26 Settembre 2013: Google organizza una conferenza nello stesso giorno in cui compie il suo 15° anno di vita. “Chissà cosa avranno da dirci stavolta” nella testa dei migliori scrittori web invitati all’evento.
Nessuno si sarebbe mai aspettato che da lì a poco avrebbero assistito ad un piccolo colpo di scena che per gli esperti S.E.O. si sarebbe trasformato in un “oh no….”. Durante l’evento, Amit Singhal fa un breve accenno ad Hummingbird, il nuovo algoritmo di Google che manifesta già da qualche settimana i suoi effetti su circa il 90% delle ricerche.
Breve cenno? Qua c’è da rivedere una serie di concetti (aggiungerei finalmente). E noi siamo qua a darvi una mini guida Hummingbirds. Non prenderemo in analisi tutti i punti – ci sarebbe da scrivere un manuale – ma vi illustrerò quelli più importanti.
La storia del PageRank.
Come da titolo: il pageRank, che già aveva un’importanza centrale per i piani S.E.M., ora diventa il punto focale attorno al quale concentrare tutte quante le nostre strategie di posizionamento per il cliente. Hummingbirds è veloce e rapido, scansiona le tue pagine valutandole sulla base di 200 “ingredienti” all’interno del suo algoritmo, alcuni dei quali sono vitali per la sopravvivenza del tuo sito, a patto che tu voglia renderti visibile in rete correttamente. In caso contrario ci sono Panda e Penguin alle porte.
Pensavate fossero scomparsi?
Facciamo il punto della situazione. Perchè, di fatto, con Hummingbirds si fa un piccolo tuffo nel passato, quando le keywords erano padrone dei motori di ricerca e beccare l’informazione giusta era un terno al lotto. Proprio per questo problema nacquero i primi algoritmi di valutazione: perchè l’utente non riusciva mai a reperire l’informazione giusta al primo colpo. Le keywords erano diventate obsolete. Le pagine spam in rete si appropiavano di keywords improprie (non che nel 2013 non succeda più…). I link interni portavano a pagine che non c’entravano nulla con il topic dell’articolo. Il risultato era una ricerca del tutto fallimentare per l’utente, che si trova su B dopo aver “tentato” di cercare A.
Un po’ come quando vai alla Foot locker per cercare una scarpa e ti propongono suole e calzini. Vi torna?
Ma comunque. Da qui nacquero i primi calcoli per valutare le pagine. Ma noi siamo furbi. C’è chi comincia a scrivere articoli con il solo fine di dare un backlink ad un sito di cui il topic non aveva nulla a che fare con il link stesso. Alcuni lo chiamano web marketing. Google la chiama scorrettezza, incoerenza. Google si rinnova e penalizza i trasgressori. La rete internet non è un calderone di spam.
Livello successivo (ce ne siamo inventate proprio tante…): facciamo backlinking! Giusta pratica, se presa con le pinze. Ma chi fa business in rete pensa di non averne, così i digital PR contattano i migliori blogger della rete in privato pensando che Google non ne tenga traccia e offrendo al blogger soldi, prodotti, in cambio di qualche backlink così, libero nell’aere della rete. Il concetto di “contenuto di qualità” non era ancora ben saldo. L’attività di linking non era poi così diversa da quella primordiale, anzi. Nascono siti di link directory ad hoc, keyphrases, tutti strumenti che se usati con una certa abilità fanno la differenza.
Con una certa abilità.
E il pageRank?
Una guida Hummingbirds comincia con: PageRank
Partiamo dal presupposto che la rete internet è fatta di link che rimandano ad altri link, che approfondiscono a pagine e pagine di link. In quest’ottica si riprende un po’ il concetto primordiale della rete. Ed è proprio da questo punto di vista che una guida Hummingbirds deve partire. Snellire i concetti. Siamo “quasi pronti” per tornare indietro. Perchè la keyphrase è, oltre che l’oggettivazione del fatto che l’utente sta imparando ad utilizzare il motore di ricerca, un metodo alternativo non troppo user friendly per evitare lo spam con le keywords.
Non sarebbe bello se digitando solo “Angry Birds app” mi spuntasse in prima posizione direttamente il link all’app? Hummingbirds sta lavorando proprio per questo progetto. Snellire le ricerche. Snellire i volumi. Pertanto, ecco cosa cambia in vista di un pageRank ottimizzato e aggiornato.
1- Sfruttare al meglio le nuove estensioni di primo livello.
