Nessuno vuole finire nella casella spam, giusto? Per ottimizzare i tassi di recapito delle email occorre lavorare su diversi fronti contemporaneamente, assicurando uno sguardo a tutto tondo al tema della deliverability. Oggetto, mittente, contenuto, frequenza dei messaggi: ecco da dove iniziare.
Come migliorare i tassi di recapito iniziando da oggetto, mittente, contenuto e frequenza dei messaggi
Oggi vengono inviati in media 225 miliardi di email a livello globale, ma secondo ReturnPath circa un quarto (il 22% per la precisione) non raggiunge l’inbox. Il corretto recapito di un’email dipende da diversi fattori. Eccone 4 fondamentali in grado di migliorare la deliverability.
@1. Mittente
Proprio come chi viaggia in aereo è tenuto a mostrare passaporto e biglietto, così le email devono passare attraverso l’autenticazione, che sta diventando sempre più importante, al punto che molti riceventi (come Gmail) nascondono le email di cui non sono in grado di identificare il mittente. Il consiglio è di affidarti a un’infrastruttura professionale come MailUp, che rispetta i migliori standard di sicurezza, grazie ad autenticazioni (SPF, DKIM, DMARC) e a IP condivisi e dedicati.
@2. Oggetto
L’oggetto parla sia al destinatario che al sistema informatico. Con il primo instaura un rapporto di tipo emotivo/informativo, al secondo dà indicazioni sull’attendibilità del messaggio. Ecco alcune regole auree:
→ Evita il maiuscolo
→ Evita punti esclamativi ed eccessiva punteggiatura
→ Evita simboli di valute e troppi numeri
Anche se non è una regola universale è bene evitare termini come:
→ Indicatori di offerta: Gratis, Offerta, Regalo
→ Indicatori di urgenza: Tempo limitato, Affrettati
→ Call to action come Compra ora, Ordina adesso
→ Teaser: Non crederai ai tuoi occhi
@3. Contenuto
Sii coerente con quanto promesso in fase di iscrizione. Se una persona ha scelto di iscriversi alla newsletter, significa che ha ritenuto utile e di interesse ricevere un certo genere di contenuti. Per esempio, a chi ha scelto di registrarsi per ricevere offerte e promozioni non inviare news di carattere corporate. Si tratta di una questione di aspettative che, se tradite, porteranno il destinatario a disiscriversi o contrassegnare l’email come spam.
@4. Frequenza di invio
Inviare sporadicamente è tra i peggiori errori che si possano fare. Se i tuoi destinatari dimenticano chi sei, l’utente sarà spinto a disiscriversi o a cliccare sul bottone spam. Per questo non bisogna scendere sotto i due invii mensili. Se così fosse, consigliamo di programmare un piano di invii ben cadenzato e ricontattare quei destinatari ai quali non si sta inviando da più mesi tramite una campagna di re-engagement.
Per approfondire questo tema chiave, ti consigliamo il blog post Email deliverability: do’s e dont’s.
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