Ciao Gabriele, bentrovato. Ecco alcune domande che abbiamo selezionato per te a pochi giorni dall’uscita del tuo nuovo libro.
In “Vendi senza Costi” parli molto dell’importanza di un’analisi accurata e personalizzata per ogni sito web. Puoi condividere un esempio di come hai applicato questo approccio in un progetto recente?
Certamente, ogni progetto ha delle dinamiche di posizionamento molto diverse tra loro. È impensabile, ad esempio, provare ad applicare la stessa strategia seo su un sito di un idraulico e di un avvocato. Per questo occorre effettuare una buona analisi della nicchia dove si andrà poi a competere, cercando di individuare quali sono i punti fondamentali su cui agire. Un esempio? Un sito che promuove un’attività di idraulica in loco potrebbe avere molte più pagine locali con in evidenza i contatti e gli orari per il pronto intervento, mentre un sito di un avvocato potrebbe trattare approfonditamente le proprie aree di competenza. È indiscutibile anche che Google apprezzi il tipo di linguaggio utilizzato: è proprio uno dei parametri E-E-A-T, ovvero quello della Expertise, ad incidere anche sulla qualità di un contenuto. Per ogni progetto occorre quindi fare una buona analisi seo preliminare per scoprire punti di forza e debolezza per poi procedere con una gestione su misura che porti a risultato.
Hai dedicato un’intera sezione del libro alla User Experience (UX). Secondo te, qual è l’elemento più trascurato della UX che i professionisti del web marketing dovrebbero prestare più attenzione?
Quando si parla di SEO si tende a viaggiare nel tempo…. e a operare come si faceva 10 anni fa! Molti elementi che possono migliorare la UX oggi sono già ben diversi da quelli di alcuni anni fa. Non sto parlando della navigabilità da mobile, cosa che dovrebbe già essere scontata, ma di mettere al primo posto in un contenuto il Big Why, ovvero il perchè l’utente dovrebbe scegliere il nostro contenuto piuttosto che un altro. Un esempio? Pensiamo ad una scheda prodotto in un e-commerce: è ragionevole scrivere un bel testo ottimizzato da accompagnare al prodotto, ma è anche vero che l’utente che ha l’intenzione di acquistarlo vorrà trovare subito tutti gli strumenti per acquistarlo facilmente (pulsante acquista, prezzo, compara, whislist, carrello…). Non mettere in evidenza il Big Why è un errore che molto spesso vedo fare. Il modo migliore per non sbagliare, anche qui, è quello di analizzare le SERP che vogliamo scalare e chiederci: cosa ha premiato già Google e cosa potremo offrire di più dei contenuti già posizionati?
Puoi condividere qualche strategia efficace per ottenere backlink di alta qualità?
Andrò controcorrente e anche nel libro ne parlo. Da quando i gestori dei siti hanno capito che online si possono monetizzare molto bene i propri siti e blog con la pratica del guest posting “a pagamento”, trovare backlink naturali, buoni e gratis è praticamente impossibile. Chi vuole investire nella SEO deve sapere che la link building prima o poi andrà fatta e che ha dei costi sempre meno indifferenti. Quello che però consiglio a tutti è di concepire solo contenuti di qualità e il più possibili interessanti, cercando di renderli virali per ricevere qualche menzione / citazione online. Anche se non è molto e forse non sarà abbastanza, Google riuscirà a ricollegare a noi i siti esterni che ci citano e ci prenderemo un po’ di autorità. Prima di fare link building però occorre mettere a posto la seo tecnica e i contenuti. Ho visto ultimamente molti siti senza backlink posizionarsi (anche bene) ma non ho ancora visto siti senza contenuti e con link posizionarsi.
Nella lettura ci ha colpito la parte dedicata al tempo come risorsa. Come gestisci il tuo tempo per bilanciare i vari aspetti del tuo lavoro?
