Quante volte hai fatto ricerche su internet e sei andato nei diversi uffici per raccogliere informazioni importanti per metterti in proprio?
Quante ore perse a fare la spola da un posto all’altro per risolvere i tuoi dubbi e invece ritrovarti stanco e confuso alla fine della giornata?
Tante, forse troppe. Questa è la situazione in cui spesso versano i liberi professionisti o quelli che si accingono a diventarlo quando si inoltrano nella giungla legislativa italiana: termini tecnici, lunghe procedure e attese e pareri discordanti.
Oggi lo staff di Debitoor, il software di fatturazione e contabilità in cloud ti fornisce un aiuto e ti premia per gli sforzi e le energie finora profuse.
Dopo aver letto questo articolo, avrai una prospettiva chiara di come muoverti.
La partita IVA: l’origine di tutto
Molte persone quando si avvicinano al lavoro autonomo iniziano con delle prestazioni occasionali che permettono di arrotondare i guadagni senza richiedere adempimenti particolari.
Tuttavia, quando viene superata la soglia dei 5000 euro annui è necessario aprire la partita IVA (nota che devi applicare l’aliquota solo alla somma in eccedenza) e iscriversi alla Gestione Separata INPS o alla cassa di competenza.
L’apertura della partita IVA è il primo passo che segna la transizione allo stato di lavoratore indipendente.
Il dopo Partita IVA: gli altri adempimenti
La partita IVA rappresenta un elemento importante e l’inizio della procedura per avviare la tua attività professionale.
Una cosa importante da includere nella compilazione del modello della partita IVA è il regime fiscale. I modelli da usare sono AA/7 e AA/9 dell’Agenzia delle entrate.
Altri passi importanti includono:
- Comunicare la dichiarazione di inizio antività all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’inizio delle operazioni. Questa operazione ti permette di avere un numero di partita IVA.
- Scegliere il codice ATECO (Attività Economiche) che definisce le tue operazioni e che determina gli studi di settore a cui riferirti così come la contribuzione previdenziale INPS.
- Scegliere a quali regimi contabili e fiscali aderire.
Cosa devi includere nella dichiarazione di inizio attività?
La dichiarazione di inizio attività alle Agenzie delle Entrate ti permette di acquisire il numero di partita IVA e il conto fiscale che viene usato per il pagamento delle imposte.
Le informazioni da includere nel documento sono:
- La data di inizio attività (fondamentale per avere le detrazioni IVA)
- Una stima dell’ammontare delle transazioni
- Il codice di attività
- Il domicilio fiscale
- La sede dell’attività
- Il luogo in cui vengono conservati i domenti contabili (che possono essere nella sede aziendale, al domicilio del sottoscrivente o custodite da terze parti).
Regime contabile: che opzioni hai?
È necessario specificare se si adotta la contabilità ordinaria o quella semplificata.
Non tutti i soggetti possono accedere alla contabilità semplificata poichè devono sussistere determinati requisiti. Precisamente:
- Possono scegliere questo regime lavoratori autonomi e professionisti, titolari di SNC, ditte individuali e SAS
- I guadagni devono essere inferiori o uguali a 400.000 euro per transazioni che hanno come oggetto servizi e non fino a 700.000 euro per quelle di natura differente.
I beneficiari di questo regime devono tenere i registri degli acquisti, il registro delle fatture o dei corrispettivi e altri registri obbligatori per la dichiarazione IVA.
Il regime ordinario, invece, prevede la redazione di molti documenti tra cui:
- Libro giornale
- Libro inventari
- Libri sociali
- Libro mastro
- Scritture di magazzino se necessario
- Registro IVA acquisti
- Registro IVA vendite
- Altri registri obligatori per la dichiarazione IVA
Regime fiscale: odinario, vecchi minimi e agevolato
Esistono essenzialmente 3 opzioni quando considere il regime fiscale a cui aderire:
Regime | Requisiti&Condizioni | Imposte | Calcolo dell’imponibile |
Ordinario | · Guadagni maggiori di 30.000 euro
· Non puoi usufruire del vecchio regime dei minimi o non puoi più beneficiarne |
· 23% IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche)
· 2% addizionali comunali e regionali · Circa 4% Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) |
Guadagni meno spese & contributi previdenziali |
Vecchi minimi | · Guadagni fino a 30.000 euro
· Puoi usufruire di questo regime per 5 anni di operazioni aziendali o fino ai 35 anni · Disponibile fino al 31 dicembre 2015 |
· 4% dei ricavi | Guadagni meno spese & contributi previdenziali |
Regime agevolato, forfettario o dei nuovi minimi | · Guadagni fino ai 15.000 euro
· Passano al regime ordinario se superano 15.000 euro |
· 15% imposta sostitutiva IRPEF e addizionali comunali e regionali
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Guadagni a cui viene applicato un coefficiente di redditività che cambia in base al codice ATECO |
Adempimenti INPS & INAIL
A seguito della legge 335/1995 tutti i lavoratori indipendenti devono aprire una posizione previdenziale presso l’INPS e scegliere se versare i contributi alla Gestione Separata o alla cassa di categoria di competenza.
Come professionista non sei obbligato a registrarti all’INAIL per avere un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (ma è necessario che lo facciano i datori di lavoro per i sottoposti) e non devi neppure necessariamente comunicare l’inizio delle operazioni alla Camera di Commercio ma è a tua discrezione.
La gestione dell’attività giorno per giorno
Dopo aver effettuato tutti questi adempimenti, è necessario regolarizzare le operazioni quotidiane.
Queste includono la fatturazione e la contabilità che sono dei pilastri fondamentali per ogni attività.
Per gestire questi compiti e per evitare confusione è necessario che abbia un approccio metodico e che registri tutte le transazioni nel momento in cui avvengono.
In questo modo riesci a riconciliare entrate e uscite facilmente e a costruire i tuoi documenti contabili pezzo per pezzo senza dover impiegare tempi o sforzi eccessivi.