un servizio per capire le persone
Se le emozioni che trovi non bastano, ask.fm con il meccanismo domanda-riposta, a detta degli sviluppatori, favorisce la conversazione, l’espressione di sé e la comprensione reciproca.
Raccontare una storia fatta di emozioni connettendosi al nostro target
Una volta individuato l’argomento del nostro post e il target, intercettiamo gli stati d’animo delle persone a cui vogliamo rivolgersi attraverso un “Listening Emozionale”: parole, immagini, frasi preferite. Annotiamo i dati raccolti, codifichiamo i segnali e suddividiamoli per i bisogni evidenziati. Abbiamo tutto ciò che ci serve per scrivere un post che emozioni creando empatia tra noi e i nostri lettori, basta volerlo.
Ascoltiamo attivamente i commenti per creare relazioni di fiducia e gestire anche le crisi
L’ascolto attivo dei commenti dei nostri lettori ci aiuta a rispondere in modo costruttivo e a creare sintonia con loro: diventeranno nostri fedeli followers, nonostante possano avere punti di vista molto diversi dai nostri. Inoltre, nella gestione di commenti negativi, ci guida oltre il giudizio verso il nostro interlocutore. Con calma, tranquillità e in modo rispettoso cercheremo di capire la sua posizione, il suo bisogno e nel caso ci fossero incomprensioni, risolverle. Se siete efficaci si potrebbe creare una relazione di fiducia, quel follower che non vi sareste mai aspettati.
Concludo citandovi un “esempio pratico” di empatia nel Web in un Influencer
Quando pensavo a un professionista del web che è riuscito a connettersi al cuore delle persone e a creare relazioni efficaci, il nome che mi è subito venuto in mente è stato il suo. Lo si vede nel suo modo di scrivere, interagire con le persone e gestire le criticità, sia online che offline. A prescindere da tutto, anche dal fatto che essere Influencer spesso metta a rischio la percezione che le persone hanno di te, lui è circondato da empatia allo stato puro, la utilizza e la crea in un modo così naturale che se non è innata, è tecnica applicata in modo perfetto. Mi riferisco a Riccardo Scandellari e vi lascio con un suo consiglio: evitate le persone tossiche perché non si può essere in sintonia con tutti, con qualcuno “i paletti” sono indispensabili!