La gestione del tempo personale e professionale sta alla base di tutto 🙂 Sicuramente dopo aver fatto il salto da freelancer a società con personale e collaboratori, l’elaborazione e l’attuazione di procedure, schemi operativi e checklist ha fatto moltissimo. Molte operazioni quotidiane che prima facevo sono state analizzate e, se ritenute inutili, tagliate via per avere più tempo da dedicare al lavoro e… allo svago! Adesso mi occupo della parte più alta del mio business, ovvero quella che racchiude la consulenza con i clienti, la strategia e il marketing per il business stesso. Un consiglio che voglio dare a tutti quelli che fanno SEO sui propri progetti è quello di farsi aiutare da un esperto per non disperdere energia e tempo prezioso (che possono essere dedicati benissimo alla propria attività). Delegando bene questa parte iniziale, sicuramente si riuscirà a minimizzare gli sforzi per raggiungere grandi risultati.
Keyword delle mie brame: parliamo ancora dell’uso strategico delle parole chiave. Puoi condividere qualche consiglio su come identificare le parole chiave più efficaci per un determinato progetto?
Individuare le keyword del proprio business fin da subito è super importante per non sprecare energie, tempo e soldi 🙂 Io faccio un esercizio semplicissimo: se voglio posizionare un contenuto che tratta di un servizio che offro, chiedo a più amici (ma anche sconosciuti) cosa e come cercherebbero su Google. Raccolte le più disparate idee e domande (io la chiamo analisi passiva delle keyword), il passaggio successivo è fare un’analisi attiva utilizzando diversi strumenti professionali. Utilizzo tantissimo anche Google stesso, tra risultati correlati, People Also Ask, autocompletamento della ricerca. Insomma, tutte le parole chiave inerenti al contenuto che voglio trattare vengono messe in una lista per poi essere scremate e raggruppate per intenzione di ricerca. Sarà poi mio compito vedere quali keyword possono essere utilizzate su una stessa pagina oppure usate per creare diversi contenuti.
Aggiornare costantemente le strategie SEO. Quali sono le risorse che consigli per rimanere aggiornati sulle ultime tendenze SEO?
Di base i fondamentali della SEO sono sempre gli stessi da anni e conoscerli bene è importante per poi attuare una buona strategia vincente. Come però detto prima, ogni progetto gioca una partita diversa e allora la differenza la può fare una strategia seo che si adegua con l’evolversi della ricerca. Seguire blog di settore, community seo, affidarsi ad un esperto, leggere notizie dal mondo Google… sono solo alcuni dei consigli che vi posso dare se volete rimanere aggiornati su questo mondo. Anche analizzare la SERP di riferimento e capire in tempo le evoluzioni è importante.
Occorre anche stare attenti a quello che si legge in giro, ma anche alle stesse linee guida di Google che sono scritte in modo generale e non specifico per i nostri progetti. Occorrerebbe sempre testare poco alla volta i nuovi elementi da introdurre alla propria strategia, in modo tale da poter sempre tornare tempestivamente indietro se qualcosa non funziona. Non bisogna avere fretta… più la scalata sarà progressiva, più i risultati si potranno facilmente mantenere nel tempo.
Ora un diagramma di Venn importantissimo: creare contenuti che piacciano sia agli utenti che a Google. Come possiamo soddisfare entrambi questi requisiti?
Google è cambiato moltissimo nel tempo, mettendo sempre di più l’esperienza dell’utente al primo posto. Un contenuto ricco che piace agli utenti, piacerà sicuramente a Google. Se vogliamo entrare nel tecnico, sì il copywriting seo va ancora applicato e l’utilizzo della giusta formattazione e delle keyword continua a funzionare. Ma un occhio di riguardo deve sempre averlo l’utente, che deve ritrovarsi a consultare un contenuto interessante e ben trattato. I testi brevi, ottimizzati solo per fare SEO non funzionano più e dunque risulta davvero più facile scrivere per soddisfare il lettore.
