Dai 4½ circa 5 l’importante è il senso, alludo alla mia esperienza di blogging, agli anni di vita che il mio blog ha compiuto online. Con questo post intendo chiudere il cerchio. Non temete niente di strappalacrime, diciamo piuttosto un tributo. Inizio con ringraziare 4Writing per l’ospitalità dopodiché mi scuso con i suoi lettori, voi, per aver abusato della vostra pazienza.
Arrivederci o addio?
Quanto si può scrivere di blogging? Ammetto che questo domanda è come un tarlo che da giorni mi sta divorando la mente. Il dubbio che mi assilla non è come facciano certi miei colleghi a parlare di blogging quotidianamente ma di non fare la stessa cosa. Le loro pubblicazioni rispondono chiaro a suon di post. E’ evidente che di blogging è possibile scrivere tutti i giorni il problema invece è quale filone trattare per farlo. Ed io mi conosco bene, proprio non amo fare le stesse cose che hanno già fatto gli altri ripetendole. Quindi che facciamo ci diamo l’arrivederci su questo canale, con una cosa del tipo ci vediamo tra cinque anni da ora? Cosicché maturato un altro periodo di esperienza torno da queste parti per raccontarvi il mio percorso?
Un blogger autodidatta
Non mi vergogno a dirlo – poi come non si capisse – sono un blogger autodidatta che ha appreso quel che avete letto procedendo per errori. Quando si impara sbagliando si perde più tempo a correggersi che ad andare avanti. Non so dirvi se procedendo così io sia diventato un bravo blogger. Tuttavia sono migliorato tanto da quando ho iniziato a battere freneticamente sui tasti di una tastiera. Non lo dico per vantarmi faccio solo un po’ di autoanalisi, aver imparato quasi tutto da solo oggi mi consente di approcciarmi con qualsiasi progetto senza troppo stress. Finalmente posso contribuire creativamente in ciò che faccio con l’ambizione di distinguermi.
Un percorso formativo reso trasparente
Questo paragrafo potete saltarlo direttamente per passare al prossimo, se siete sulla mia stessa linea d’onda vi piace formarvi e poi fare formazione. Lo strumento è il web, io adopero un blog altri potrebbero preferire altre piattaforme o media. Il punto non è il contenitore ma il contenuto parafrasando e citando al contempo il mio caro amico e collega copywriter Luca Nicola. Quando ho pensato al filone da seguire su questo blog avevo già in mente idee chiare, trovato un registro comunicativo adeguato o pseudo tale avrei raccontato la mia storia.
My blogging story
Non sapevo quanti post ne sarebbero usciti, oggi scopro una dozzina. Mi dicevo, hai mai sentito raccontare passo passo la storia di blogger autodidatta? Che vi riporta fedelmente la sua esperienza, autentica, soggettiva e personale? Insomma la domanda in merito a come ha fatto tizio, un collega o un “nome famoso” a diventare come lo conosciamo, ce la siamo posti tutti almeno una volta nella vita. Non sono qui certo per fare polemiche su ciò che fanno gli altri, le loro scelte per lo meno in questo post non mi competono. Si tratta di tirare le somme in merito a dove sono arrivato e mi trovo, quale strada ho percorso per raggiungere questo punto e cosa avevo nel mirino all’inizio per centrare l’obiettivo. Puntavo dritto a trasmettere passione a chiunque desiderasse cimentarsi con il fare blogging senza ripetere i miei stessi errori e al contempo a cristallizzare le mie esperienze mettendole in post.
Quindi che futuro ho in mente?
Come dicono i campioni, c’è ancora margine? Io credo di sì diciamo che lo avverto lo sento. Non voglio essere frainteso però non mi sento né arrivato né tanto meno pervenuto ad un livello accettabile ma posso migliorare e statene certi ci proverò. La strada da fare è ancora tanta non so dove mi condurrà ma mi è sufficiente sapere che desidero percorrerla. Può non sembrare niente, quando invece è tutto. Mi ricorda quella celebre frase detta un tizio piuttosto noto delle beat generation, un certo Jack kerouac. Recita esattamente così,
“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.
Dove andiamo?
Non lo so, ma dobbiamo andare”
Tratto da “Sulla strada”