Hummingbirds pone al centro dell’attenzione l’URL. Aprirsi un sito con l’estensione giusta potrebbe fare la differenza. Esempio precedente: scrivo “Angry Birds App” -> nella serp mi apparirà sicuramente prima il sito con estensione angrybirds.app, che probabilmente avrà le informazioni di cui necessito. In seconda, terza, quinta posizione ci potrà essere un blog che parlerà dell’app di angry birds, che sarà quindi stracolma delle stesse parole chiave ricercate. Ma non ha l’estensione adatta.
2- Be social.
Una guida hummingbirds non può prescindere dal social oramai. In particolare, “be Google +”. La condivisione e la diffusione di un contenuto nel social network viene sottoposto ad un controllo molto più attento ed efficiente, che sfugge persino ad un algoritmo: l’apprezzamento degli utenti. Con un like accumuli un feed positivo, così come un commento o una condivisione (che valgono ancor di più). Il feed del social esprime un parere che prescindere dai difficoltosì calcoli di un algoritmo. Significa “bell’articolo, mi piace” da parte di un utente. In fondo Google lavora per darti i migliori risultati in modo che all’utente piaccia ciò che trova. Un social network lo fa senza calcoli. Perchè non sfruttarlo. Snellire i concetti. Snellire il lavoro.
3- Usa le novità
Alcune di queste: l’importanza della geolocalizzazione, l’engagement crossmediale, l’importanza de
L’importanza della geolocalizzazione: una keyword che contiene la parola Roma sarà direttamente collegata a tutti i dispositivi nella rete di Roma e dintorni e non solo. Questo fa l’interesse di un buon S.E.M. e soprattutto di chi si occupa di marketing per un’azienda.
La centralità dell’architettura dell’informazione: finalmente un po’ di rivincita per questa pratica a volte tralasciata da chi progetta un sito web. L’architettura dell’informazione è la pianificazione della disposizione dei contenuti all’interno del tuo sito, e di come un utente tipo potrebbe raggiungerli. La disposizione del menu, l’uso dei nuovi tag HTML5 e la frequenza di rimbalzo delle tue pagine potrebbero giocare un ruolo fondamentale per il punteggio del tuo pageRank.
L’engagement crossmediale: ho fatto un breve cenno poco sopra. Riprendo il concetto. Molti siti e applicazioni web si stanno oramai dotando di spazi per la condivisione di contenuti (non solo i social network). Un contenuto che piace a tanti utenti verrà condiviso su più piattaforme. Attraverserà diversi canali interattivi come se non ci fosse una reale barriera. Hai ottenuto il tuo primo contenuto virale. E Hummingbirds ti premierà.
La velocità delle tue pagine: L’utente sta imparando ad usare la rete. Il caricamento di una pagina che supera i 10 secondi potrebbe fare in modo che l’utente stesso schiacci quella famigerata freccetta “torna indietro”, di cui ora l’algoritmo ne tiene traccia. Se l’utente sta 15 secondi sul sito e poi torna indietro con la freccetta, per Google è sintomo del fatto che all’interno del sito potrebbe non esserci l’informazione ricercata, o semplicemente un errore dovuto alla lentezza del sito. In entrambi i casi, per evitare basta velocizzare il sito ottimizzandone il codice.
L’importanza dei “returning visitors”: Hummingbirds, più di ogni altro algoritmo in precedenza, tiene traccia delle tue ricerche fatte in precedenza. Pertanto ti suggerirà sempre pagine che possano essere attigue alle tue abitudini ricerca. Non sottovalutare questo aspetto. Un utente appassionato di web potrebbe scoprire proprio il tuo blog che parla di web senza nemmeno averlo ricercato con le parole chiave che ti eri stabilito di far crescere.
Titolo, descrizione, topic: hanno sempre avuto importanza fondamentale. Ora ancor di più. Se coincidono avete fatto il vostro lavoro correttamente
Rel=”follow” o “nofollow”?: dalle ultime dichiarazioni degli amminstratori Google, “la rete è un insieme di link, perchè non approfondire?” Perchè non dare il follow al sito linkato se questo si è sicuri che stia dando un approfondimento? Hummingbirds sta lavorando maggiormente su questo punto. Sta cercando, cioè, di fare in modo che l’utente possa fidarsi della pagina che sta per linkare senza il bisogno di tutelarsi con un nofollow.
E’ ancora un progetto neonato. Ma snellire le difficoltà in questo modo pare essere una strada ancora percorribile.
3 coomenti
che dire, sono senza parole, è bello scoprire tante cose nuove specialmente quando neanche google le ha mai divulgate.
In cosa non sei d’accordo?