La difficoltà più grande forse rimane decidere se ottimizzare un contenuto per più keyword simili o crearne più di uno: forse qui il “dipende” è la risposta giusta, perché bisognerebbe testare e capire cosa piace di più all’utente, se un testo lungo e completo e più testi più corti e verticali. Un consiglio? Andiamo a vedere cosa Google posiziona e predilige, dato che un buon posizionamento è stato ottenuto dal grado di soddisfazione degli utenti precedenti.
Nel tuo libro parli della strategia SEO pulita al 100%. Evitare le tecniche di “black hat SEO” è solo una questione etica oppure è anche una scelta intelligente contro la furbizia di chi ha troppa fretta di posizionarsi?
Lavorare bene e in modo pulito in questo ambito è fondamentale per chi vuole promuoversi a lungo termine sui motori di ricerca. Nei miei libri e corsi insegno come Vendere senza Costi, e giocare sporco per poi essere penalizzati sarebbe controproducente. E’ vero, lavorando in maniera pulita i risultati possono arrivare in modo lento, ma è vero che difficilmente, al prossimo aggiornamento di Google, si verrà penalizzati. Ne ho visti tanti di siti concorrenti dei miei clienti che sono saliti velocemente e scesi altrettanto velocemente.
Ci sono alcuni settori della SEO dove è regolare giocare in maniera sporca e Google lo sa: dove tutti giocano sporco e agli utenti finali che cercano informazioni questo non importa, forse si potrebbe giocare altrettanto in maniera non pulita al 100%, ma è sempre un rischio che vale la pena non correre.
Cos’è una link building solida? Dacci un consiglio fresco fresco per costruire una strategia di link building efficace!
Anche la link building va fatta su misura, progetto per progetto. Tuttavia ecco alcuni consigli che voglio lasciare a chi mi sta leggendo: se il progetto è nuovo, è conveniente iniziarsi a farsi linkare da blog minori (anche blogger o wordpress.org) o da piccoli siti verticali con pochi link in uscita, giusto per far capire a Google che il nostro sito esiste e tratta degli argomenti precisi.
Se il progetto è local, ha senso anche ricevere i primi link da siti o blog locali.
Non occorre neanche forzare con anchor text specifiche, dato che sarà Google a valutare se il contenuto è meritevole di essere indicizzato e posizionato, anche dopo svariate pagine di SERP.
Quando poi il sito inizia a girare bene e anche a posizionarsi per alcune keyword a coda lunga, allora si potrà ben pensare di “spingere” con backlink provenienti da siti con alta Domain Authority.
Ho due consigli da darvi: il primo è la moderazione, in quanto Google non è stupido da non capire se stiamo manipolando o meno il posizionamento di un sito, e quindi lavorare progressivamente funziona molto meglio. Il secondo consiglio è quello della costanza: fare link building ad intermittenza può portare a dei cali di posizionamento non indifferente: meglio distribuire i link nel tempo, anzichè metterli tutti insieme in modo ravvicinato in poco tempo.
Infine parli della struttura del sito. User-friendly, SEO-friendly… Ma basterà per essere anche Conversion-rate-friendly?
A molti clienti che si affidano a me quando ancora i loro progetti sono all’inizio, dico sempre: prima pensiamo a portare traffico organico e poi pensiamo ad ottenere conversioni!
Mi capita spesso di bocciare template di siti web super articolati che potrebbero anche portare a difficoltà nel posizionamento, con troppi script o risorse che rallentano o bloccano la scansione di googlebot.
In una strategia seo a lungo termine il primo obiettivo da raggiungere è quello di ottenere traffico organico in maniera stabile. Una volta ottenuta una mole di traffico soddisfacente, il passaggio successivo è quello di analizzare il comportamento degli utenti (con Google Analytics o altri programmi) e ragionare sul come far convertire al meglio i nostri contenuti. Anche qui occorre procedere progressivamente e valutare le modifiche una ad una: di certo non sarà penalizzante per la SEO spostare o aggiungere una CTA, ma la parola d’ordine rimane sempre quella di testare ogni cambiamento…e tornare sui propri passi se le cose non hanno funzionato 🙂
Grazie Gabriele!